Palermo, i “conti” non tornano: le statistiche premiano la squadra, i risultati no
Guardando freddamente solo le statistiche, si fa fatica a capire come il Palermo possa essere così in basso in classifica e distante dalle prime posizioni. I dati sono spesso fuorvianti e vanno contestualizzati, ma di sicuro fotografano il lavoro di un collettivo.
I numeri, insomma, darebbero ragione ad Alessio Dionisi quando parla di “prestazioni positive“, ma la realtà è ben diversa: i risultati finali dicono altro, lasciando parecchio scontenti i tifosi, che parlano già di un’altra stagione compromessa. E nemmeno i giocatori – ultimo Segre, che parla quasi da capitano – evidentemente sono contenti della strada percorsa finora.
Il Palermo produce ma non segna
Partiamo dalla produzione offensiva. Il Palermo ha segnato 14 gol in 14 partite, pochissimi per una squadra che vuole ambire alle primissime posizioni, soprattutto considerando che in cima a questa speciale graduatoria c’è il Sassuolo, che di gol ne ha fatti 29.
Il Palermo è la quinta squadra per gol previsti (gli xG), con un valore di 19.7. Meglio dei rosa hanno fatto soltanto Sassuolo, Pisa, Spezia e Cesena, le prime quattro della classifica generale. Considerevole anche il dato relativo ai tiri effettuati e in porta: la compagine di Dionisi è quarta dietro Cosenza, Brescia e Sassuolo per numero di tiri totali; quarta anche per quanto riguarda le conclusioni nello specchio, dietro a Sassuolo, Cesena e Brescia.
Il Palermo è quarto per cross effettuati (dietro a Cittadella, Spezia e Brescia) e quinto per azioni offensive che portano direttamente a un tiro (meglio hanno fatto Cosenza, Brescia, Sassuolo e Bari). Analizzando questi dati, sembra evidente il problema: manca qualcuno che finalizzi la mole di gioco creata.
La difesa ‘tiene’, ma gli errori sono decisivi
Numeri importanti anche per quanto riguarda la tenuta difensiva. Il Palermo ha la seconda miglior difesa del campionato con 12 reti, solo lo Spezia ha subito meno gol (8). I rosanero sono sempre secondi, dietro allo Spezia, per “gol previsti” concessi agli avversari (gli xGA), meglio anche del solido Pisa di Inzaghi.
Il Palermo ha subito 50 tiri in porta, solo quattro squadre (Spezia, Salernitana, Cesena e Catanzaro) hanno fatto meglio, ma ha mantenuto la porta inviolata soltanto in quattro occasioni. Emblematico il dato relativo ai contrasti: i rosanero sono quartultimi per numero di giocatori contrastati e per duelli difensivi vinti.
Tradotto: nel complesso il Palermo soffre poco in fase difensiva, ma ogni qual volta gli avversari mettono la partita sull’intensità, i rosanero vanno in confusione. Stanno mancando i gol fatti e gli errori commessi in difesa sono decisivi (in negativo) perché non si bilanciano con la finalizzazione offensiva.
Prestazioni senza risultati
Avere dati così positivi che però non portano risultati è più un’aggravante che un’attenuante. Il Palermo ha 8 punti di vantaggio sull’ultima in classifica e 13 di distacco dalla prima. I conti, quindi, non tornano e una prestazione senza bottino pieno potrebbe essere comprensibile nel primo periodo (c’è un allenatore nuovo, giocatori che si devono inserire…), ma ormai mancano cinque partite alla fine del girone d’andata.
Dionisi spera di trasformare il prima possibile questi dati in risultati, lo ripete ormai da settimane. Sembra però mancare sempre qualcosa, difficile decifrare una situazione che si era verificata anche nella scorsa stagione: la squadra non ha carattere? I giocatori non sono all’altezza della piazza? La partita con lo Spezia imbattuto può dare delle risposte a queste domande, anche se la stagione è già in salita.
Speriamo che lo Spezia ci dia il colpo di grazia, così si esce da questi equivoci societari e tecnici.
Ragionamento alla tafazzi. Non sarebbe meglio che il Palermo vincesse e uscissimo da questo equivoco.
Caro Salvatore, hai dubbi in merito?
Sono convinto che lo Spezia (con le “scartine” del Palermo), ci asfalta.