Palermo, il cuore ha ricominciato a battere. Le pagelle ironiche di A&F
Ci sentiamo come lo smemorato di Collegno. Tra pandori, champagne, panettoni, quarte ondate, varianti e ricorsi di grandi avvocati, stravinti, per la riapertura delle scuole, c’eravamo pure dimenticati che esiste il campionato di Lega Pro. E invece, a poche ore dal match del lunedì sera che segna il ritorno del campionato, il cuore ha cominciato a battere e le parti posteriori a stringersi. Eh si, perché il Catanzaro è una delle migliori squadre del campionato e con il mercato di gennaio sta prendendo anche mezzo Messi e tre quarti di Haaland (che è talmente lungo che lo vendono a tranci).
Nel Palermo debutta sulla panchina Silvio Baldini, un allenatore che si ricorda più per le cose che ha detto o fatto che per le vittorie. Sarà ancora così? Da stasera vedremo. Il mercato di gennaio è aperto ma dalle parti dì viale del Fante sembra che non se ne sia accorto nessuno e forse si aspetta l’elezione del Presidente della Repubblica per vedere se prenderlo come centravanti.
Baldini tra positivi, partenti e nuovi arrivati, si affida a un 4-3-3 inedito in cui trova posto il cavallo di ritorno Felici, con Soleri unica punta e Brunori comodo in panchina perché ancora sotto effetto long Covid. In porta c’è pure Massolo per squalifica di Pelagotti. In difesa tornano Lancini a cui speriamo Babbo Natale abbia restituito un minimo di lucidità e Giron sulla fascia sinistra.
La partita è abbastanza viva perché le squadre non rinunciano a giocare e si vedono tentativi di rovesciamento di fronte piuttosto frequenti. Il livello tecnico resta quello di un bambino che ha appena imparato a parlare e prova a recitare la Divina Commedia, ma ci accontentiamo perché siamo in crisi di astinenza.
Il primo tempo si chiude sullo zero a zero e ai vostri cronitifosi resta la sensazione che il Palermo occupi gli spazi molto meglio di prima e che il pressing sia fatto in maniera quantomeno sensata ed intelligente. Ma siccome, visto l’orario, ci siamo fatti un whisky per digerire, magari non ci abbiamo capito più nulla.
Quando la partita ricomincia siamo già in fase REM perché la partita alle 21 ormai non abbiamo più l’età per reggerla. Trascorre anche il secondo tempo ma abbiamo dormito. Di riffa o di raffa, ci risveglia solo il fischio finale. Pareggio giusto e Palermo sicuro in campo. E, di questi tempi, non ci pare poco!
Massolo 6 – Non deve fare grandi parate ma si mostra sicuro e reattivo. E anche fortunato perché è il palo ad aiutarlo in avvio dì partita. Imbattuto.
Doda 6,5 – In fase difensiva non sbaglia nulla. Dovrebbe spingere dì più ma teme le ripartenze dei giallorossi. Marmittone.
Lancini 7,5 – Orchestra l’intera retroguardia senza sbagliare nulla. Attento nel ritmo e nelle chiusure, ad un certo punto vorrebbe anche impostare la fase offensiva e lo vediamo giocare venti metri più avanti in piena trance da prestazione. Rinato.
Marconi 7 – Innesca dei duelli rusticani con i due attaccanti che gravitano dalle sue parti senza perderne neanche uno. Compare Turiddu.
Giron 6,5 – Macina chilometri e recupera tanti palloni nel primo tempo, non disdegnando anche qualche bel traversone del tipo dì quelli che avevano tanto apprezzato ad inizio stagione. Redivivo.
(dal 27′ s.t. Crivello s.v.)
Dall’Oglio 6,5 – Insegue gli avversari su tutta la linea mediana fino a quando non viene azzoppato. Ripigliati.
(dal 32′ s.t. Odjer s.v.)
De Rose 7 – La partita richiede soprattutto sudore, rabbia e sangue agli occhi e lui ce li mette tutti. Del resto che non fosse un regista lo avevano capito tutti tranne chi continuava a farlo giocare in quel ruolo. Mediano.
Valente 5 – Gioca tanti palloni ma dì cose positive o intraprendenti non ne ricordiamo neanche una. Invece dì errori tanti. Sottotono.
