Palermo – Frosinone: due anni dopo è di nuovo decisivo… o “quasi”
Ancora Palermo e Frosinone, ancora un match cruciale. A quasi 2 anni di distanza dalla sfida del Matusa, il calendario mette di fronte rosanero e ciociari per uno scontro diretto che è uno spartiacque della stagione, parola di Tedino: “Non dico che è una partita da dentro o fuori, ma quasi”. Oggi una mancata vittoria non comprometterebbe nulla sotto il profilo della matematica, ma tenuto conto anche del rinvio di Parma, un virtuale -5 dai ciociari (o addirittura -8 in caso di sconfitta) complicherebbe tanto il percorso dei rosa, avvicinandoli sempre di più verso i playoff. Due anni fa, invece, le giornate alla fine erano solo tre e lo sconfitto avrebbe detto quasi certamente addio alla salvezza.
PALERMO – FROSINONE, PROBABILI FORMAZIONI
I reduci di quella sfida sono molti in entrambe le squadre, ma non tutti saranno in campo al Barbera: tra i rosanero gli unici reduci certamente titolari saranno Rispoli e Jajalo, mentre come allora rischiano di restare in panchina (ed eventualmente entrare a partita in corso) Chochev e Trajkovski, poi protagonisti nella ripresa di quella gara.
TEDINO: “TIFOSI? LIBERI DI FARE CIÒ CHE VOGLIONO”
Nel Frosinone ci saranno gli ormai sempiterni fratelli Ciofani, Gori (rientrato con il Novara dopo 2 mesi di stop per un infortunio) e pronti a entrare dalla panchina anche Paganini (tornato anche lui dopo un lungo stop ad inizio stagione) e Dionisi. Chi non sarà in campo sarà Morganella, ancora out per la rottura del crociato, Posavec (che come 2 anni fa e all’andata dovrebbe guardare il match dalla panchina insieme a Balogh), ma anche Danilo Soddimo che con le tre giornate di squalifica dopo il fallaccio contro il Perugia si è negato la possibilità di affrontare il Palermo.
ZAMPARINI: “CEDERE IL PALERMO SEMPRE NEI MIEI PENSIERI”
Il film della partita di 2 anni fa (aprile 2016) lo ricordano tutti: la tensione genera un primo tempo surreale che ha come unica vera occasione un colpo di testa di Ciofani dopo 50 secondi. Le emozioni furono concentrate tutte nella ripresa, con Sorrentino che sfodera la versione saracinesca contro un Frosinone lanciato tutto in attacco e prima Gilardino e poi Trajkovski che puniscono in contropiede.
VAZQUEZ: “SEGUO SEMPRE IL PALERMO”
E’ chiaro però che il match di oggi ha un sapore diverso: 2 anni fa al Matusa fu un match da dentro o fuori con il Palermo reduce dall’ennesimo cambio in panchina e con una ritrovata compattezza intorno a Sorrentino, Maresca e Gilardino (che poi a fine stagione avrebbero lasciato al culmine di una rimonta salvezza disperata e raggiunto dopo aver ondeggiato a lungo sull’orlo del baratro).
Quello di oggi invece è un match “quasi” da dentro o fuori (citando Tedino): differenza sottile quanto decisiva. Anche questa volta il Palermo viene da un momento di difficoltà per risultati e stati d’animo, ma gli obiettivi e la situazione sono tutt’altre. I rosanero anche stavolta sono artefici del proprio destino e – se può contare qualcosa – avrà dalla sua parte la tradizione favorevole e il pubblico che finora è mancato.
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