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Palermo, missione compiuta con rigore. Ma la difesa va puntellata

FOTO PEPE / PUGLIA

FOTO VINCENZO PEPE

“Primo: faccio, credo facciamo, un affettuoso, caloroso, sincero applauso al Palermo
, ai giocatori tutti e all’allenatore, che hanno fatto quello che hanno potuto con onore, dignità, impegno, coraggio, per inseguire un sogno che, ad un certo punto della prima stagione in Serie C del nuovo club nato dalle ceneri della società di Maurizio Zamparini, sembrava impossibile. E invece la squadra guidata da Giacomo Filippi, rivelazione dell’anno insieme a Lorenzo Lucca mancato purtroppo nella fase decisiva, è arrivata a un passo dalla fase finale dei playoff per la promozione in Serie B, che non ha raggiunto soltanto perché la classifica nella “regular season” dell’Avellino, vincitore allo stadio Partenio con lo stesso risultato con cui aveva perso al Barbera, era nettamente migliore”.

Ricomincio da qui, carissimi amici del Vulcanico rosanero, felice di ritrovarvi con l’avvio del nuovo campionato e sempre grato a Stadionews24 e al direttore Guido Monastra per il generoso spazio di questa rubrica. Ricomincio da dove avevo finito lo scorso anno dopo l’eliminazione della nostra squadra del cuore dai play off per la Serie B, con le parole comunque di apprezzamento che scrissi per il Palermo costretto a fermarsi perché condannato dal regolamento.

In effetti è la ripresa, con tanti identici protagonisti, in primis l’allenatore Giacomo Filippi, di un discorso calcistico che non può che avere un obiettivo chiaro fin dall’inizio: il ritorno della squadra rosanero in Serie B, senza se e senza ma. Lo ha detto senza giri di parole il presidente Dario Mirri, che apprezzo per la franchezza; aggiungendo anche, perché non ci siamo equivoci, che il Palermo non potrebbe permettersi economicamente una ulteriore, la terza stagione nell’infernale palude della Serie C, dove gli introiti legati a sponsor e diritti Tv a lungo andare non consentono una sopravvivenza competitiva.


E allora bisogna giocare solo per vincere e fare punti, comunque e dovunque. Brillando o non brillando, con forza e autorevolezza o soltanto con fortuna, con una bella botta di culo. Di riffa o di raffa, costi quel che costi. Senza puzza sotto il naso e senza storcere il muso. Punti dopo punti da mettere subito in saccoccia, per vincere il campionato o comunque per classificarsi il più in alto possibile e giocare gli eventuali play-off partendo da una posizione di forza.

Sotto questo punto di vista, la prima è stata buona: 2-0 contro il combattivo Latina, in 10 uomini per gran parte dell’incontro, del caro ex Daniele Di Donato con l’esecuzione di due calci di rigore, sacrosanti, realizzati uno per tempo con grande freddezza da Roberto Floriano e Edoardo Soleri. Grossi i rischi corsi per un clamoroso strafalcione difensivo di Peretti, che ha regalato a Jefferson la palla del pareggio calciata contro il palo.

Ecco, tra le poche cose che mi sento di dire, mi unisco al coro, dopo avere visto la partita è che la difesa è sembrata un po’ traballante e merita di essere rafforzata con qualche innesto che dia sicurezza. Tra i nuovi, mi è molto piaciuto Giron per l’intenso lavoro sulla fascia sinistra, Brunori molto determinato in avanti anche se da lui aspettiamo i gol, Dall’Oglio perché darà qualità e quantità. De Rose, Luperini e Almici devono carburare, così come Floriano, ma saranno colonne della squadra; Soleri ha brindato subito con un gol e per adesso va bene così. Per il resto, per dire qualcosa in più, aspetto le prossime partite, a cominciare dal primo test di un certo valore: l’insidioso derby di sabato 4 settembre, ore 17,30, sul campo neutro di Vibo Valentia contro la brillante matricola ACR Messina, che sembra avere molta dimestichezza con il gol. E aspetto anche auspicabili rinforzi, un buon difensore e magari anche una punta d’esperienza.

Intanto godiamoci questi primi tre punti, ottimi mentre l’Avellino si è fatto fermare dal Campobasso, la Juve Stabia ad Andria e il Catania è stato travolto a Monopoli. Delle favorite è partito bene il Catanzaro: ho visto la partita e ha vinto in scioltezza e con buone azioni contro la non irresistibile Virtus Francavilla. Invece il Bari (che nei pronostici della vigilia dovrebbe giocarsi il primo posto con Palermo, Avellino e appunto Catanzaro) a Potenza è stato fermato sull’1-1 dopo che in Coppa Italia è già stato eliminato dalla Fidelis Andria.

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9 thoughts on “Palermo, missione compiuta con rigore. Ma la difesa va puntellata

  1. Ma infatti, non serve solo un difensore, ma anche una punta che sappia segnare, perché non sarà sempre festa e non verranno assegnati rigori a favore ad ogni partita

  2. E bentornato anche al cronitifoso Perricone, valente professionista dell’informazione di lungo corso. Buon campionato e forza Palermo!

