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Palermo, finisce la sosta e inizia la Quaresima. Le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara

le pagelle ironiche di amenta e ferrara

Finalmente la sosta è finita! Torniamo sul divano davanti alla tv con i 5 – 6 chili in più dei bagordi natalizi e non facciamo neanche in tempo a sederci che apprendiamo costernati che la terribile sindrome influenzale ha messo a letto Posavec. Affranti e instupiditi anche dal livello di colesterolo nel sangue, diamo uno sguardo alla formazione e capiamo che Dawidowicz dovrebbe essere ormai titolare fisso al posto di Cionek e che Fiordilino sarà il jolly pure per quando mancheranno i magazzinieri e quindi Tedino lo manda a giocare laterale destro al posto dell’infortunato Rispoli.

LE PAGELLE DI GUIDO MONASTRA

Coronado sta ormai fisso a centrocampo e Tedino opta per una coppia d’attacco tutta macedone che fa tanto calcio internazionale. La prima occasione, dopo 23 secondi, è per lo Spezia e sembra il preludio ad una partita divertente. A quanto pare, però, i cotechini con lenticchie, i panettoni e i troppi bicchierini di whisky sono ancora in circolo nel sangue dei giocatori e il primo tempo è più noioso di un remake di un film francese sulle banlieu, girato da Ozpetek durante la quaresima. Gli unici due sussulti del primo tempo li procura Nestorosvki, prima con una tentata rovesciata e poi con un colpo di testa. In entrambi i casi il pallone evita accuratamente di finire anche vicino alla porta.


TEDINO: “NON E’ STATO UN BEL PALERMO”

Il secondo tempo si apre con lo stesso ritmo forsennato di una serata di tombola in uno ospizio e così quando, al 18esimo, Pomini fa un mezzo miracolo su tiro ravvicinato di Gilardino i vostri croni-tifosi si svegliano di soprassalto dalla pennichella e cominciano a ricordarsi che in tv gioca il Palermo. Anche Tedino sembra svegliarsi e manda in campo il neo acquisto Moreo per Fiordilino: a destra ci va Trajkovski e il Palermo schiera tre punte. Roba che non si vedeva dai tempi di Morgia. Sembra che debba succedere chissà quale vivamaria ma dopo poco torniamo ad addormentarci sul divano e veniamo svegliati solo dal fischio finale che segna la fine di una delle partite più noiose della storia del calcio. Ci pigliamo il punto in trasferta che fa tanto media inglese e festeggiamo la fine della sosta bevendoci il bicchiere che per noi è sempre mezzo pieno. Forza Palermo! 

POMINI: “PAREGGIO IMPORTANTE”

Pomini – 8: Per lui la partita più difficile: 70 minuti di noia assoluta e poi un tiro a botta sicura di Gilardino su cui compie un mezzo miracolo. Molla.

Dawidowicz – 6,5: Difende quando serve (in questa partita quasi mai) e sa scendere palla al piede come Beckenbauer senza braccio al collo. Marcantonio.

Struna – 6: Riesce curiosamente a farsi ammonire in una partita che ha la stessa intensità e cattiveria di una finale di freccette tra ubriachi. Recidivo.

Bellusci – 6: E’ talmente inattivo che trova anche il tempo di andare a minacciare i panchinari dello Spezia. Annoiato.

Fiordilino – 6,5: Personalità, tecnica e tanta corsa. Taddarita.

(dal 20′ s.t. Moreo – 6): Prende botte e torna pure in difesa. Gladiatore.

Aleesami – 6: È uno dei pochi che prova a fare qualcosa. Con esiti pressoché nulli. Provaci ancora.

Coronado – 6: Gioca troppo lontano dalla porta e si perde in dribbling inutili. Questa volta non gli riescono neanche assist e passaggi filtranti. Spento.

MONACHELLO, CHE GOL AL DEBUTTO CON L’ASCOLI

Jajalo – 5,5: Gioca peggio delle ultime perché corre poco e non fa mai un passaggio illuminante. Supponente.

Chochev – 6: In alcuni momenti sembra il migliore del centrocampo. Poi improvvisamente si ricorda chi è e torna in letargo. Alterno.

Trajkovski – 5: E’ in versione inizio campionato: lezioso e praticamente inutile. Sembra pensare più a cosa deve fare sabato sera dopo la partita che a giocare. Tony Manero.

(dal 35′ s.t. Murawski – s.v.)

Nestorosvki – 6: Non si vede quasi mai ma le uniche occasioni le crea quando gli danno mezza palla giocabile. Rapace ammatula

(dal 41′ s.t. Lagumina – s.v.)

Tedino – 6: Si può dare di più, come cantavano a Sanremo ma lui alla fine preferisce sempre stare sul sicuro. Noi continuiamo a sperare abbia ragione lui ma un po’ più di coraggio ci piacerebbe. Don Abbondio.

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