Palermo – Foggia, dopo lo sfogo di Bellusci si attende l’urlo di gioia di Filippi
“Così non va bene, la squadra è sola e senza garanzie”. Ne è passata di acqua sotto i ponti dalle dichiarazioni di Bellusci. Non così tanta però. Circa due anni e fa la partita in casa contro il Foggia fu il momento di rottura. Un picco in negativo di quel Palermo ex zampariniano nelle mani di chissà chi che cominciava a guardare al prossimo futuro. E vedeva nero, altro che rosa.
Fu solo uno 0 – 0 quello ottenuto contro il Foggia, abbastanza da permettere il sorpasso del Brescia al primo posto e scatenare un fuoco già acceso da gestioni societarie malsane e risultati altalenanti. L’ultima lotta del Palermo con i “grandi” della Serie B per cercare di arrivare ancora più su fino a raggiungere la A. Invece ecco la caduta libera con l’arrivo del fallimento. Nel post partita il difensore Bellusci – ora al Monza – non riuscì a trattenersi e lanciò tutta la frustrazione che aveva dentro. “Non meritiamo i fischi. Non sappiamo in mano di chi siamo, siamo una squadra fragile per tutte le circostanze societarie che ci sono. Non abbiamo garanzie di nessun tipo. Siamo da soli”.
Era solo un pari per 0-0, sì. Ma il punticino non era più contemplato e le pressioni crescevano. I rosanero erano primi ma accusarono un calo di rendimento nel girone di ritorno col conseguente cambio in panchina da Stellone a Rossi. Bellusci era in lacrime, ci mise la faccia in tutti i sensi e denunciò una situazione insostenibile. Purtroppo la favola non ha un lieto fine, di quel Palermo esistono solo le pagine Wikipedia e una storia che ovviamente non si può cancellare. Il club venne declassato e dal terzo posto raggiunse l’ultimo per illeciti amministrativi, decisione convertita dopo il ricorso in una penalità ad hoc che estromise la formazione dai playoff (20 punti in meno inflitti). La squadra, infine, non riuscì ad iscriversi al prossimo campionato e scomparì.
E proprio la prossima gara contro il Foggia potrebbe riaccendere una piccola fiammella in chiave play-off. La situazione è ovviamente differente. Quello del 2019 fu un match spartiacque compromesso dalla situazione del club, quella di lunedì 29 invece sarà una gara dal sapore di futuro. Sperando che lo sfogo di Bellusci si trasformi nell’urlo di gioia di Filippi.
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Ah già, il primo verdetto fu severo: retrocessione. Pena poi commutata in 20 punti di penalizzazione. Perché proprio 20(venti)? E quanti sennò? ‘Signor Calvin, Signor Calvin, l’arringa!’ ‘Noi per lo più ci sentiamo smarriti…e con il tempo diventiamo morti, un po’ morti, sì…’
Soli? Ma come? Non avevano la compagnia di Macaione? Forse Bellusci voleva dire “male accompagnati”, ma soli, proprio no …
Quel barlafusa di Macaione non era ancora arrivato quando Bellusci fece quello sfogo….
Ecco perchè a Pelrmo le cose non cambieranno mai.
Oddio ci fosse stato un giornalista dell’epoca che avesse denunciato i fatti.
Invece no, tutto va bene, così come tutto va bene ora.
Ma sempre così dovremo essere?