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Palermo da lap dance. Tedino, arancina pagata. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

Su un campo degno del peggior Malvagno che ricorda un po’ le risaie del Piemonte e un po’ i campi di sabbia su cui si giocherà il Mondiale in Qatar, il Palermo gioca una partita sontuosa e mentre urlavano il vento e la bufera invece che la rossa primavera conquista la vetta della classifica. A Bari non c’è storia, non c’è partita ma c’è un cappotto che i galletti si porteranno addosso almeno fino all’Epifania.

Il Palermo, rimaneggiato come una ballerina della lap dance all’ultimo turno serale, domina sin dal primo minuto sia tatticamente che tecnicamente. Embalo sembra in palla e infatti l’avversario scambia la sua testa per una sfera e lo abbatte con una testata in un tripudio “churchilliano” di sudore, lacrime e sangue. Siamo contenti che stia meglio e speriamo torni prestissimo: al suo posto entra il pupillo del nostro migrante preferito, La Gumina, e siamo già pronti a disperarci. Invece, dopo un primo tempo inguardabile, il Nino rosanero si rende autore, volente o nolente, di due assist che rompono la partita e ci convincono della sua fortuna se non bravura.

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BARI – PALERMO, GLI HIGHLIGHTS

Sul primo gol Rispoli trova un buco sotto le gambe del portiere funambolo dei baresi, bravo con i piedi ma scarso tra i pali. Quando il Bari prova a reagire Trajkovski, insolitamente sveglio e propositivo per tutta la partita, lo abbatte con una fucilata sotto l’incrocio.

È solo il preludio al capolavoro di Coronado che ci ricorda le “tre dita” di Roberto Carlos contro la Francia nel 1997 e ci consegna una settimana di serenità assoluta in attesa delle arancine.Gioco, tenacia, spettacolo e sagacia tattica ci portano in testa alla classifica: mister Tedino, mercoledì l’arancina è pagata da noi, ma non esagerare! Forza Palermo!

BARI – PALERMO, LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

LO SCHIAFFO IN CAMPO AD ALEESAMI

Posavec – 7: Si fa trovare pronto nell’unica vera occasione costruita dal nostro Ciccio Brienza, per il resto gli unici pericoli vengono dai retropassaggi sul campo di patate barese. Imbattuto.

Cionek – 6,5: I temuti attaccanti baresi lo impensieriscono meno di un galletto Vallespluga allevato ad antibiotici. Biologico.

Struna – 7: Il campo gli ricorda sicuramente le battaglie della prima guerra mondiale e lui non si tira indietro sulle poche sortite offensive baresi. Trincea.

GOL CORONADO?? STRUNA: “E’ PHOTOSHOP”

Bellusci – 7: Comanda la difesa con autorità ma si fa male nel finale. Auguri.

(dal 44′ s.t. Petermann s.v.)

Rispoli – 8: Il gol rompe l’equilibrio e la dignità del portiere avversario che si fa uccellare sotto le gambe. Per il resto solita instancabile spola tra le due parti del campo. Settepolmoni.

Gnahoré – 7: Giganteggia a centrocampo e si concede anche qualche tocco di classe che fa ammattire gli avversari. Zuzzurrellone.

Dawidowicz – 7,5: Gioca da regista vero e randella quando serve. Ci piace anche quando tenta la mezza rissa come un soldato polacco ubriaco di zubrowska in libera uscita. Corazziere.

Coronado – 9: Salta gli avversari come i birilli ma non vede mai i compagni che attendono solo il suo assist. Per questo alla fine decide di segnare da solo con un tiro da quaranta metri a cui brinderemo la notte di San Silvestro. Tre dita.

L’ESULTANZA DEL PALERMO DOPO LA VITTORIA

(dal 36′ s.t. Fiordilino s.v.)

Aleesami – 6,5: Difende e attacca. Biturbo.

Trajkovski – 8: Conferma di essere in ripresa come si era visto domenica. Non è svogliato come al solito e sembra quasi un giocatore di calcio. Segna un gol che sembra facile e forse lo è. Vice Nesto.

Embalo – s.v. Auguri! (LE SUE CONDIZIONI)

(dal 27′ p.t. La Gumina – 7): Ci fa dannare perché non tiene un pallone per tutti i primi venti minuti. Poi inciampa, si impiccia, si incarta, arranca e di riffa o di raffa confeziona ben due assist che ci portano in paradiso. Mandrake.

Tedino – 9: Gli mancavano pure i magazzinieri eppure riesce a mettere in campo una formazione con testa e cuore, dando una lezione di calcio al sempreverde e sempre da noi ricordato con affetto Grosso. Cuccìa!

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