Palermo, la fascia sinistra si inceppa: Lund-Aurelio, che involuzione
Da piacevole sorpresa ad anello debole: la fascia sinistra (difensiva) del Palermo è passata da stupire i tifosi per prestazioni sopra le aspettative a essere una delle catene più in sofferenza dell’assetto tattico di Eugenio Corini. I due protagonisti sono Lund e Aurelio: partendo dal presupposto che la loro netta involuzione va di pari passo con quella della squadra, ci sono delle responsabilità personali oggettive sia per il danese naturalizzato americano che per l’ex Pontedera.
Dei due quello che preoccupa di più è Lund: arrivato dopo un’estenuante attesa al termine del mercato estivo (Corini è stato senza terzino sinistro per circa un mese), l’americano ha stupito con le sue prestazioni, non solo all’altezza ma oltre, da calciatore “concreto”, che metteva sul piatto un’ottima capacità difensiva con anticipi e letture di buona fattura e anche incursioni offensive con cross in area e un rigore procurato a Venezia.
Se le squadre avversarie provavano a mettere in difficoltà il Palermo, sceglievano la fascia destra di un Mateju sempre apparso meno “sicuro”. Adesso la musica è cambiata: non solo Lund non si vede più in zona offensiva ma è anche protagonista in negativo dei gol presi del Palermo con stop sbagliati, dribbling subiti senza una giusta contrapposizione, passaggi sbagliati, dando sempre la sensazione di essere in sofferenza, a tal punto di essere “cercato” dagli avversari.
L’ultimo errore in ordine cronologico è quello di Cittadella e non lo fa neanche con i piedi: in questo caso Lund batte una rimessa laterale regalando il pallone agli avversari che ripartono sfruttando un’impreparata catena di sinistra con indubbia partecipazione di Ceccaroni al festival degli errori. Una serie di leggerezze che ha portato all’1 – 0 di Pandolfi che ha stordito un Palermo fino a quel momento ben messo in campo.
La verità sta forse in mezzo: se Lund era stato considerato troppo velocemente un calciatore futuribile e con ampissimi margini di crescita anche per una bassa Serie A, adesso non è certamente corretto considerarlo non all’altezza. Le partite in cui è apparso in enorme difficoltà cominciano però a essere tante.
Non sta facendo meglio Aurelio: Corini ha spazzato via tutti i dubbi su una sua possibile alternanza da titolare utilizzandolo sempre a partita in corso, visti anche i buoni risultati da subentrato di inizio stagione. Il gol segnato contro il Sudtirol nei minuti finali sembra però lontanissimo, con l’inizio della crisi del Palermo ha smesso di essere un “fattore” in area avversaria come spesso gli era capitato. La spinta sulla fascia si è azzerata e quando è costretto a difendere non è apprezzabile come quando dà sfogo alle sue doti offensive, anzi è tutto il contrario. A parte il match di Como, dove ha giocato tutto il secondo tempo, è usato col contagocce con soli 93′ minuti giocati in 6 partite da Terni in poi (media di 15 minuti a partita). E nell’ultima vittoria con la Cremonese non è neanche entrato.
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