Palermo, istanza di fallimento: tempi e rischi per il club rosanero
Una bufera si abbatte sul Palermo. La Procura della Repubblica di Palermo, dopo circa quattro mesi di indagine, ha presentato l’istanza di fallimento del club rosanero al Tribunale fallimentare della città. Nubi dense sul futuro della società di Viale del Fante. Ma cosa è un’istanza di fallimento? E soprattutto, quali sono i tempi e rischi per il club di Maurizio Zamparini?
PALERMO, LA PROCURA PRESENTA ISTANZA DI FALLIMENTO
La società, attraverso i suoi rappresentanti, dovrà presentarsi davanti ai giudici. Il Tribunale stabilirà la prima udienza non oltre 45 giorni dopo la presentazione dell’istanza. Ma è probabile che il Palermo cercherà di guadagnare tempo, cercando di dimostrare la bontà dei conti o quantomeno la possibilità di sistemarli in tempi brevi, considerato che la società – in ultima analisi – potrebbe fare cassa, per esempio, nel mercato di gennaio che è alle porte. Del resto, lo stesso Zamparini nei giorni scorsi aveva parlato della necessità di trovare 20 milioni “liquidi”, sollecitando in tal senso maggiore velocità nella chiusura delle trattative.
PALERMO – CITTADELLA, LE PROBABILI FORMAZIONI
Se la sentenza emessa dichiarerà il fallimento della società (ma questa è un’ipotesi ancora tutta da verificare), il Tribunale nominerebbe un curatore fallimentare per procedere al “ristoro” dei creditori della società fallita attraverso la liquidazione dell’attivo della società, così come l’esercizio provvisorio della stessa. Il curatore, in sostanza, si sostituisce all’imprenditore dichiarato fallito e prosegue temporaneamente l’attività della società. Successivamente il curatore può mettere in vendita il complesso della società fallita attraverso, per esempio, un’asta (nel caso di una società calcistica verrebbero messi all’asta diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, la struttura del settore giovanile, le immobilizzazioni materiali, le compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F, indumenti, merce, targhe, coppe, trofei ed eventuali altri beni mobili ed immobili, come la sede e le attrezzature).
ALEESAMI E IL SUO RAPPORTO CON PALERMO
Tra i beni aziendali non rientra il titolo sportivo (insieme di condizioni tecniche sportive che consentono la partecipazione di una società ad un campionato FIGC), necessario per poter subentrare alla società fallita nell’attività sportiva professionistica. Il titolo sportivo non è suscettibile di vendita, ma può essere trasferito da una società ad un’altra solo se vengono rispettate determinate condizioni. La società che intende ottenere il titolo sportivo di una società fallita deve:
A) Avere acquisito l’intera azienda sportiva della società fallita;
B) Avere ottenuto l’affiliazione FIGC;
C) Aver pagato tutti i debiti sportivi della società fallita ovvero averne garantito il pagamento attraverso fideiussioni bancarie;
D) Possedere un adeguato patrimonio finanziario;
E) Avere depositato una dichiarazione contenente l’impegno a garantire con fideiussione bancaria le obbligazioni derivanti dai contratti con i tesserati e dalle operazioni di acquisizione di calciatori.
COME SALVARE INVECE UNA SOCIETA’ FALLITA?
Qualora una società intenda proseguire l’attività sportiva agonistica di una società dichiarata fallita, dovrebbe aggiudicarsi tutti i beni aziendali della società fallita e ottenere il trasferimento del titolo sportivo della società fallita. Per completare il tutto è necessario individuare un investitore con disponibilità economica, pronto ad accollarsi e ad onorare tutti i debiti sportivi della società fallita.
Tutta l’operazione dovrebbe concludersi inderogabilmente entro il termine ultimo di iscrizione al campionato successivo, ovvero il 30 giugno. L’eventuale acquirente, pur essendo chiamato a saldare i debiti di natura sportiva, non sarebbe tenuto a pagare gli altri debiti contratti dalla società fallita. Inoltre, dal punto di vista agonistico, non vi sarebbero ripercussioni sulla squadra, la quale sulla carta sarebbe composta dai medesimi tesserati e parteciperebbe allo stesso campionato a cui avrebbe partecipato prima del fallimento.
Ecco dove ci sta portando quel farabutto…..
Dove sono finiti tutti i difensori del farabutto?
Ci ha portati nel baratro……..
nord superiore e giornalisti facciano una colletta per il povero friulano fallito
Speriamo che i difensori di questo innominabili i tappetini ed i faccioli di Palermo si guardino allo specchio.
TRANQUILLI NON FALLIREMO IL NUOVO PRESIDENTE CHIARIRA’ TUTTO (VI ASSICURO CHE E’ UN SUPER ESPERTO DI BILANCI)….70 MILONI NON SONO NULLA PER UNA SOCIETA’ DI CALCIO PROFESSIONISTICA
Il tuo tono è ironico o dici sul serio???