Palermo, il mercato di gennaio ha funzionato: Pohjanpalo, Audero e Magnani, che tris!

C’è una forte incidenza del calciomercato invernale nei recenti risultati positivi del Palermo. I nuovi acquisti si stanno rivelando all’altezza delle aspettative, contribuendo a risollevare una squadra che aveva bisogno di leadership e certezze. Dal mercato di riparazione sono arrivati giocatori di categoria superiore e il loro impatto è stato immediatamente positivo.
Palermo, mercato mirato e subito decisivo
Il Palermo ha investito oltre 10 milioni di euro nella sessione invernale, una cifra pressappoco uguale a quella spesa in estate. Questo testimonia la volontà del City Group di rafforzare una squadra che aveva mostrato evidenti lacune strutturali, soprattutto in difesa e in attacco.
Il nuovo direttore sportivo, Carlo Osti, ha puntato su calciatori di esperienza provenienti dalla Serie A, con un background importante. Pochi innesti, ma mirati, in grado di cambiare l’ossatura della squadra rosanero. La celebre frase di Pantaleo Corvino sintetizza bene la filosofia adottata in questo mercato: “Nella vita puoi anche sbagliare la moglie, ma non il portiere e l’attaccante”.
Da quando si è chiusa la sessione invernale, il Palermo è imbattuto, avendo raccolto otto punti in quattro partite. La squadra ha segnato otto gol e ne ha subiti quattro, numeri che confermano un miglioramento netto nonostante il poco tempo a disposizione per inserire i nuovi acquisti nei meccanismi di gioco.
Audero, riscatto a Palermo
Prima di approdare a Palermo, Emil Audero aveva vissuto mesi difficili a Como, dopo un’esperienza da secondo portiere all’Inter. Il classe 1997 aveva faticato a conquistare il posto da titolare a inizio stagione, complice la preferenza di Fabregas per Pepe Reina, ritenuto più adatto al gioco con i piedi, aspetto fondamentale per il calcio impostato dal giovane allenatore.
Audero è stato promosso titolare a settembre, ma alcuni errori gli hanno fatto perdere il posto a ottobre. Nonostante ciò, le sue qualità non sono mai state in discussione e il suo arrivo a Palermo ha avuto un impatto significativo. Il portiere si è subito dimostrato affidabile, trasmettendo sicurezza a tutto il reparto difensivo.
La sua miglior prestazione finora è stata contro il Cosenza, quando ha effettuato tre parate decisive nei primi 15 minuti, tenendo a galla la squadra in una partita poi vinta per 0 – 3. Audero sembra essere tornato ai livelli che gli avevano permesso di diventare capitano della Sampdoria in Serie A, prima dell’infortunio alla spalla.
Magnani, il leader della difesa
Giangiacomo Magnani sta dimostrando di essere il difensore che mancava. Dopo sette stagioni consecutive in Serie A, il classe 1995 è sceso di categoria e sta progressivamente sistemando la difesa rosanero. Nelle ultime due gare il Palermo non ha subito reti, segno di un miglioramento generale nella fase difensiva, frutto anche della leadership dell’ex Verona.
Nel modulo a tre, Magnani ha giocato braccetto destro contro il Pisa, sul centrosinistra contro il Cosenza e centrale con Spezia, Mantova e Brescia. Proprio quest’ultimo ruolo sembra valorizzarlo al massimo: comanda la linea difensiva, è dominante nel gioco aereo e in marcatura, permettendo alla squadra di difendere con maggiore sicurezza nell’uno contro uno.
Pohjanpalo, il bomber che serviva
Se Audero e Magnani hanno dato stabilità, è Joel Pohjanpalo a rappresentare il vero valore aggiunto in attacco. Dopo la prima partita di ‘ambientamento’ contro lo Spezia, il finlandese ha trovato la via del gol tre volte e ha fornito un assist. Un impatto devastante, confermando le qualità che lo avevano reso capocannoniere della Serie B nella scorsa stagione.
Pohjanpalo è l’attaccante che il Palermo cercava: fisico, letale in area e in grado di finalizzare con pochi tocchi. Pur non partecipando molto alla costruzione della manovra, la sua incisività sotto porta è indiscutibile. Tre reti in sette tiri nello specchio, di cui due su rigore, sono numeri che parlano da soli.
Il mercato ha dato la scossa: ora serve continuità
Il calciomercato ha già lasciato il segno sui risultati del Palermo, ma ora serve il passo successivo. La ventata d’aria fresca portata dai nuovi acquisti non deve esaurirsi, come accaduto nelle stagioni precedenti. Con il tempo, l’intesa tra i giocatori migliorerà ulteriormente, lasciando ampi margini di crescita.
Pohjanpalo deve ancora affinare la sintonia con Brunori, poiché i due si cercano ma non sempre riescono a dialogare con efficacia. Magnani sta consolidando il suo ruolo da centrale della difesa a tre, mentre Audero può perfezionare il gioco con i piedi, elemento che potrebbe rivelarsi determinante in alcune situazioni di gara.
ha funzionato Carlo Osti, persona con esperienza e la testa sulle spalle
È vero, Osti è stato lungimirante, ottimo ds.
Il Palermo, come individualità, ha i giocatori più forti della serie B, ne sono pienamente convinto.
Il problema della mancanza di continuità, personalità e gioco ha un nome, Dionisi, può ancora vincere qualche partita ma non convincerà mai, come dimostrato col Brescia che pur avendo giocato un buon primo tempo alla fine abbiamo vinto insperatanente grazie ad un rigorino occasionale.
Dionisi ha tentato di non vincere questa partita facendo entrare Lund, Diakitè e Vasic al posto di giocatori più offensivi come Pierozzi, Di Francesco e Verre ma stavolta la buona sorte lo ha aiutato, ed il Palermo non può vincere sempre grazie ad episodi e fortuna, dovrebbe vincere imponendo la propria superiorità tecnica e tattica.
Guardate cosa ha fatto Ranieri con la Roma, ha preso in mano una squadra smarrita senza gioco né anima.
Risultato? Nelle ultime 11 partite 8 vittorie e 3 pareggi.
Provate ad immaginare se Ranieri fosse venuto a Palermo tre mesi fa, con questi giocatori saremmo a braccetto col Sassuolo.