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Il Palermo, la libertà di pensiero, il divieto agli insulti: si cambia registro

E’ triste doverlo dire ma la cosiddetta libertà di espressione che questo giornale ha sempre garantito ai suoi utenti è stata utilizzata talmente male da costringermi a un brusco passo indietro. Dico basta agli insulti rivolti da (pochi, fortunatamente) tifosi del Palermo che probabilmente ritengono di poter lenire in poche righe pubbliche le proprie frustrazioni personali. Da oggi il “filtro” sui commenti sarà molto più severo. Non è possibile confondere la libertà di pensiero con la libertà di insulto, fatevene una ragione. Questo giornale non intende essere complice di una deriva linguistica e deontologica, favorita involontariamente dagli strumenti social e alimentata dai cosiddetti “leoni da tastiera” (pochi, fortunatamente, ma rumorosi).

MERCATO: FIAMOZZI PER LA FASCIA, MA EMBALO NON SI MUOVE

Garantiremo come sempre la libertà di pensiero, argineremo in ogni modo qualunque tipo di offesa personale e professionale. Chi non gradisce è pregato di cambiare sito, io preferisco difendere le decine di migliaia di lettori educati, spesso anche donne e ragazzi, che ci concedono la loro fiducia e la loro attenzione e riescono a esprimere il proprio dissenso con la forza degli argomenti e senza l’inutile orpello di parolacce da taverna. Ho cercato in tutti i modi di moderare i commenti, chiedendo educazione e rispetto, ho scelto di pubblicare anche i numerosi commenti offensivi nei confronti del sottoscritto (oltre ovviamente a quelli su Zamparini e mezzo Palermo) per dimostrare l’assoluta serenità e libertà con cui lavoro alla realizzazione di questo giornale: qualcuno ancora fa finta di non capire e allora è meglio cambiare registro.


TIFOSI CONTRO TIFOSI

POLEMICHE: Ho letto sui social commenti indecenti e offensivi a proposito di una presunta polemica sulla scelta di parte della tifoseria di disertare lo stadio per protesta nei confronti di Zamparini. Questa polemica è stata innescata da un post di Mario Oddo, tifoso storico e portavoce del gruppo TiRR, che contesta al giornalista Salvatore Geraci alcune affermazioni rilasciate nella trasmissione “Petali di Rosa”, in onda lunedì sera su Teleone. Il post critico, legittimamente critico, che riportiamo più in basso, pur contenendo un linguaggio complessivamente “moderato” ha avuto un buon numero di condivisioni e ha ricevuto commenti che in un paese civile finirebbero serenamente nelle aule di un Tribunale.

FALLIMENTO PALERMO, L’INCONTRO CON I PERITI

I FATTI: Per chi non avesse visto la trasmissione di lunedì sera (visibile sul sito a questo link ma anche sulla pagina Facebook “Petali di Rosa”) Salvatore Geraci – a proposito degli spalti vuoti – spiegando come il calcio ormai sia un mix di business e sentimenti ha detto testualmente: “Uno che guarda ai numeri (Zamparini, ndr) può dire “a me dei tifosi non frega niente” … bisogna trovare un punto di incontro… chi fa lo spettacolo cerchi di capire cosa desidera il tifoso, perché il calcio è un’emozione, ti devi adeguare anche a situazioni che non hanno una logica stringente con i numeri ma ce l’hanno dal punto di vista affettivo, emotivo e passionale. In questo momento Zamparini deve fare qualcosa, non ci sono dubbi, altrimenti non raggiungeremo mai l’equilibrio”. Già di per sé la frase è talmente chiara che non è necessario tornarci sopra. Poi Geraci ha lanciato una domanda provocatoria: “Se Zamparini dicesse che da domenica in poi lo stadio è aperto a tutti, gli stessi che non vanno allo stadio oggi, ci andrebbero o no?”. Domanda legittima e risposta a mio avviso scontata: molti tifosi andrebbero allo stadio, magari non quelli dei TiRR.

PETALI DI ROSA, IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE

EQUIVOCO: Mario Oddo, evidentemente sbagliando, ha ritenuto che la “provocazione” fosse rivolta proprio agli esponenti del suo gruppo (circa 350 iscritti e magari altrettanti simpatizzanti), cosa assolutamente e palesemente non vera. E ha tirato in ballo discorsi di coerenza e dignità che nessuno ha mai né discusso né contestato. Anzi, a dire il vero questo giornale – che collabora alla realizzazione di Petali di Rosa – aveva dedicato ampio spazio al gruppo dei TiRR in occasione di una festa avvenuta nei giorni scorsi, ascoltando e riportando fedelmente le ragioni di una scelta. Una cosa che Mario Oddo, portavoce del gruppo, non avrebbe dovuto sottovalutare e che in ogni caso si sarebbe potuta chiudere come il classico equivoco davanti a un caffè.

