Palermo, è tornato l’entusiasmo: vincere diventa un “must” per tutti
Il clima ora è disteso, rasserenato, e ricomincia l’entusiasmo. Un sentimento che, in ogni caso, quando assente, non ha impedito ai tifosi del Palermo di presentarsi in massa ad ogni uscita sperando nel colpo di coda di una stagione che è sempre stata tarata verso l’alto nonostante gli inciampi.
Gesto d’amore che non può passare inosservato e che si inserisce in un calderone di motivazioni sul quale il gruppo rosa deve fare affidamento per il rush finale. Andare in A diventa praticamente un obbligo anche per premiare i sostenitori, tra i migliori e più partecipi nei cadetti per numeri, da inizio torneo intenti a battagliare con la Sampdoria per il primato di presenze stagionali nonostante pioggia, vento o.… momenti negativi (Samp 269.025, Palermo 262.545).
Da un lato i tifosi, dall’altro le ambizioni del City Group che non sono certamente nascoste: il CFG ha investito più di tutti, 16 milioni di euro nel 2023/24 che hanno portato in viale del Fante 25 calciatori e nelle casse appena i soldi delle cessioni di Valente, Mateju e Saric. Difficile fare un conto preciso ma non si arriva al milione e mezzo. Un’inezia, segno che la holding pensa più a costruire che a smantellare o vendere ed è, quindi, consequenziale che la voglia sia quella di volare in A. Per intenderci, il Como (terzo nella graduatoria dopo lo Spezia) ha uscito 10,28 milioni, quasi sei in meno dei rosa.
E vincere diventa un must anche per i singoli. Corini freme, punta alla promozione e sta per concludere i suoi due anni di contratto con la società rosa: appare evidente che il massimo campionato possa diventare non solo il coronamento di un percorso ma anche il biglietto vincente da staccare per rimanere in sella alla squadra del cuore nonostante le critiche. “Palermo è una piazza da A, un grande club. Voglio tagliare raggiungere il traguardo col mio contributo”, ha detto chiaramente il “Genio”.
Inoltre, i rosanero stanno trovando una quadra anche negli interpreti, ma quanti di questi giocatori – nettamente in crescita – potranno accettare un altro anno di B se chiamati dalle big? Jacopo Segre è diventato un simbolo ma non è un segreto che squadre come la Salernitana abbiamo già chiesto informazioni e in poco tempo sicuramente si faranno avanti anche altri. Per il momento, il pericolo non esiste e si lavora addirittura per il rinnovo, anche se un accordo più lungo non ha mai vietato ai diretti interessati di prendere altre strade.
Si vedrà, ma la A è fondamentale. Non è un modo di mettere pressione o di essere disfattisti ma di puntare i riflettori sulle intenzioni di una compagine che nel prossimo tour de force si giocherà le carte a disposizione con il rinnovato vigore che ha caratterizzato le ultime uscite. Un tritasassi Palermo che cerca le stelle, insomma. E non c’è bisogno di nascondersi dietro a un dito.