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Palermo, il bar del “Barbera” sequestrato per mafia

Il nucleo investigativo dei Carabinieri ha sequestrato a Giovanni Li Causi tutti i beni per un valore di un milione di euro. Secondo quanto accertato dalle indagini patrimoniali, questi beni sarebbero frutto di attività illecite legate alla mafia. Tra i beni sequestrati, anche gli arredi e le attrezzature del bar all’interno dello stadio “Renzo Barbera”.

Li Causi era stato arrestato ad aprile del 2010 nel corso dell’operazione Hydra ed è tuttora in carcere per associazione mafiosa (affiliato del clan di San Lorenzo). Nove rapporti bancari, due auto lussuose, una villa a Carini e il bar dello stadio: ecco quanto sequestrato dalle forze dell’ordine. Per molti anni la famiglia Li Causi ha gestito il bar all’interno dell’impianto nel quale gioca il Palermo, ma la società alla quale è affidato adesso è assolutamente estranea alla vicenda giudiziaria.

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Li Causi e altri mafiosi – secondo alcune intercettazioni in mano ai Carabinieri – si sono incontrati più volte anche nel piazzale del “Barbera”. Come nel 2011, per sistemare una questione legata alla gestione di un locale notturno. Li Causi inoltre aveva  puntato altri affari del presidente Maurizio Zamparini. Nel 2010 si seppe che i mafiosi erano interessati a controllare le assunzioni e la gestione degli spazi espositivi nel nascente centro commerciale Conca d’Oro. Proprio Li Causi, secondo la ricostruzione degli inquirenti , era stato incaricato di agganciare la ditta milanese a cui si era affidato il presidente Zamparini.

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