INSULTI: Quei commenti no. Quegli insulti – che non so nemmeno se vengano da iscritti a gruppi Fb,  – sono uno schiaffo al buon senso e alla libera circolazione della libertà di pensiero. E a tal proposito ringrazio il collega Roberto Puglisi di LiveSicilia per essere intervenuto nella discussione a difendere la libertà di opinione e a condannare fermamente le offese. Proprio per evitare ulteriori equivoci lo scrivo con chiarezza: io sto con Geraci, con la sua libertà di pensiero che non è mai vagamente sconfinata nella prevaricazione e nell’offesa del pensiero altrui.

IL POST DI MARIO ODDO: “Sei l’ultimo giornalista con cui sarei portato a polemizzare ma oggi lo faccio, peraltro non perdendo di vista quella forma pacata che ha sempre distinto i miei interventi, perchè trascinato in particolare da una tua “uscita” ascoltata ieri sera nel corso della trasmissione “Petali di rosa” condotta da Guido Monastra; espressione che mi è apparsa alquanto infelice oltre che irriverente non solo nei confronti di noi Ti.R.R. ma anche dei numerosissimi tifosi rosanero che seguono, piaccia o meno, la linea di disertare il Barbera. Quella frase “se Zamparini decidesse per un ingresso gratuito allo stadio vedresti quanti di quei tifosi che lo disertano entrerebbero subito di nuovo” mi è suonata come un insulto ad una parte della tifoseria della quale hai messo in dubbio, cosa che potevi e dovevi benissimo risparmiarti, coerenza e sopratutto dignità, da te imprudentemente descritta come capace di prostituirsi subito per un ingresso a sbafo. Tranquillo Salvatore, qui non si vende nessuno, anzi, e lo verificherai col passare de tempo. Non sarà mai un biglietto gratuito a farci cambiare idea come maliziosamente hai insinuato tu in televisione ma solo ed unicamente un netto segnale di discontinuità societaria che pazientemente ci auguriamo arrivi al più presto da Viale del Fante. Ti riconosco il sacrosanto diritto alla critica non all’offesa”.

MERCATO PALERMO, EMBALO: LA TRATTATIVA NON SI SBLOCCA

LA RISPOSTA DI SALVATORE GERACI: Caro Mario, ti senti toccato da una mia “uscita” e lo dici apertamente. Fermo restando che la differenza di opinioni è legittima e spesso rappresenta un arricchimento della conoscenza, mi permetto di segnalarti che hai commesso un errore, quello di estrapolare una sola frase da un ragionamento più complesso e di farne un messaggio per tutte le stagioni. E’ evidente – e puoi riascoltare la registrazione – che non mi riferivo in alcun modo al tuo gruppo, anzi a nessun gruppo in particolare. E sai bene che è stato detto con ampio risalto, anche in Tv, che la vostra scelta, e di quelli che la condividono, di non andare allo stadio è sempre stata rispettata come sintesi di un travaglio interiore. E nemmeno puoi dimenticare che il gruppo editoriale ha dato ampio spazio, attraverso Stadionews, al vostro “compleanno” e alle vostre ragioni, senza mai “filtrare” commenti. Nella logica di andare per paradossi, a quanto pare, non sono riuscito a spiegare correttamente la mia idea. Partivo da una premessa, che il calcio è insieme business e sentimento. Il business è un fiume in piena che tutto travolge. Tanto che il presidente di una società calcistica può dire che l’introito derivante dalle presenze allo stadio incide in minima parte sul fatturato. In quest’ottica, se il Palermo decidesse di aprire le porte riempirebbe lo stadio: ne sono convinto, anche se i tuoi iscritti confermassero la decisione di non entrare. Altro discorso è quello del sentimento, del valore sociale e culturale del calcio sul quale potremmo aprire lunghissimi dibattiti. Ma non è questa la sede. Resta chiaro che ognuno, non solo il tifoso, può e deve avere una propria opinione: tu in “forma pacata”, come sempre, hai espresso la tua. Poco importa che io condivida o meno. Ho sempre rispettato tutti, anche chi mi dà modo, attraverso una critica decente, senza offese o opinioni preconcette, di migliorarmi e di completare il bagaglio di conoscenze. Però, non è un diritto, tanto meno un dovere, commentare il mio pensiero con frasi inutilmente e gravemente offensive, anche nei confronti della famiglia, dalle quali non prendi le distanze: questo, più di ogni cosa, mi addolora e mi sorprende perché tu – più di tanti altri tifosi più giovani di te e di me – mi conosci perfettamente, con le mie convinzioni e i miei valori, con i miei pregi e difetti. Ma soprattutto come uomo libero. Libero di pensare e dire quello che ho dentro.

