Palermo, idee chiare e niente rivoluzioni: inizia l’era Dionisi-De Sanctis

La sensazione è quella che si sia aperto un nuovo capitolo per il Palermo targato City Football Group. Si è respirata aria fresca durante la conferenza stampa di presentazione di Morgan De Sanctis e Alessio Dionisi. Pochi concetti ma ben espressi e soprattutto chiari: i rosa vanno verso un cambio di passo, ma senza rivoluzioni, cercando di conservare quanto di buono è stato fatto nel biennio appena trascorso.

Il Palermo aveva annunciato la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore, ma alle domande dei tanti giornalisti presenti hanno risposto anche Morgan De Sanctis e Giovanni Gardini. Uno sforzo di trasparenza che va sottolineato: per la prima volta negli ultimi due anni il direttore sportivo si è presentato davanti ai microfoni, confrontandosi con la stampa. Una novità nella comunicazione del club, che sta cercando un compromesso tra ‘l’ermetismo’ tipico del CFG e la richiesta di maggiori informazioni della piazza.

Nessuna rivoluzione, la base è buona

De Sanctis ha sfruttato l’occasione alla grande, parlando con la franchezza e nettezza che lo hanno contraddistinto nella ‘giovane’ carriera da dirigente. Le risposte sono state chiare, senza troppi giri di parole o abuso del ‘politichese’ tipico di certe conferenze stampa. Dalle situazioni di Matteo Brunori e Jacopo Segre – entrambi restano e sono al centro del progetto – ai portieri – Mirko Pigliacelli va verso la cessione, ma comunque si cerca un calciatore che possa essere una valida alternativa a Sebastiano Desplanches – , passando per lo staff tecnico e la strategia sulla costruzione della squadra: sono tanti i punti che sono stati chiariti dal nuovo direttore sportivo.

Chiarissima la strategia in sede di calciomercato. L’idea è quella di partire dalla buona base dell’anno scorso, valutare alcuni giocatori in ritiro (vedi Leo Stulac o Dario Saric) e rinforzare la squadra con calciatori di assoluto valore. Gli obiettivi sono già individuati, tanto che De Sanctis ha chiesto pazienza (rivendicando l’autonomia rispetto alla ‘figura’ di Riccardo Bigon) perché l’organico sarà pronto per l’inizio del campionato. Il d.s. è impegnato in trattative complesse, che coinvolgono giocatori appetiti da diverse squadre, soprattutto di categorie superiori (Jari Vandeputte è l’esempio lampante). Nessuna rivoluzione, nessuno stravolgimento: si punta a valorizzare l’organico della passata stagione, con qualche cessione e alcuni innesti per alzare il tasso tecnico e fisico generale.

Difesa a 4, passione e pazienza: i concetti di Dionisi

E qui la palla passa al nuovo allenatore, Alessio Dionisi. Il tecnico, da buon toscano, ha dimostrato di avere un’altra marcia in conferenza stampa rispetto ai precedessori: battuta pronta, schiettezza e pragmatismo sono stati i tratti distintivi delle sue risposte. Dionisi ha espresso pochi concetti ma molto chiari: Palermo può sembrare un passo indietro ma la volontà è quella di farne tre avanti; un’opportunità così non si poteva rifiutare; la base è buona ma bisogna migliorare. Ecco, sugli obiettivi forse c’è stata poca chiarezza. È stato ribadito il concetto espresso da Gardini nell’intervista di qualche settimana fa. Si punta a migliorare quanto fatto nella scorsa stagione, non sono stati fatti riferimenti alla promozione in Serie A (anche se è evidentemente quello traguardo finale).

Dionisi dovrà quindi valorizzare una rosa forte che l’anno scorso ha fatto una fatica tremenda a dimostrarlo. Per farlo si affiderà alle sue idee, che sono quelle di dare una chiara identità alla squadra, senza snaturarsi alle prime difficoltà. La certezza è la difesa a quattro, poi dipenderà molto dai calciatori che arriveranno e da quelli che saranno ceduti. L’impressione è che il tecnico punti sul 4-3-3, ma sia il 4-2-3-1 che il 4-3-1-2 sono strade percorribili.

Durante la conferenza stampa sono stati diversi i riferimenti all’ambiente rosanero. Dionisi ha più volte sottolineato di non voler sentire parlare di pressione, ma di passione. I tifosi spingono tanto, ma la squadra dovrà avere l’equilibrio giusto per non esaltarsi nei momenti migliori o abbattersi nelle difficoltà. E l’allenatore ha chiesto pazienza, perché servirà del tempo per vedere quei miglioramenti necessari per fare il salto di qualità.

La conferenza stampa di Dionisi e De Sanctis ha aperto una nuova era a Palermo. Ora però sarà il ‘campo’ a parlare: il direttore sportivo non può sbagliare acquisti e cessioni, mentre l’allenatore già dai primi di luglio sarà a contatto con i giocatori per cominciare a plasmare una squadra che dovrà migliorare il sesto posto finale in classifica. Almeno, questo è l’obiettivo dichiarato…

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10 thoughts on “Palermo, idee chiare e niente rivoluzioni: inizia l’era Dionisi-De Sanctis

  1. Si torna a parlare di calcio vero dopo un mesetto di aria fritta. Un mese servito comunque a ricaricare le batterie in vista della nuova stagione. Nuovo Ds , nuovo mister , insomma aria nuova e progetti ambiziosi come sempre . Un saluto per tutti i tifosi e Forza Palermo.

