Palermo, la SLC CGIL chiede garanzie per i 27 dipendenti
Il segretario della SLC CGIL, Maurizio Rosso ha scritto oggi due lettere, una alla Arkus Network e una alla società del nuovo Palermo, Hera Hora (inviandole per conoscenza anche al sindaco Orlando) chiedendo a entrambe le società un incontro urgente per la tutela dei 27 dipendenti della vecchia società
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Come riportato dall’Opinione della Sicilia, Rosso ha dichiarato di seguire con attenzione la vicenda:”Seguiamo con molta attenzione tutti i passaggi che riguardano il Palermo e vorremmo che la vecchia società si facesse carico e rispettasse fino in fondo gli obblighi contrattuali e il riconoscimento degli emolumenti per i 27 dipendenti dell’Unione sportiva Città di Palermo. Ci risulta che i lavoratori sono in arretrato con gli stipendi dal mese di aprile e chiediamo il pagamento di tutte le spettanze e il rispetto dei diritti dei lavoratori”.
“Alla nuova società – ha proseguito Rosso – abbiamo chiesto un incontro urgente per affrontare i problemi dei lavoratori del Palermo calcio, in merito alla corretta applicazione della clausola sociale per l’assunzione di tutti i lavoratori e del ‘business plan triennale’, come previsto dal bando di gara del Comune di Palermo. Ci interessa capire in che modo l’azienda abbia a cuore l’applicazione dei contratti”.
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Secondo me l’unica via veramente percorribile era quella di Ferrero proprietario del nuovo Palermo. Tutti gli altri, compresi i nuovi proprietari , mi sembrano personaggi volonterosi ma improvvisati e che potrebbero perdersi davanti ai primi intoppi e/o difficoltà. Comincio a pensare che anche questa serie D, qualora si riesca a formare una squadra, non sarà proprio una passeggiata . Spero vivamente di sbagliarmi.
Solidarietà ai lavoratori. Nel bando non era scritto che andavano tutelati e reintegrati i lavoratori?
Io ero più propenso per l’affidamento a Colella.
Ricordiamoci che Ferrero è indagato per gli stessi reati di Zamparini.
Quindi, che facciamo, torniamo sempre alla stessa storia?
Poi, certo, si può anche essere assolti, ma, nel frattempo, la testa andrebbe ai processi ed ai tribunali, più che alla formazione della nuova società e squadra.