46 thoughts on “Il Palermo, la libertà di pensiero, il divieto agli insulti: si cambia registro

  1. solidale con Salvatore Geraci…ha pienamente ragione…e solidale con la scelta di Guido…basta con gli insulti gratuiti…

  2. D’accordo con il filtro sugli insulti , d’accordo con la coerenza del gruppo di Oddo che non andrebbe allo stadio neanche se l’ingresso fosse gratuito, ma secondo me la massa di gente che non va allo stadio non ci va o perchè il sabato lavora, o perchè non ha più la possibilità di pagare il biglietto ma soprattutto perchè gli pseudo tifosi palermitani(JUVENTINI) preferiscono vedere la propria squadra del cuore in TV comodamente seduti in poltrona o nei locali pubblici. La motivazione “Zampariniana” , secondo me, è solo un comodo pretesto,

  3. Solidale al 300% !!! Essere liberi di esprimere il proprio pensiero tramite la tastiera del suo PC, non deve essere confuso con libertà di scrivere volgarità e offese contro chi non la pensa ugualmente. Anzi, dovremmo tutti quanti riccordarci che questi siti e trasmissioni Tv sono un modo piacevole di comunicare con tutti quelli che hanno in comune la stessa passione rosanero. Andiamo avanti tra persone educate e allontaniamo chi non sa controllare la propria ineducazione. Forza Palermo !

  4. ormai siamo al paradosso di giornalisti che vanno l’uno contro l’altro, quando l’unico che andrebbe veramente contrastato, in tutti i modi è zamparini!! per quanto mi riguarda, anche gratis, io allo stadio non ci vado!!!

  5. Bravo Guido. Poniamo un argine a questa intolleranza dilagante. Il facile accesso allo strumento “social” a determinato in troppi la pretesa di poter criticare (se non insultare) le legittime posizioni di commentatori moderati (ma anche critici verspo la proprietà) come te e Salvatore Geraci,

  6. Probabilmente caro Guido, anche il livello di cultura non è eccessivamente elevato. Non mi permetterei mai di offendere qualcuno pubblicamente, ho sempre espresso il mio pensiero in maniera, pacata o non pacata secondo i giudizi di alcuni e di altri.
    Resto fermo nel mio pensiero, anche se il biglietto fosse gratuito, trattandosi anche di diritti SIAE , essendo lo spettacolo deprimente non vado allo stadio.

  7. Si può essere critici, caustici e perfino “cattivi” (sempre anteponendo la buonafede, almeno per quel che mi riguarda), mantenendo buona educazione e civiltà. Non faccio i nomi, ma esistono realtà che si spacciano per testate online, che sono solo un immenso immondezzaio di post pieni di insulti e farneticazioni. Ho smesso di scrivere da tempo in quelle discariche.

    Detto questo vorrei fare una considerazione sul fenomeno del cosiddetto “abbandono”. In passato, in qualunque serie, pure con presidenti senza diritti TV, poveri ed odiati, bastava affacciarsi nelle parti alte della classifica ed il numero di spettatori cresceva di colpo. Quest’anno, con questa squadra iscritta col nome Palermo, sempre in testa o quasi, il numero di spettatori è rimasto costante e bassissimo, pure dopo vittorie in fila. L’ultimo trionfale Palermo cadetto, quello dei record, quello di Sorrentino, Dybala, Vazquez e Belotti, iniziò solo e povero, ma poi fu un crescendo di presenze, non numeri eccezionali, ma il trend era quello classico e logico, a qualunque latitudine. Il problema quindi non è la serie B, il problema è diverso ed è che moltissima gente, io per primo, non identifica più società sportiva e, per dirla alla Geraci, emozione sportiva.

    Zamparini e la sua condotta, al netto dei bei ed inutili risultati conseguiti nei primi anni (non abbiamo vinto niente, malgrado i campioni e le centinaia di milioni passati dalle nostre parti) sono responsabili del più grande delitto (sportivo/morale) possibile: quello di avere ucciso l’entusiasmo che era stato acquisito dopo decenni di precarietà. E non per le retrocessioni, perchè quelle, al netto delle entrate milionarie, fanno parte del gioco, ma per il modo in cui ha trattato il Palermo, ridotto a mera estensione del suo “organo non principale”, altro che “dei Palermitani”!

    Saluti.

  8. Il problema è che non ci si vuole rendere conto che mantenere una squadra dicalcio costa……il fatto che il Milan e l’inter sono cinesi non vi dice niente? Che la roma è di un americano…..

