Palermo, la settimana più difficile. Ci vuole… equilibratura e convergenza
Probabilmente è stata la settimana più tesa, la più lunga, la più controversa dell’anno per il Palermo. Il pareggio del Savoia ha consentito di affrontarla con tre punti di vantaggio in classifica ma non si respira di certo l’aria delle grandi occasioni.
Con una lunga e rara intervista televisiva l’amministratore delegato Sagramola ha provato a riportare il clima sui binari della normalità ma a giudicare dai commenti social non è stato particolarmente convincente, nonostante abbia ribadito “a stampatello” che la società è solida e non ha nemmeno l’ombra di difficoltà economica.
Il tecnico Pergolizzi, nonostante la difesa di Sagramola (“Non è vero che non ha in mano lo spogliatoio, è primo in classifica”) e quella precedente di Mirri (“Eccellente allenatore. Prima di Pergolizzi va a casa Mirri”), è sempre investito da critiche fin troppo severe per uno che guida una squadra prima in classifica dalla prima giornata e che non è così zeppa di campioni come pensa qualcuno.
I giocatori sembrano aver finalmente compreso cosa sono le ormai famose “pressioni” dell’ambiente palermitano: se qualcuno di loro, dopo le dieci vittorie iniziali, ha pensato che fosse tutto facile e bello è meglio che si rimetta a pedalare prima che sia tardi.
Una settimana calcisticamente difficile anche per le assenze di Doda e Vaccaro che si uniscono alle non brillanti condizioni fisiche di alcuni giocatori, circostanze che costringeranno il tecnico e la squadra a sperimentare nuove strade tattiche per vincere e convincere.
È stata anche la settimana degli appelli a riempire lo stadio, partiti spontaneamente da gruppi di tifosi che hanno pubblicato sui social un grazioso video, anche commovente per le sue finalità, ma che involontariamente contribuisce a creare l’atmosfera dell’ultima spiaggia e che ci riporta alla memoria le ultime disgraziate stagioni. E meno male che il Palermo è primo in classifica e che manca ancora tutto il girone di ritorno.
Si offende nessuno se dico che un po’ tutte le componenti della “famiglia” Palermo stanno commettendo errori generati da una eccessiva ansia e che sarebbe più opportuno che ognuno svolgesse il proprio ruolo?
Mi spiego meglio: quello che comanda, nel calcio, è il risultato. Da un po’ di tempo si stanno creando le condizioni per cui anche una “normale” partita casalinga con il Roccella ha assunto i contorni della sfida decisiva: e non è una cosa positiva. Se fossi un tifoso del Savoia quasi quasi riderei, osservando il “gigante” Palermo che si complica la vita da solo.
I tifosi (quelli veri, quelli che amano la maglia) vadano allo stadio senza preoccuparsi se sarà pieno o vuoto e aiutino la squadra con la passione di sempre; i giocatori diano in campo il 101% senza presunzioni di grandezza e con la fame di vincere; il tecnico faccia serenamente le sue scelte, che stavolta oltretutto sono oggettivamente più difficili per la situazione di emergenza; e la società, magari, faccia con altrettanta serenità le sue valutazioni sulla necessità di rinforzare la squadra per diminuire il rischio di insuccesso.
Con queste premesse vincere sarà più facile.
LEGGI ANCHE
PALERMO – ROCCELLA, LE PROBABILI FORMAZIONI
Purtroppo al momento tra parecchi tifosi e qualche commentatore ci sono due visioni diametralmente opposte…e poi chi stabilisce chi è un vero tifoso o no…Il momento delle cambiali in bianco è finito, complici le ultime stagioni la diffidenza di fronte ad atteggiamenti controversi da parte della società regna sovrana…possiamo fare tutto gli appelli di questo mondo, ma se si ha l’ impressione dall’ altra parte che qualcuno voglia prenderci in giro allora scatta da parte del tifoso rosanero il freno a mano tirato…spetta quindi alla società ed ai giocatori con i loro comportamenti riconquistare i tifosi…
Questi che si autodefiniscono “veri” tifosi sono dei “grandi”. ahahah
Per fare equilibratura e convergenza, prima ci vuole un gommista professionista che non c’è.
bel articolo, speriamo che arrivano anche le vittorie che portano i 3 punti, cosi da “calmare” un ambiente giustamente “agitato” e preoccupato
Una società solida prende un’allenatore vincente,compra i giocatori migliori senza farsi problemi e mette la squadra nelle condizioni migliori per affrontare le trasferte ,il palermo è all’opposto in tutto ,ha un’allenatore mediocre che levando il campionato vinto in eccellenza ha ottenuto solo esoneri e dimissioni, si fa mille problemi per comprare un giocatore,e rende una partita in trasferta il viaggio della speranza ( 8 ore di pullman) giustificandola come scelta logistica ahahaha.
Nel calcio serve molto denaro da investire che questi non hanno.
Più che equilibratura e convergenza penso ci voglia competenza, e questa sembra mancare in molti componenti sia in società che nello staff tecnico…
Ci vuole una bella vittoria …..ed un altro pareggio del Savoia…in caso contrario 2 rinforzi ed un allenatore …!!
Sorrido sempre quando leggo qualcosa a proposito dei “tifosi veri”… che tenerezza.
Lasciali parlare.
Commento condivisibile appieno.
Il Palermo deve scendere in campo come se fosse la prima del campionato e ricominciare da capo. Anastasi ha rappresentato degli anni bellissimi per il calcio italiano sopratutto ricordo i tre goals che segnò col Varese alla Juventus, quando gli arbitri non erano ancora corrotti. Bei tempi
Ancora con questa ridicola cosa che ce pressione dei tifosi, ma quando mai, i tifosi del Palermo aiutano la squadra, contro il marsala i giocatori del Palermo si sono dati una mossa dopo i fischi a pergolizzi per la sostituzione di Felici, altrimenti nemmeno con il marsala vincevamo.
A Palermo non c’è mai stata pressione dei tifosi anzi troppa pazienza, troppa tolleranza.
Non ci vado allo stadio
I veri tifosi sarebbero quelli che sperano, sognano di poter fare calcio senza capitali adeguati? Siamo tornati all’epoca quando il calcio di serie A non esisti x lunghi anni a Palermo proprio x assenza di capitali da poter investire.