  3. Caro perricone ,sarà l’età (rispetto ai tempi de l’ora)devo dire che adesso bontà e buonismo scorrono nella tua penna.Ricomincia l’anno e tu inizi con un ringraziamento ai parsimoniosi ,ai giocatori ecc -quando da te mi sarei aspettato una solenne incazzatura per lo spettacolo indegno visto lo scorso anno,per il mercato penoso (con un budget da sala trattenimento per un matrimonio)ma soprattutto per la mancata promozione.Ma come nella migliore tradizione tutta sicula e palermitana a noi puoi fare e dire tutto(storico,sopportiamo ,ancora oggi,senza parlare nel 2021 le bare accatastate la mancanza di acqua potabile e la spazzatura fino al 1piano dei condomini)e tu caro Perricone non ti sei smentito ,anzi ringrazi.(ma chi?perche?di cosa?).Detto questo per completare l’opera scrivi testuale: “nella fase decisiva, è arrivata a un passo dalla fase finale dei playoff per la promozione in Serie B, che non ha raggiunto soltanto perché la classifica nella “regular season” dell’Avellino, vincitore allo stadio Partenio con lo stesso risultato con cui aveva perso al Barbera, era nettamente migliore”.Ma perricone che dici??che scrivi? Da un giornalista de l’ora mi sarei aspettato una severa critica ad una società e quindi alla squadra che non è arrivata prima dell’Avellino e non certo quasi un giustificare.Anzi di più ,pensavo scrivessi che i parsimoniosi avrebbero dovuto costruire una squadra da primo posto (tipo ternana)in alternativa che sarebbe arrivata in B attraverso i playoff e sicuramente prima degli irpini!!invece nulla perricone ,tu ringrazi!?L’amara sensazione che ho quest’anno che i già piatti e lingua lunga giornalisti palermitani (idea mia )molti dei quali negli anni hanno contribuito al male ,agli insuccessi e ahimè ai fallimenti dei vari Palermo ,con le loro penne ,Olivetti, pc hanno optato (ancora una volta)per la linea morbida e filosocietaria.Atteggiamento che offende la professione ,che non dovrebbe mai piegarsi ,ma fare seriamente mestiere di critica e commento.vi vedo tutti “filo parsimoniosi “ma proprio tutti non bastava la tristissima Trm e i suoi conduttori adesso tutti passati alla corrente dei parsimoniosi cosa che mi preoccupa più della mancanza di una vera punta forte che conosca la C è che faccia gol .Saluti.
    PS -un suggerimento per il prossimo martedì -se vuoi fare una analisi sul perché allo stadio nonostante gli oltre 18.000 -posti disponibili c’erano solo6000 persone-magari esaminando se i parsimoniosi hanno steccato se hanno definitivamente “ucciso”l’entusiasmo di una città e di una tifoseria ma anche se hanno disatteso totalmente tutte le promesse fatte in sede di acquisizione/“regalo” ,da parte del sindaco , della società.
    Insomma caro Perricone,da te mi aspetto una bella analisi approfondita ,umilmente te ne ho suggeriti per tre settimane.
    Saluti.

    1. (gm) Come vede, la libertà d’opinione e di critica è garantita da questo giornale fin quando non si sconfina nel campo della diffamazione. Credo però che la sua metodica e rispettabilissima acredine, espressa non soltanto sulle vicende societarie, sia talmente ossessiva da risultare a volte poco credibile. Accusare Gaetano Perricone di “buonismo” (nell’accezione negativa che lei dà alla parola) mi sembra oltretutto fuorviante perchè l’anno scorso lui – che ha 40 anni di carriera alle spalle e non deve dire grazie a nessuno – è stato anche molto duro nei confronti di squadra e società. Capisco bene l’argomento: lei che è un attento lettore del giornale (e un assiduo commentatore) saprà bene quanti insulti e critiche sono costretto a passare anche contro di me, in ossequio alla libertà di opinione e di critica di cui parlavo prima e che rappresenta la forza vera di un giornale realmente libero. Ci ho fatto il callo. Non credo di essere etichettabile come lecchino di qualcuno e per stile personale non attacco nessuno in modo preconcetto o inutilmente offensivo ma cerco sempre l’equilibrio. Poi, ovviamente, posso anche sbagliare: nel mio mestiere capita ma sempre in buona fede. La cosa bella è che questo giornale viene spesso etichettato come critico nei confronti della società e la stessa società probabilmente sarebbe felice di una linea più morbida. Difficile mettere tutti d’accordo. P.S.: In ogni caso un conto è la divergenza di opinione su un articolo, altra cosa è la critica alla professionalità di Gaetano Perricone: io sto con Perricone.

  4. Con un centrale difensivo d’esperienza e un’attaccante capace di fare gol si può sognare la promozione diretta,se invece dovessimo rimanere così il massimo obiettivo raggiungibile sarebbe un miglior piazzamento nei play off.

  5. Grazie, caro direttore, per le tue parole e il tuo quasi hashtag. Accetto, ho sempre accettato, il dialogo e il confronto civile, le critiche costruttive a quello che scrivo, non solo in questo settore. Non accetto, anzi non tollero, attacchi alla mia persona, alla mia professionalità, alla mia storia professionale, dove il buonismo non ha trovato grande spazio

    1. Condivido. E colgo occasione per ricordare ai nostri lettori che la difesa della libertà di critica passa dalla capacità di motivare e moderare le critiche, che in quel caso possono diventare costruttive. La forza delle idee può essere espressa anche nel pieno rispetto delle idee altrui. (gm)

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