  2. Nello specifico buona impressione per Dionisi e De Sanctis. Il primo mi sembra sveglio , con idee chiare . Rivoluzionato lo staff del preparatori e questo mi sembra già un indizio sui guai del passato . De Sanctis finalmente parla, spiega e concede notizie importanti su Brunori , Lucioni , il portiere e Stulac. giocatori importanti reduci da un’annata molto discontinua. Si inizia insomma a far sul serio.

  3. L’Impressione che ne. ho tratto da subito e veramente positiva, tutto un’altro piglio rispetto al passato, De Sanctis l’ho visto estremamente determinato e anche Dionisi è stato molto chiaro, sono assolutamente ottimista, non credo che ammazzeremo il campionato ma si va su direttamente, non sbaglieranno.

  4. Ma, esattamente, questo vostro ottimismo in cosa risiederebbe?
    Addirittura, per il giornalista, ci sarebbero “idee chiare”… rimango basito.
    Poi: “niente rivoluzioni”? Veramente su una cosa eravamo tutti d’accordo durante lo scorso campionato: sarebbero potuti andare via tutti, a fine anno, perché dare un voto di sufficienza ad un singolo giocatore era davvero difficile. Ora “la base è buona”? (proprio ciò che non volevo sentire…).
    Ma “va puntellata con innesti di assoluto livello”: esattamente la stessa frase sentita l’anno scorso, di questi tempi… solo che a settembre 2023 ci fu chi in società parlò chiaramente di Serie A (salvo chiedere, in camera caritatis, poi, a Corini, solo “il quarto/quinto posto”…) e mi pare che, a questa tornata, ci si guardi bene dal ripetere l’errore dell’anno scorso.
    Insomma, low profile, anche perché “scottati” – quelli del City Group – dalla retrocessione in C del Troyes (in Francia) e dalla mancata promozione del Lommers (in Belgio).
    Allora: De Sanctis mi pare difficile che possa fare peggio di Rinaudo, rimasto due anni a svolgere un mestiere che non era il suo.
    Però non posso fare a meno di guardare al passato (l’ho fatto l’anno scorso commentando gli acquisti dei vari Ceccaroni, Lucioni, Mancuso, ecc.), perché non ho la palla di vetro (ma manco voi, eh?) per prevedere il futuro.
    E, quindi, guardando al passato, avendo vissuto tanti anni a Roma, vi posso dire che De Sanctis era abbastanza inviso ai tifosi giallorossi per diverse scelte di mercato. È finito, poi, a Salerno (di certo una “retrocessione”, per lui) ove è riuscito nella mirabile impresa di costruire una squadra capace di retrocedere in B… già a gennaio. Davvero complimenti.
    Quanto all’allenatore, lui stesso ha ricordato di avere sempre militato (da giocatore e da allenatore) in Serie D. Poi un biennio sufficiente (ma nulla di che, salvezza tranquilla) a Sassuolo, in una società che, per di più, i soldi li ha. Infine dal Sassuolo è stato cacciato.
    Non saprei dire altro, su Dionisi. Nella conferenza stampa di ieri, mi è sembrato che volesse apparire simpatico a tutti i costi, con battute un po’ stupidine (Corini era serio ma lo criticavate… ora avrete chi vi fa ridere…) che, peraltro di solito, almeno in me (ma non credo di essere il solo) sortiscono l’effetto contrario: mi fanno sembrare la persona antipatica.
    Sfortuna vuole che ho vissuto anche 4 anni a Siena e so perfettamente come sono i nativi di Abbadia San Salvatore: montanari, testardi, a volte cocciuti. Speriamo bene…
    Ma tant’è…
    Il resto sono – al momento – davvero chiacchiere, chiacchiere estive al chiosco sulla spiaggia gustando uno Spritz…

    1. “Eravamo rimasti?” Ma chi sei? Azionista della Proprietà? fattene una ragione: di Calcio non ne hai capito mai NULLA. Tu sei quello che ha detto che Tutino era il giocatore più scarso mai visto a Palermo (ma tu che ne sai?) Peccato che quest’anno ha segnato più di Brunori (20 gol). Comunque che i tuoi commenti siano più rari è già una gran cosa. Almeno si respira. Dionisi da calciatore ha giocato solo in D? E allora? Che c’entra? Sacchi che ha vinto un po di cose quando tu imparavi a leggere e a scrivere (non hai migliorato un granché) non è andato oltre la prima categoria. Tale, eclissati. Sai qual’è il tuo problema? Odi il CG. Ma non andrai da nessuna parte. Il fatto è che per sostenere questo tuo odio devi alzare sempre più l’asticella delle min…iate e comunque le continuerai a dirle sempre. A futura memoria.

  5. Io penso che dovremo prepararci tutti quanti all’ipotesa assai concreta di dover giocare i playout per non tornare in C. O no?

    1. Sono d’accordo. Deve essere il primo obiettivo. lo dicevo l’anno scorso , lo ripeto adesso : mantenere la categoria per me è l’obiettivo di ogni anno . dopo, eventualmente, si alza l’asticella e si pensa al resto . Vedi il Bari cosa ha dovuto fare per acciuffare laxsalvezza . Sono d’accordissimo.

  6. Brunori, Diakitè, Segre, Ranocchia, Saric, De Planches, Vasic,
    Di Francesco, Graves, Di Mariano, Lund, Soleri.
    Questo è già un ottimo telaio.
    Nessuna altra squadra di serie “ B “ ha.
    Basta solo inserire 5/6 acquisti mirati!
    E’ il campionato 2024 – 2025 Il Palermo, l’ho domina.
    Saluti.

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