  9. D’accordo sulla frenata per la deriva maleducata e gratuita che contraddistingue alcuni frequentatori dei social ; detto questo però devo anche lamentare l’atteggiamento di condanna che lei e altra stampa sportiva da qualche tempo sta assumendo nei confronti del tifoso palermitano colpevole di non frequentare più lo stadio .
    Chi scrive , dopo 14 anni di abbonamento e 30 anni precedenti di presenza allo stadio , da quest’anno ha deciso di non andare più , pur restando profondamente e completamente tifosissimo della propria squadra , ma certe dichiarazioni e atteggiamenti della proprietà in tutte le altre parti del mondo avrebbero certamente provocato reazioni più pesanti .
    Ha forse dimenticato le annate con 5/6 allenatori fra panchine e tribuna (alcuni senza neanche il patentino), direttori sportivi e allenatori licenziati , riassunti , esonerati , calciati a calci nel c… (parole volgari usate dal presidente non certo dai tifosi) , soldi spesi per personaggi improbabili chiamati a fare i public relations (Panucci) , giocatori illustri sconosciuti evocati come campioni da osannare (la lista è lunghissima e a tutti ormai nota) e il tutto condito da una totale assenza del presidente dallo stadio (caso forse unico al mondo di un presidente che non ha mai visto una partita della propria squadra nel suo stadio e tante volte nemmeno alla tv con sprezzante e dichiarata indifferenza nei nostri confronti che soffrivamo sino allo scorso anno sugli spalti)?.
    E no , a tutto c’è un limite ! …e mentre tutta Italia sportiva e giornalistica condanna questi comportamenti e giustifica il pubblico offeso dal suo Presidente , solo alcuna stampa locale è rimasta a difenderlo accusando addirittura i tifosi di scarsa cultura sportiva.

    1. Non ho dimenticato nulla degli anni belli e nulla degli anni brutti. Nè io nè tanti altri abbiamo “condannato” i tifosi “veri” che restano a casa: personalmente non condivido certe posizioni ma non le condanno, anzi le ho definite sintesi di tormento dell’anima (ovviamente non per tutti) e ho dato spazio a tutti, soprattutto ai più critici che hanno aderito all’iniziativa spiegando le proprie ragioni con i loro fatti e le loro opinioni ma senza insulti gratuiti. Ho criticato anche io più volte la conduzione (e la comunicazione) di Zamparini degli ultimi anni, semplicemente non l’ho mai insultato. Come vede, lei è il più classico degli esempi di persona che esprime il suo pensiero liberamente e correttamente, con pieno diritto. (gm)

  10. Ho visto la trasmissione e devo dire che Geraci ha clamorosamente toppato. La questione è stata secca e non proveniva da un discorso generale. E’ stata supportata inoltre, da un gesto inequivocabile compiuto con il braccio destro ( e sappiamo quanto valore hanno i gesti nel nostro modo di farci capire), è stata una questione talmente maldestra (a tacer d’altro….) che sia Carlo Vizzini che Delia Romano hanno stigmatizzato di fronte ad un imbarazzato Monastra seppur pronto nel tentativo di mettere una pezza. Io sono un vecchio abbonato che quest’anno non ha rinnovato il proprio atto d’amore (perché di questo si tratta signor Geraci) che mi è costato tantissimo e mi costa tantissimo ogni volta che il Palermo gioca in casa e non c’è nessun biglietto gratis ( ah che orrore mercificare l’amore signor Geraci) che possa farmi cambiare idea.
    Ci sono tanti tifosi, innamorati solo dei colori rosa, che si sono sentiti traditi da una persona che pervicacemente ha continuato a sbeffeggiare ed a fare strame della passione dei nostri colori e mi creda signor Monastra non sono mille non sono duemila e soprattutto non sono leoni da tastiera, sono persone normali che non hanno bisogno di strombazzare a destra ed a manca patenti di fedeltà alla maglia o altre astruserie del genere.
    Soffrono nel sentirsi presi in giro, soffrono nel non essere considerati parte integrante ed importante di un contesto che ci sarà sempre aldilà di Zamparini o di chiunque altro venga dopo di lui o ci sia stato prima e ancor oggi sono ancora una volta umiliati quando ascoltano che basterebbe una mancia regalata dal sovrano a pulirsi la coscienza.
    E’ vero forse ha ragione quel tizio che diceva di diffidare da chi dice di avere la coscienza pulita probabilmente perché non l’aveva mai usata.

    1. Signor Maurizio, per la verità non ero immbarazzato, semmai incuriosito. Come scritto nell’articolo, la registrazione è chiarissima e non può essere equivocata: dopo di che si può essere d’accordo o meno. Il problema è che si è raggiunto un livello di volgarità, maleducazione e cattiveria che non è più sopportabile. Lei non è d’accordo con Geraci, non è d’accordo (probabilmente) con me, però come vede il suo commento viene pubblicato perchè è civile, educato e motivato. A qualcuno (invece) non arriva più abbastanza ossigeno al cervello e si perde di vista la realtà. (gm)

      1. Assolutamente d’accordo con Lei, il grado d’imbarbarimento a cui si è giunti sta lasciando macerie in ogni campo del viver (sempre meno) civile.

