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Palermo – Milan e il “coppo” di sale. “Che risate con Egidio Calloni”

C’è perfino un “coppo di sale” tra i leggendari aneddoti di una partita che i tifosi si tramandano di padre in figlio. Sono trascorsi 39 anni da Palermo Milan 3-1 del 29 marzo 1981: una partita storica, uno dei pochi episodi luminosi di una stagione grigia e travagliata, contraddistinta dall’iniziale penalizzazione in classifica per calcioscommesse e terminata con una miracolosa salvezza.

Molti dettagli di quella gara, nel tempo, sono già stati raccontati: la storica tripletta di Egidio Calloni (il grande ex), la panchina rosanero appena affidata a Erminio Favalli dopo l’esonero di Nando Veneranda, i 40 mila della vecchia Favorita… Una bella “bastonata” per il Milan di Giacomini (in B anche lui per calcioscommesse) che poi sarebbe stato promosso in serie A.

L‘ex portiere del Palermo Lorenzo Frison, che ha difeso la porta rosanero dal 1975 al 1981, racconta un divertente episodio accaduto prima dell’inizio di quella storica gara. “Nella settimana che aveva preceduto la partita, Egidio Calloni era nervosissimo per ovvi motivi, arrivando dal Milan sentiva molto la gara perché non si era lasciato molto bene con la società rossonera e con i suoi tifosi che lo avevano ribattezzato “lo sciagurato Egidio”.


Lui è sempre stato molto scaramantico e aveva un beauty al cui interno teneva un corno, il numero 13, un ferro di cavallo e una zampa di coniglio. Quella settimana qualcuno gli regalò un amuleto indiano e il giorno della partita, nello spogliatoio, vidi che dispose tutto l’abbigliamento che avrebbe indossato in gara in fila indiana cominciando a gridare Badu Badu Badu. Ricordo che mi misi a ridere come un matto e lui si arrabbió moltissimo”.

“Egidio usava entrare con il piede sinistro. Quel giorno proprio su quel piede atterrò un pacco di sale lanciato dalla curva. Per via di questa cosa non voleva più giocare e imprecando verso gli spalti rientrò negli spogliatoi. Durante il riscaldamento tutti a cercare Egidio fino a che una delegazione di compagni andò negli spogliatoi riuscendo a convincerlo a giocare. Poi sapete tutti com’è andata: segnò tre gol, sfoderando una prestazione super, a tal punto che da quel momento in poi ogni domenica pagava un tifoso affinché gli lanciasse un pacco di sale sul piede sinistro prima di entrare in campo”.

Anche un altro suo ex compagno Totò Lopez, in campo quel giorno, racconta che alla fine del primo tempo, ormai pago dopo aver realizzato la tripletta, rientrando negli spogliatoi lo trovarono già sotto la doccia: era convinto di aver fatto il suo, di avere dato tutto. “Lo abbiamo costretto in cinque a rivestirsi e a rientrare in campo, lo abbiamo quasi minacciato – ci racconta Lopez -, la sua presenza era indispensabile perché quel giorno in qualunque modo avesse calciato in porta avrebbe fatto gol”.

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