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Palermo, diritti tv: si cerca un accordo anche per l’estero

Il Palermo prova a correre nuovamente ai ripari. Dopo le segnalazioni dei tifosi, il club rosanero ha affermato di aver sollecitato Eleven Sports per (si legge) “eventuali disservizi”, ma soprattutto ora è a lavoro per risolvere la questione legato ai diritti tv per l’estero, visto che Eleven Sports li ha acquisiti solo a livello nazionale.

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Come riportato dal Giornale di Sicilia, la società è al lavoro anche per le trasmissioni all’estero (con un occhio di riguardo per gli Stati Uniti) e l’annuncio della cessione dei diritti potrebbe arrivare entro qualche settimana; l’obiettivo è portare il Palermo sugli schermi americani e non solo entro il mese di ottobre.


I problemi di trasmissione non sono mancati infatti anche su questo fronte: molti tifosi sono andati incontro a problemi di “geoblocking” essendo collegati dall’estero e non hanno potuto seguire la partita. C’è però chi è riuscito ad aggirare il problema, con l’utilizzo dei VPN che simulano l’indirizzo IP italiano. Alcuni lettori hanno sottolineato che domenica scorsa il vicepresidente Di Piazza seguiva la partita in diretta dall’America – peraltro in diretta con Quelli che il calcio –: anche lui con i Vpn o magari aveva un segnale “dedicato”?

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6 thoughts on “Palermo, diritti tv: si cerca un accordo anche per l’estero

  1. Non si capisce. Molte persone sono riuscite a vedere il Palermo all’estero tramite Eleven. Trucchi di VPN a parte, questo geoblocking funziona a macchia di leopardo? Poi, mi pare di ricordare che la stampa, qualche settimana fa a reti unificate, aveva comunicato che i diritti di Eleven erano anche per l’estero. Vivendo all’estero, e’ una notizia cui ho fatto molto caso. Delle due, una: o la stampa si era inventato tutto (cosa di cui dubito) oppure Eleven ha dato informazioni fuorvianti. Tre settimane fa era tutto a posto per i tifosi all’estero, adesso c’e’ il geoblocking? Ringrazio in anticipo il direttore Monastra e il suo staff se potranno risolvere questa matassa, ovvero fregatura per i tanti tifosi all’estero che hanno pagato per un servizio inesistente.

  2. DOVEVANO COMINCIARE CON I DIRITTI ESTERI PER LO MENO CHI STA IN ITALIA HA LA POSSIBILITÀ DI ANDARE ALLO STADIO

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