  11. Il confronto porta sempre arricchimento e cultura, seguo il motto che la coerenza è la virtù degli sciocchi (cit.), cambio spesso idea davanti alle evidenze che altri mi fanno notare e stimo chi la cambia. Diverso è essere “cannavazzi”. Premesso questo vorrei far notare che gli insulti non sono soltanto quelli canonici, sempre più spesso si leggono insulti per me molto più volgari , come dar dello juventino a chi non crede più a questa società o del figlio di zamparini a chi ci crede. Egersi a tifoso vero sottintendendo che chi non la pensi in maniera simile non lo è. Ergersi a giudice delle emozioni altrui non denota solo carenza educativa ma anche qualcosa di molto peggio… Motivo per cui non frequento i social.
    Un cordiale e Voltariano saluto 🙂

  12. Premesso che, riepilogando quanto successo, mi pare che Oddo abbia fatta una riflessione corretta, puntuale e civile su quanto affermato da Geraci (il quale poteva tranquillamente evitare la battutina sul ‘valore’ da dare alla diserzione allo stadio..), io mi chiedo: non sarà il caso di dare un taglio a questa stucchevole disputa intestina tra gli organi d’informazione locale e i tifosi che non frequentano lo stadio..visto e considerato che, a parole, sembra si sia tutti d’accordo su quale sia il vero Problema di questa società?!? (..aiutino: non la squadra, che dá l’anima; non allenatori e direttori sportivi, che fanno il possibile con il materiale a disposizione; non i tifosi, quelli “veri”, quelli 100% rosanero, che storicamente hanno dimostrato di essere sostenitori appassionati e che aspettano solo il passaggio del testimone per tornare a vivere pienamente e dal vivo questa passione..)

  13. Pienamente d’accordo con Guido Monastra sull’imbarbarimento del confronto. La colpa più grave che attribuisco a Zamparini è quella di aver diviso la tifoseria in un modo che ha pochi precedenti a mia memoria di vecchio appassionato. Personalmente, ho smesso di scrivere qui e là (come autore o semplice commentatore) anche se di cose da dire ne avrei tante. Ci sono trasmissioni “di opinione” che rappresentano solo l’opinione di alcuni tifosi (sempre gli stessi) che tutti i lunedì mattina si danno appuntamento con l’atteggiamento da Sconcerti (nomen omen) a illuminarci con le loro perle di saggezza. Ci sono siti resi ormai illeggibili dalla quantità di offese che si scambiano alcuni polemisti professionisti che probabilmente non hanno niente altro da fare nella vita e che, pur cambiando nickname per conferire la forza di numeri falsi alle proprie elucubrazioni, sono riconoscibilissimi. E per fortuna non ho un account Facebook, altrimenti ne vedrei anche di peggio. Non se ne può più di patenti di “tifoso vero”. Non se ne può più di “dov’eri tu quando giocavamo con la Battipagliese”. Non se ne può più di “Zamparini è il miglior presidente della storia”. Non se ne può più di “sei uno strisciato sotto mentite spoglie”. NON SE NE PUO’ PIU’. Ognuno sia libero di vivere l’amore per la squadra a modo proprio: soffrendo come me a casa davanti alla TV senza insultare gli altri al grido di “servo di Zamparini” oppure scegliendo di andare allo stadio ma privi della pretesa di essere “tifosi veri duri e puri”, gli unici capaci di nutrire un amore infinito che altri provano senza tuttavia perdere il sacrosanto diritto di giudicare negativamente ciò che non aggrada.

  14. Premettendo che sono d’accordo con Monastra e Geraci, e non per piaggeria, premettendo che ognuno può e deve esprimere il proprio parere liberamente ma “civilmente”e che io non ho il bene della perfetta conoscenza della verità, premettendo che ho grande stima ed apprezzamento per l’impegno profuso da Tedino e dall’attuale gruppo di giocatori che appare composto da seri professionisti, premettendo infine che secondo me la passione del tifoso “normale” cioè il non iscritto a club (come me) resta sempre in A,B o C allo stadio o in TV, sul perchè della “desertificazione” del Renzo Barbera mi chiedo: ma il pienone del campionato 2005/2006, 32.000 abbonati, o i 40,000 all’olimpico ma anche i quasi 30.000 per la recente Palermo-Verona, partita per “non retrocedere” che denominatore comune hanno e cosa hanno in comune con Palermo-Virtus Entella, Cittadella o Ternana? La tensione della partita e l’aspettativa dello spettacolo sono fondamentali per portare la gente allo stadio, vincere contro Juve Inter o Milan ( e ne abbiamo viste di vittorie in quei 10 anni) non da certo la stessa carica che vincere con l’Ascoli se non perdere addirittura con Cittadella e Novara. Quindi quello che manca. aldilà come detto del rispetto dell’impegno di tutto lo staff tecnico, sono le tensioni e la certezza di vedere uno spettacolo edificante. Fermo tutto ciò l’augurio di trionfare come quattro anni fa resta sempre nel mio ma, sono sicuro, nel cuore di tutti coloro che tifano rosanero.

