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Il Palermo del futuro: Mirri e Sagramola già al lavoro, pronti anche i cinesi

rinaldo sagramola dice non tratto con nessuno

In attesa di conoscere il verdetto ufficiale e le tempistiche per l’assegnazione del titolo sportivo in Serie D, si fa sempre più intensa l’attività dei gruppi interessati a prendere in mano il Palermo del futuro; a cominciare dal duo Mirri-Sagramola e Massimo Ferrero.

IL PIANO DI FERRERO: “VENDO LA SAMP E COMPRO IL PALERMO”

Come riportato dal Giornale di Sicilia, (oltre alla volontà di Ferrero di sbarcare a Palermo dopo aver venduto la Samp) Mirri cerca di rafforzare il proprio progetto puntando soprattutto sulle sinergie con altre società del territorio e puntando sul vivaio, mentre sul piano finanziario oltre alla banca Igea ci saranno incontri con altri potenziali investitori interessati a sostenere un piano triennale.


Sullo sfondo, resta in attesa il gruppo cinese: le valutazioni proseguono ma la cordata tra un paio di settimane dovrebbe arrivare in Italia e capire i margini di riuscita dell’investimento. Lavorano sotto traccia ma sembrano partire svantaggiati Cairo e Preziosi, già proprietari di Torino e Genoa e dunque potenzialmente con meno di chance di vedersi assegnato il titolo sportivo. L’obiettivo del resto sembra chiaro: non affidare il Palermo a soggetti che tra qualche anno potrebbero ritrovarsi a scegliere quale club cedere.

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11 thoughts on “Il Palermo del futuro: Mirri e Sagramola già al lavoro, pronti anche i cinesi

    1. La tua proposta quello di tenere i big in serie D ? convincerli a rimanere a 500 euro al mese piu il reddito di cittadinanza. Forse non è chiaro che dobbiamo giocare a San cataldo, Marsala, Castrovillari, etc.

  1. Seguo il calcio da 40 anni è di talenti formati in sicilia non ne ho visti nemmeno uno, quei pochissimi che c’è l’hanno fatta li hanno formati le squadre e la competenza del NORD.

    1. Pensare che ci sia una differenza “genetica” tra i vari territori è ignoranza e stupidità allo stato puro, il vero punto sta nella capacità organizzativa, nel saper creare un vivaio ampio e organizzato, alleanze con squadre dilettantistiche minori nei vari territori. Tutto qua. Al Nord ci riescon meglio ma non vuol dire che la Sicilia non abbia talenti da far emergere

  2. Mirri lo vorrei in società ma non come Patron non credo abbia mezzi, Ferrero evitiamo sotto indagini alla Samp. I cinesi per caso sono quelli con 200 mln a cui aveva venduto il pallonaro del Friuli?che poi si sono persi col capodanno cinese?
    Ma quante ne sparava??

  3. Bravo salvatore, puntare al vivaio è una follia, si finisce in eccellenza come l’akragas, la nissa e simili. Puntare sul vivaio non andava bene prima, figuriamoci ora nel calcio moderno. Puntare sul vivaio significa dire addio per sempre alla serie a e alla serie B, significa accontentarsi di vivacchiare tra serie d ed eccellenza, come Canicattì, igea virtus e simili.

    1. Tu sei il principale fan del calcio business, con i tifosi come te non c’è proprio speranza, il calcio precipiterà sempre più e rimarrà spettacolo puro, con tanto di circo di finanza e televisioni, per spettatori pantafolari e lobotomizzati

  4. Mirri o i cinesi le soluzioni migliori. Purché si abbia chiaro il concetto: i tifosi palermitani in d o in eccellenza (a seconda da dove si ripartirà) ci vogliono stare temporaneamente e in 3 anni vogliono tornare in b e provare la scalata alla A. Chi compra il Palermo sappia che una tifoseria abituata a giocare a san Siro, al san paolo, a Roma e a Torino, una tifoseria che ha vissuto finali di coppa Italia e partite in Europa, non si accontenterà mai di vivacchiare tra c, d ed eccellenza come un licata, un akragas o un marsala (con tutto il rispetto per le 3 simpatiche e passionali tifoserie). Questo deve essere chiaro. E con squadre di ragazzini non si va da nessuna parte si resta tra d ed eccellenza (se tutto va bene)

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