Luperini 6 – Aspettiamo i suoi inserimenti per tutta la partita ed invece la cosa più bella la fa sfiorando il gol con un gran tiro da centrocampo che ci avrebbe fatto impazzire. Touchdown.
(dal 37′ s.t. Damiani s.v.)
Felici 7 – Lo ritroviamo esattamente come ce lo ricordavamo, uno che vuole sempre provare ad inventare qualcosa. E già solo per questo abbondiamo con il voto positivo. In fiducia.
(dal 27′ s.t. Floriano s.v.)
Soleri 6,5 – Si butta su ogni pallone in profondità lasciando un pezzo dì polmone per ogni scatto. Purtroppo paga il grande sforzo in lucidità in un paio dì occasioni. Generoso.
(dal 37′ s.t. Brunori 6,5): In appena dieci minuti in campo si crea la palla gol migliore di tutta la partita. Essenziale.
Baldini 7 – Il Palermo appare trasformato sia sul campo che nella mente dei giocatori. Non sappiamo se sia merito suo ed eravamo scettici sul suo ritorno ma vogliamo illuderci. Bentornato.
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Dobbiamo sperare che il Bari scoppi, ma se non crediamo a una ipotetica rimonta, non recupereremo mai.
‘Houdini – L’ultimo mago’ (convinto e fiero). Rispetto alla precedente partita (a Latina, tanto per rinfrescare la memoria), si può parlare davvero di bacchetta magica. Intanto 11 giocatori, undici, dall’inizio alla fine, a formare una squadra, con ogni evidenza (almeno per chi, come me, non tanto se ne intende). Certo, è successo poco, ma pur sempre qualcosa anche rispetto alle fiction del lunedì sera, dell’Ammiraglia Rai. Sempre lo stesso calco, le stesse facce, la stessa ricetta, aggiungere acqua, lacrime q.b. e arriminare, per sei, otto porzioni, cioè puntate. Ottimo e abbondante per la truppa e per l’Auditel. Da evidenziare però Luperini e il suo tentativo di emulare le gesta di Miccoli e di Mascara. Come a congiungere idealmente Palermo e Catania, per una dedica speciale, a Gianni Di Marzio.
In campo, ieri, una squadra (finalmente). Una squadra di serie C, ma è la serie C per adesso la nostra dimensione. Nessun calciatore fuori ruolo (anche se mi è parso Valente renda meglio a sinistra), nessuna sostituzione cervellotica, insomma almeno il compitino siamo stati in grado di farlo. Baldini giustamente afferma che c’è molto ancora da fare e da migliorare, esplicito il riferimento al palleggio ed, al riguardo, un pò di esercizio “col muro” non farebbe male a nessuno dei rosa. Ma se la tecnica è migliorabile con l’allenamento, non altrettanto è possibile per fantasia e creatività (talenti). In altre parole “l’uomo dell’ultimo passaggio” (colui che manca) non lo si può né improvvisare, né acquisirlo con l’allenamento. Di ciò Baldini è sicuramente cosciente. Spero che in extremis riesca ad ottenere dalla società questo elemento assolutamente indispensabile a non render vana e sterile la padronanza del campo.
Luperini non è un trequartista, nella sua carriera ha sempre giocato o mediano o mezzala nel centrocampo a tre, nel mio blog lo dico chiaramente.
Le classificazioni non identificano sempre tutte le realtà. Luperini non ha la corsa di un mediano, non ha i piedi di un centrocampista, non ha la fantasia di un trequartista. Luperini non può essere classificato, è un giocatore atipico. Sta all’allenatore sfruttare la sua capacità d’inserimento determinata proprio da quella mancanza di ruolo che disorienta anche gli avversari. A Trapani funzionava così.
Però ha il fisico del centravanti. Anche questo stranamente.
A trapani giocava mediano o mezzala nel centrocampo a tre, esattamente nel 3-5-2 di Castori, di certo non ha nessuna caratteristica tipica del trequartista.
Se mi permetti. A Trapani giocava alla alla Luperini. Ossia libero di esprimersi senza un ruolo strettamente definito.
“Il Palermo appare trasformato sia sul campo che nella MENTE dei giocatori”
Vuoi vedere che il lavoro del mental coach che si è portato dietro Baldini sta iniziando a dare i suoi frutti?