  15. Avete finito con ste pagliacciate o devo ancora sentirle 76 anni è si vergogni x come gestisce una società di calcio da lei comprata nel 2002 ehn no ora lei non se ne esce cosi…

  16. Bravo Guido. era ora, finalmente. Ma bisogna continuare a lavorare nel “ricompattare” le linee e aiutare i ragazzi che vanno in campo e sudano la maglia. Se lo meritano!!

  17. Monastra fa l’offeso, giustamente per gli epiteti subiti, ma a sua volta nel suo incipit offende, pure lui. Inoltre, Geraci e Monastra offendono l’aspetto morale, l’integrità, di una libera scelta dei tifosi contestatori, che ritengono Zamparini un usurpatore, che detestano, e per questo abbandonano lo stadio; li offendono anche quando si improvvisano in pseudo analisi sociologiche per trovare altre motivazioni in una contestazione che, invece, visti anche i numeri, è inequivocabile. Offendono insinuando il dubbio sull’integrità della contestazione. La “battuta” di Geraci per molti è, a ragione, offensiva, in quanto si sono sentiti trattati da miserabili, per qualche spicciolo. Secondo me, invece, è solo una “battuta di basso profilo” (SENZA INTENTO OFFENSIVO, lo preciso), una considerazione frutto di condizionamenti ambientali impregnati di retaggi atavici e provincialismo. Nulla di che esaltarsi, per chi “produce” simili considerazioni. La toppa della giustificazione che vuole definire la battuta un paradosso è banale o ingenua, peraltro contraria al vero significato del paradosso, soprattutto a quello sapiente.

    1. Lo dico con chiarezza. Non offendo nessuno e mi sento di sbilanciarmi anche per Geraci. Non offendo con insulti nè con pseudo analisi sociologiche, come le chiama lei. Abbiamo trattato con evidente libertà di pensiero un tema – quello degli spalti vuoti e di una possibile “pace” tra Zamparini e i tifosi – che sta animando i social e spaccando la tifoseria. Con lo stesso rispetto con cui abbiamo trattato la scelta di una parte di tifosi di non andare allo stadio per protestare contro Zamparini, abbiamo anche ipotizzato – magari per paradossi o per battute – l’ipotesi di scenari futuri e in quest’ambito Geraci, tra l’altro criticando l’operato di Zamparini – ha detto che se il patron aprisse le porte dello stadio sugli spalti andrebbero molti di quelli che per ora non vanno. Una tesi sulla quale concordo in pieno (lei è libero di pensarla diversamente) e che non tocca minimamente le ragioni della protesta e la “dignità” (se preferisce la chiamiamo “coerenza”) di chi potrà liberamente continuare a non andare allo stadio. Ma mi creda, molti non vanno allo stadio anche per altre ragioni, come la crisi economica o l’impossibilità di lasciare il posto di lavoro il sabato.
      In ogni caso, non credo sia nè provinciale nè di basso profilo l’idea di discutere per smussare le posizioni più oltranziste e di favorire o promuovere azioni di pacificazione: da osservatore professionista le dico che è assurdo – a prescindere dalle responsabilità che ognuno vuole dare agli altri – che una squadra prima in classifica giochi in uno stadio così vuoto.
      In quanto agli insulti, non aggiungo altro perché siamo completamente d’accordo. (gm)

      1. Guido non è assurdo. E’ il risultato dei continui insulti di Zamparini nei confronti di una città e dei tifosi. IO MI SENTO TREMENDAMENTE OFFESO. ” Le parole : Non me ne fotte un cazzo della città e dei tifosi se vanno o no allo stadio” , in 62 anni non le ho mai sentite pronunciare ad un rappresentante di una società.
        E’ solo un meschino, ed un uomo di bassa leva.

  18. Signor Monastra, definire gli utenti frustrati non mi sembra un complimento; e gli utenti, in fondo, consentono ai mass media di esistere; forse sarebbe indicato per gli addetti, proprio in rispetto del ruolo (oltre che per logiche di mercato), mantenere un certio self control anche quando gli utenti esagerano… anche se hanno esagerato nei toni, per rabbia contro Zamparini, prima ancora che contro il suo collega.
    Se non erro lei alcune settimane fa ha tentato di proporre analisi sociologiche per individuare cause, che, invece, sono chiare ed inequivocabili. Si parla dei contestatori e non di coloro impossibilitati perché lavorano nelle ore della partita. Gli assenti non sono disperati al punto di non potere spendere 20 euro in un mese.
    Confermo: è offensivo verso la dignità delle persone, insinuare che derogherebbero sui loro principi per 9 euro, il prezzo del biglietto; ovvero, sarebbero persone senza dignità che si venderebbero per pochi spiccioli; questo si legge – usando la logica, solo la logica – nella battuta del suo collega; al di là delle giustificazioni che tentate di dare.
    Non andare allo stadio non è assurdo, è un diritto di libertà, non è un obbligo sociale né morale andare allo stadio. E, se si diserta lo stadio in contestazione con la gestione e perché si prova astio per colui che la (non) gestisce, o meglio la usa per i suoi obiettivi esclusivi (contrari a quelli originari), è assolutamente logico disertare lo stadio, non legittimare siffatta (non) gestione, né la persona che la presiede, anzi è un segno di assoluta coerenza, che ha un valore maggiore se non si cede nemmeno con la squadra in testa alla classifica. I valori non devono essere mercanteggiati per un biglietto omaggio e nemmeno per la posizione in classifica.
    I tentativi, gli appelli, degli addetti ai lavori sono comprensibili, dato che il calcio senza tifosi, senza pubblico, chiude i battenti, quindi addetti ai lavori compresi. Ditelo chiaramente, piuttosto che fare tutti questi discorsi che sono divagazioni sul tema, dove piuttosto si evince un certo timore della realtà, delle motivazioni. Zamparini ha chiuso irrimediabilmente con la maggioranza, dovreste agire, piuttosto, per cercare altre soluzioni.

