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Palermo, Mirri e Di Piazza lontani anche sul centro sportivo

Anche l’investimento sul centro sportivo divide Dario Mirri e Tony Di Piazza. La risposta dell’italo-americano sulla sua partecipazione al progetto è attesa per oggi, ma i segnali indicano che molto probabilmente si va verso un “no” per svariati motivi, mentre la società cercherà di chiudere entro luglio per una delle aree prese in esame, una a Torretta e l’altra a Piana degli Albanesi.

Sul piano formale, Di Piazza non avrebbe visto di buon occhio il fatto che la relazione a lui indirizzata (consegnata peraltro alcuni giorni dopo rispetto a quanto previsto inizialmente) preveda solo l’ipotesi Torretta e non anche quella di Piana degli Albanesi, emersa sulla stampa (e sui social) nei giorni scorsi. É sempre questa assenza di comunicazioni in tempo reale che indispone l’ex vicepresidente, come avvenuto in ultimo per l’ipotesi di Piana. Da qui le fortissime perplessità a dare vita a una nuova società con le stesse quote di partecipazione (“60 e 40”) e che dovrebbe procedere formalmente all’acquisto del terreno e ai successivi investimenti per la realizzazione del centro sportivo.

In ogni caso, come riportato da Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia, a pesare è sopratutto il “conflitto” tra i soci, palesatosi pubblicamente nell’ultimo mese: Di Piazza ha versato la propria quota in società e ha garantito di portarla a 6 milioni entro la stagione 2021/22, ma non sembra intenzionato ad effettuare ulteriori versamenti che sarebbero al di fuori del budget triennale, previsto esclusivamente per l’attività sportiva. Di Piazza ha anche cercato di stemperare gli animi in merito a un post Facebook polemico del Fan Club di New York (prendendone le distanze), ma è chiaro che il clima in società resti teso e che il centro sportivo possa diventare un ulteriore punto di scontro tra i soci.


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8 thoughts on “Palermo, Mirri e Di Piazza lontani anche sul centro sportivo

  1. Quindi questo Centro Sportivo sul quale si fantastica (due campi + foresteria, a Torretta?) sarebbe eventualmente acquisito da un’altra, diversa, Società. Ho capito bene, Direttore? E allora perché si continua a parlare di Centro Sportivo del Palermo? Quanto a Di Piazza, pare che gli siano arrivate offerte non ritenute congrue. Ho la sensazione che si tenda a sopravvalutare il suo 40 per cento. Di una Società che, come ha spiegato Sagramola, fattura tre milioni in tutto. Che non è in possesso neanche della concessione per giocare nello stadio della Città. E che nel primo esercizio ha subito una perdita di oltre un milione di Euro, nonostante abbonamenti record, botteghino generoso e monte ingaggi (v.prestiti) da categoria dilettanti.

    1. A) Il centro sportivo se sorgera’ a Torretta avra’ almeno 3 campi oltre la foresteria.
      B)I terreni sarebbero acquistati ( mia previsione ) da altra Societa’, controllata da Hera Hora, all’interno della SSC Palermo.
      C) Di Piazza vorrebbe vendere e guadagnarci pure…la vedo complicata avendo SOLO una quota di minoranza.
      D) Il Palermo giochera’ nel suo stadio!…punto!.
      E) il Palermo non ha subito alcuna perdita, tant’e’ che ricapitalizzando, come gia’ deliberato, si ritrova in cassa ( mi pare di aver capito ) circa 800.000 euro in piu’.
      Se sono stato impreciso o inesatto il Direttore vorra’ intervenire

      1. Non ho visto il bilancio del Palermo, ma le perdite di esercizio non hanno niente a che vedere con cassa e ricapitalizzazione; le prime, se ci sono, attengono al conto economico; la ricapitalizzazione e la cassa positiva non dimostrano nulla, a proposito di utili o perdite. Ma questo in linea generale, vale per tutte le società del pianeta.

  2. Poi, per determinare il valore di una partercipazione societaria, entrano in ballo una serie di fattori di ogni genere; l’avviamento, il patrimonio della società, e tanti altri, ma soprattutto QUANTO SONO DISPOSTI A PAGARE GLI ACQUIRENTI. Una partecipazione minoritaria, in assenza di patti ulteriori, conta poco, e vale poco, molto poco. Non decidi niente, puoi solo sperare che ci siano dividendi espliciti, il che nel calcio è assai difficile.

  3. Fossi in Di piazza, accetterei di uscire semplicemente senza rimetterci, neanche tenendo immobilizzati tanti soldi per chissà quanto tempo, e tanti saluti.

  4. I “fratacchioni “mirri sr e jr oltre che sempre parsimoniosi e soprattutto buonismo ad oltranza con l’arroganza che li contraddistingue continuano come si legge dal vs articolo a spadroneggiare sul Palermo ma cosa peggiore con di piazza .se è vero ciò che lamenta litaloamericano ha ragione ad oltranza!!e piantatela peraltro poi fate i buoni io non ne posso più di incrociare gente così finta!!!

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