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“Palermo, l’ultima promozione del calcio che amo. E quel vento sulla pelle…”

FOTO PEPE / PUGLIA

E’ difficile scegliere quale sia stata, tra le undici promozioni che ho vissuto da quando il virus rosanero m’ha contagiato, quella che mi ha dato più gioia. Sarebbe come chiedere a un padre quale figlio ami di più. Probabilmente questa è stata la promozione più inattesa: alzi la mano chi avrebbe ipotizzato un epilogo di stagione così felice meno di tre mesi fa, dopo i pareggi con Andria, Potenza e Paganese. Eppure, al termine dei primi play-off della storia del Palermo conclusi con lacrime di gioia e non di delusione, possiamo affermare che è stata una promozione meritatissima, nata dallo sboccio nella fase decisiva di doti tecniche, fisiche e morali che pochi intravvedevano nella nostra squadra.

È la promozione di Dario Mirri, tifoso migrato dai nostri sediolini di gradinata al posto di comando per coronare il sogno di una vita. Partendo da zero, anzi da meno 1 milione di Euro (quello richiesto da Ghirelli all’atto dell’affiliazione che corrisponde al triplo di quanto sborsato da De Laurentiis per il Bari), in tre anni e con una pandemia di mezzo, Dario Mirri ha riportato il Palermo nella categoria nella quale era stato abbandonato alla deriva dopo una sequenza di magheggi e di personaggi impresentabili. E tutto ciò nonostante alcuni errori, un diluvio di critiche e contrasti insorti persino nel suo stretto ambito familiare presto divenuti di dominio pubblico. Per le difficoltà affrontate durante questa rinascita e per le due promozioni in tre anni conseguite con risorse limitate per sua stessa ammissione, Dario Mirri s’è conquistato un posto di riguardo nella stretta cerchia dei più grandi Presidenti della storia del Palermo.

È la promozione di Silvio Baldini, condottiero indomito e visionario, che ha creduto prima di chiunque altro nelle doti di questa squadra. Che ha tirato fuori il meglio dai suoi giocatori, mettendo ogni uomo al posto giusto e agendo sulla testa e sulle motivazioni di ciascuno. Rispetto alle precedenti, non c’è stato un solo giocatore della rosa il cui rendimento non sia migliorato durante la gestione Baldini. Alcuni esempi? Il Floriano trasformato da sfiorita riserva in uomo-chiave delle vittorie in trasferta del finale di stagione. La coppia di centrali di difesa, trasformati da marcantoni tremebondi pronti all’errore o al fallo da ammonizione a baluardi insormontabili. Il Luperini bellino e inutile con i suoi riccioli al vento che diventa primo instancabile assalitore dell’avversario e mina vagante pronta all’inserimento centrale di piede o di testa.


Ma ciò che mi ha più colpito di Baldini, emozionandomi fino alle lacrime, sono state le parole pronunciate nell’ebbrezza della vittoria: il pensiero alla sua compagna di vita, il bacio in panchina alla foto della nonna. E quelle parole sui nostri cari che non ci sono più: “Loro sono come il vento. Tu non li puoi vedere, ma li senti sulla pelle”. Quanti di noi tifosi domenica sera, allo stadio o davanti alla TV, hanno avvertito di nuovo sulla mano la stretta di chi un giorno lontano ci portò per la prima volta allo stadio per il contagio fatale. E quanti si sono sentiti “sulla pelle” il vento degli amici lontani, eppure con noi, con cui hanno condiviso abbracci e lacrime, divani, birre e pioggia battente.

Non so se questa sia la più bella tra le promozioni del Palermo che ho vissuto, di certo è l’ultima del calcio che amo. Oggi piangiamo abbracciati, noi che ci riconosciamo nel calcio dei valori, della passione e dell’appartenenza, parola-chiave della gestione Mirri sulla quale in tanti hanno ironizzato a sproposito prima di salire sul carro. C’è chi afferma che “lo sceicco” sia già sulla soglia di Viale del Fante, che presto ci saranno investimenti importanti, giocatori promettenti, vittorie, titoloni e risonanza internazionale per una città segnata in eterno dal pregiudizio. Sarà comodo salire ancora sul carro del più forte, o meglio sulla limousine del più ricco dove si può star bene in tanti. Eppure, la splendida vittoria di “Mister sorrisino”, dell’uomo che bacia la foto della nonna e dei suoi gattini divenuti tigri dimostra che alle volte esser più ricchi non vuol dire per definizione avere più soldi. Domani saremo più ricchi. Forse, chissà.

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15 thoughts on ““Palermo, l’ultima promozione del calcio che amo. E quel vento sulla pelle…”

  1. MA CHE FINE HANNO FATTO QUELLI CHE DICEVANO ” MIRRIANA”? VUOI VEDERE IN QUESTE SETTIMANE SONO STATI A SCANNARSI PER UN BIGLIETTO . A PROPOSITO IL SOTTOSCRITTO CHE HA VISTO TUTTE LE PARTITE DI SERIE D ALLO STADIO COL PROPRIO FIGLIO, NON HA TROVATO BIGLIETTO.

  2. Piena condivisione. Racchiude tutti i miei sentimenti e pensieri sul mondo rosanero. Mirri ci ha messo soldi e tanta , tanta passione. Baldini cuore e competenza, tanta competenza, dimostrando che non tutti nel calcio sono allo stesso livello. Chiudo dicendo che adesso occorre correre . Definire la questione societaria. Tutto il resto verrà di conseguenza.

  3. Aggiungo un auspicio, una preghiera. Non stritolare Baldini, non è una persona normale , ma è tanto di più. Vedo che non tutti sono in grado di capirlo , di sentire e capire le sue parole , profonde, e i suoi pensieri . Spero lo lascino in pace , per non rovinare tutto . Solo una preghiera.

  4. Bellissimo articolo anche per me è stato il momento più bello, emozionante e commovente da quando 50 anni fa mio fratello mi portò allo stadio trasmettendo a me la sua passione!

  5. E tu fatti l’abbonamento, @Pipporosanero e così te ne freghi. 2mila abbonati per l’ultima Serie B, eppure era una squadra competitiva. Per presenze allo stadio sotto la metà della relativa classifica, in un campionato giocato sempre ai vertici (dalla zamparinese). ‘Timeo Danaos et dona ferentes’ (v.Nicola di Nocera Inferiore, ‘C’eravamo tanto amati’).

  6. Grazie Vitogol per la tua bella riflessione che condivido in pieno, virgole comprese. Un grande anche a te!!!

  7. Carro dei vincitori: la difficoltà non sta tanto nel salirci, quanto nel scegliere il momento perfetto per scendere, in modo da non rimetterci faccia, carriera e immagine. Sconsigliato a chi soffre di lealtà.
    Lucia Gaianico.

  8. Articolo bello ed esauriente che sintetizza l’impresa compiuta da Mirri in questo triennio di sua grande ed ostinata presidenza.

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