    1. Il termine frustrati, che confermo, l’ho utilizzato per coloro che scrivono insulti beceri e poco rispettosi, fortunatamente la minoranza. l’unica cosa che lei può confermare è che lei non andrebbe allo stadio a biglietto gratis (che comunque è un paradosso, ovviamente) e probabilmente un altro pezzo di tifoseria “intransigente”. Mi consenta di avere qualche dubbio in più su un’altra fetta di tifoseria tiepida. Ma è comunque anche questo un campo di ipotesi senza conferme. Ribadisco che non ritengo assurdo che lei non vada allo stadio, ho solo precisato che è assurdo per chi fa calcio vedere una squadra prima e uno stadio vuoto, semplicemente questo. Poi, mi consenta la libertà di parlare della possibilità di una pacificazione che rassereni gli animi di tutti: la ritengo possibile, è un torto questo? (gm)

  19. Signor Monastra, ribadisco la conferma: l’insinuazione del suo collega è offensiva della dignità delle persone, ed è frutto di condizionamenti ambientali, derivanti da retaggi atavici e provincialismo. E questo indipendentemente dal fatto che, forse, qualche decina di cosiddetti “scafazzati” si lascino comprare per un biglietto omaggio. Non cambiano i termini. Ed io non cambio questa mia lettura, anche se lei afferma altre mille volte che era un paradosso la battuta del suo collega; anche perché il paradosso è altro, vuol dire altro, qui non c’entra.

  20. In uefa si registrò una partita con poco più di 4000 spettatori! nagli ottavi con lo Shalke solo in 13000; e Zamoarini era al l’apice del gradimento. Insomma il palermitano non è un grande tifoso anzi!!

    1. Anche qui si fa pressapochismo sterile. Palermo Shalke 04 si è giocata alle 18.00. Ora bisogna che vi mettete d’accordo giornalisti e pressapochisti. Il dott. Monastra afferma che oggi lo stadio è vuoto non solo per la protesta nei confronti di un proprietario completamente avulso da un minimo di obiettivo sportivo, ma intento soprattutto a faare plusvalenze, ma anche la gente lavora e non può permettersi di lasciare il lavoro. Pienamente d’accordo. Quello che mi (vi) chiedo se questa motivazione è sempre valida (quindi anche Palermo Shalke 04 giocata alle 18.00) o è valida a “trasi e niesci”. Ecco, qui ci vorrebbe un po’ di coerenza nelle analisi.

      1. aggiungerei che fu lo stesso patron a dichiarare più volte che della coppa gliene importava poco o niente, quasi esultando ad ogni eliminazione.
        non è che così si ispira il tifoso…

  21. Secondo me, si parla troppo delle assenze allo stadio. Il vuoto in fondo non è altro che silenzio e silenzio merita. Ridicolo chi ne faccia una guerra (di odio) e già vinta. Il 15 maggio del 2016 (poco più di un anno e mezzo fa) quasi 35mila tifosi accorsero al Barbera per una (annunciata) salvezza (appena 10mila, nella partita precedente, ben più importante) . Poteva essere un’ottima occasione per una contestazione clamorosa, da consegnare alla storia. L’orgoglio del tifoso che non compri con una una vittoria, con una categoria, ed altre simili storie, magari da sverniciare con spruzzi di retorica popolare, che non ci sta mai male. Ed invece furono soltanto baci ed abbracci. E fuochi d’artificio.

