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Palermo, l’attacco è un’incognita: tanto lavoro e pochi gol

Difficile dire “buona la prima”, anche se di mezzo c’è un turno di Coppa Italia che dal 2013 sembrava essere tabù e soprattutto c’è un gioco che – al di là dell’assenza di un regista – riesce a coinvolgere tutti gli effettivi in campo. Il Palermo che ha battuto il Bari all’ultimo respiro ha dimostrato di essere una squadra capace di far girare palla con semplicità e di essere compatta sul piano difensivo, dove per la prima volta ha dato sicurezze anche Josip Posavec. È l’attacco, invece, ad essere ancora un’incognita.
Nestorovski, il capocannoniere del campionato croato nella passata stagione, non solo non segna: non tira. Non riesce a rendersi pericoloso contro le difese avversarie. Un gran lottatore su ogni pallone vagante, ma dai sedici metri in su (dove dovrebbe essere letale) non tocca un pallone. È già successo con l’Olympique Marsiglia e si è ripetuto col Bari. La conferma di quanto al Palermo serva subito un bomber.
Non che la partita di Nestorovski sia da gettare nel cestino e spazzare via. Lo stesso macedone, consapevole dei propri limiti, ha deciso di giocare per un certo senso “alla Lafferty”, inseguendo e sportellando gli avversari. Se gli si mettesse a fianco uno capace di finalizzare, sarebbe la scelta migliore.
D’altronde, e qui Ballardini non può avere colpe, tutti i possibili titolari del tridente non sono a disposizione: Quaison rientra nei prossimi giorni dalle Olimpiadi, Embalo e Trajkovski sono ai box per infortunio e persino il giovanissimo Sallai, titolare designato contro il Bari proprio a causa delle assenze, ha dovuto dare forfait per un problema muscolare. Riavere due titolari per la sfida col Sassuolo sarebbe già un toccasana per il Palermo, ma non la soluzione: il bomber da doppia cifra, ovviamente, non è nemmeno tra gli assenti. Da qui al 31 agosto, però, c’è tempo per trovarne uno.

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