Palermo, Mirri: “Futuro roseo con City Group. Serie A? Sarebbe un sogno”
“Un premio non a me, ma alla squadra e al Palermo tutto“. Così Dario Mirri ha voluto commentare il riconoscimento al Palermo per la promozione in Serie B ritirato in occasione dei Premi Ussi Estate (indetti da Unione Stampa Sportiva Italiana e giunti quest’anno alla settima edizione).
Nel corso dell’evento – svoltosi presso il Country Time Club a Palermo – Mirri ha rivolto anche lo sguardo al futuro della società con l’arrivo di City Football Group: “É una grande opportunità. Si chiude un ciclo, ma ora se ne deve aprire uno migliore. Desideravo molto questo closing: volevo dare al Palermo una dimensione internazionale. Il Palermo ora ha davanti a sé un futuro roseo”.
E sull’obiettivo Serie A fissato da Baldini, Mirri dice: “Da presidente resto con i piedi per terra, da tifoso la penso come lui. Il progetto è a medio-lungo termine. Poi se i ragazzi e Baldini dovessero conquistare la Serie A sarebbe un sogno, per l’emozione si fa fatica soltanto a dirlo. Ma in fondo abbiamo visto che in C in tre mesi il sogno si è realizzato. Quindi perché non sognare?”.
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Infatti con questa società che ha acquisito l’80% delle quote , considerato che stanno operando quasi come uno sponsor che come una proprietà, la A è chiaramente un sogno. Si punta su giovani non top player, il vero obiettivo è la salvezza.
Caro presidente, il futuro è adesso. Gettiamo le basi , le fondamenta , con un centro sportivo funzionale e moderno dove allenarci e crescere qualche giovane promessa. Da qui poi verrà il resto , gradatamente. Se non partiamo però restano solo parole vuote .
Perché ci si deve dividere sempre tra super ottimisti e pessimisti e fare la gara a chi aveva ragione ? È un tipico modo di fare palermitano , io direi che siamo all’inizio e non è tempo di giudizi, di sicuro da un anno a questa parte siamo in un altro mondo.
Dipende da come la vendi l’anima, al diavolo. Metti la Roma, tradizioni ultrapopolari, Testaccio e Borgo Pio, diventata americana, ma i sospiri malinconici ben presto sopraffatti da visioni inimmaginabili prima. Aerei privati (della flotta Friedkin) che portano Mourinho nella Capitale, che prelevano Dybala, a Torino, e lo trasportano sul campo di allenamento della Roma, in Portogallo. E i tifosi sì, che sognano (ad occhi aperti). Davanti Abraham, Dybala, Zaniolo, dietro di loro Pellegrini. In alto, ‘un cielo trapunto di stelle’.
Tanti dubbi, parlare di sogni avendo una delle proprietà più ricche del mondo fa strano. Hanno spesso oltre 100 milioni per due giocatori al City, per il Palermo basterebbe solo un badget di 20 mln per la serie A, e 20 mln per il City Group sono spiccioli…
Tanti dubbi, aspettiamo i fatti ma parlare di sogni avendo una delle proprietà più ricche del mondo fa strano. Hanno spesso oltre 100 milioni per due giocatori al City, per il Palermo basterebbe solo un badget di 20 mln per la serie A, e 20 mln per il City Group sono spiccioli…
Il progetto si crea cercando di ottenere il miglior risultato possibile non partendo battuti prima d’inziare.
Non guarderei il City, altro mondo , altre storie . Ripeto, qui dobbiamo augurarci che questa nuova proprietà voglia costruire qualcosa di solido , di duraturo , non castelli di sabbia. E , ancora una volta, dobbiamo affidarci a Mirri. Con fiducia.
Mirri? Non per sindacare sempre, ma Mirri in questo (Nuovissimo) Palermo, targato City Group, conta la metà di quanto contava Di Piazza (che fine ha fatto?) in Hera Hora, di fatto ZERO, che non è divisibile o moltiplicabile. Massima fiducia, certo, ma la fiducia è una questione del tutto personale. Per adesso mi sembra intento ad attraversare sentieri immaginari, ornati di rose e di viole, come avviene in certi paesi nel giorno della Festa del Santo Patrono. E neanche un vastaso che si permetta di chiedere informazioni su ‘u bugget’, su Stadio (che fine ha fatto la querela vs giornalista Corriere della Sera?) e Torretta o se sia davvero da promozione una squadra che (v.web rosanero) annovera tra i titolari Giron, Lancini, De Rose, Floriano, Broh etc.
E’ comprensibile, ma non per questo giustificabile, che questo Palermo, “forse” proiettato verso uno stabile futuro, dia fastidio soprattutto a coloro che “inevitabilmente” e “loro malgrado” un futuro parallelo son destinati a non avere.