  22. @Tifoso del Palermo e non della categ… ti informo che Pippo Vinci è un noto provocatore, filo zampariniano. Dimentica, apposta, gli oltre 30.000 contro Maribor e Thun, soprattutto che Zamparini e Foschi pregavano per essere eliminati, schieravano i ragazzini, mettevano prezzi altissimi, nelle ore di lavoro

  23. Signor Monastra, per quel che vale, onde evitare malintesi o supporre contrapposizioni di parte, concludo il mio intervento in questo post soffermandomi su due punti in particolare, al fine di motivare il contenuto dei miei precedenti commenti

    – lei e il suo collega Geraci avete definito la battuta di Geraci come una provocazione, un paradosso. Ma lei stesso, sopra in un suo commento, scrive di essere certo che in caso di concessione di biglietti omaggio molte persone tornerebbero allo stadio.
    Noterei in questo caso una vostra contraddizione.
    Tra l’altro non accomunerei gli eventuali cosiddetti “scafazzati” che si farebbero comprare per un biglietto omaggio con i “puri e duri” della contestazione, che contestano Zamparini perché fa uso esclusivo di un bene comune, come se fosse ROBA SUA, per perseguire i suoi obiettivi, secondo i contestatori contrari a quelli originari. A proposito: vi faccio notare che Zamparini non usa il suo nome ed i suoi simboli distintivi, ma usa quelli “dei palermitani”, che a nome suo non ha fatturato nemmeno un centesimo di euro, e che dal 2006 non mette soldi suoi ma usa le risorse della “piazza”… per conto del nome Palermo.
    Quindi, il suo collega dovrebbe cambiare bersaglio quando fa la sua battuta, e indirizzarsi agli “scafazzati” separandoli dai contestatori; perciò, se il tema era “la contestazione” la battuta era inopportuna. Io mi chiedo: in quali e quante città italiane ed europee si potrebbero fare simili considerazioni sulla gratuità (elemosinata)? Anche per questo parlavo di retaggi atavixi e provincialismo.
    – certamente avete notato, voi addetti ai lavori, che in questo periodo i tifosi che contestano Zamparini percepiscono con fastidio i continui appelli affinché tornino allo stadio, da parte dei giornalisti che – secondo i contestatori – sembrano ignorare o volere ridimensionare i motivi della contestazione; come leggono con fastidio ogni tentativo – da parte degli addetti ai lavori – di scrivere e parlare di fatti tecnici, laddove l’aspetto sportivo con la gestione di Zamparini non ha niente a che vedere, ancor meno i valori sociali. Da questo, mi sembra, derivi l’antipatia in atto e il clima polemico, da parte di gran parte dei contestatori verso i giornalisti (in particolare quelli che non sono critici sulla gestione di Zamparini). D’altra parte, lei giustamente rivendica il diritto di operare per la riconciliazione. Legittimamente, perché, come qualsiasi commerciante che pubblicizza il proprio prodotto, anche i giornalisti sportivi hanno bisogno della presenza del pubblico e di un prodotto gradito da vendere.
    Secondo me la situazione è irrimediabile, e gli addetti ai lavori ed i tifosi dovrebbero attivarsi per sostituire Zamparini con persone più attente ai valori originari, e meno interessati ai metodi del colonizzatore (che Zamparini attua alla perfezione). Insomma, valorizzazione delle proprie risorse, senza affidarsi al colonizzatore di turno.

    1. Ho detto paradosso perchè credo sia tecnicamente impossibile aprire lo stadio gratis, puoi fare biglietti prezzo popolare ma non gratis. le riconfermo la mia idea: se così fosse – anche perchè verrebbe interpretato come gesto di buona volontà – molta gente tornerebbe allo stadio. Forse non lei, non altre centinaia (o migliaia, poco importa) di tifosi non scafazzati (per usare un termine suo) ma certamente verrebbe tanta gente. Nè io nè Geraci critichiamo una categoria di tifosi in particolare, stia tranquillo. Quelli come lei – fermamente convinti di ciò che fate – avete il diritto/dovere/piacere di non andare allo stadio finchè ci sarà Zamparini. Personalmente faccio il mio lavoro allo stesso modo, io vivo (si fa per dire) di lettori e non di spettatori paganti e grazie al cielo siete alcune decina di migliaia, a prescindere dai risultati perchè comunque il palermitano segue la squadra. Le posso anche confermare che sono stato molto critico con la gestione di Zamparini negli ultimi anni, non per questo è mio compito insultarlo o imporgli cosa fare del suo denaro: posso solo dire se e quando non sono d’accordo e l’ho fatto. NLe ribadisco che non è mio – né suo – compito “attivarmi per sostituire Zamparini”: di certo sarà difficile trovare compratori fino a quando non sarà finita la storia legata al fallimento. IN altri commenti ho ribadito che ritengo chiuso il ciclo di Zamparini a Palermo, a prescindere dai risultati, mi auguro che arrivi qualcuno più facoltoso e più bravo ma è anche mio dovere dirle che non è così scontato. Tutto il resto dei suoi commenti appartiene alla sfera delle sue libere convinzioni sulla materia e pertanto le rispetto e non le commento. Grazie per il garbo dei suoi commenti e direi che dopo fiumi di “inchiostro” possiamo fermarci qua. Cordialmente (gm)

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