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Palermo, è il momento di osare di più: non ti accontentare dell’imbattibilità

frosinone palermo presentazione

Non bisogna vivere nel mito dell’imbattibilità. Essere l’unica squadra imbattuta dell’intero campionato è sicuramente una medaglia al petto, un privilegio che premia la solidità, tecnica ma anche morale, del gruppo costruito da Tedino. Ma sta arrivando il momento di rischiare qualcosa in più del semplice pareggio esterno ottenuto con il “minimo sforzo” e il minimo dello spettacolo come è accaduto a Brescia, Foggia e Ascoli.

Capisco perfettamente che sono pareggi (anche gli altri due casalinghi) figli dell’emergenza di un organico lacerato dalle convocazioni in Nazionale ed è per quello che sono stati salutati come il minore dei mali (e a volte turandoci il naso). E capisco bene che pareggiare a Frosinone – contro la capolista, accreditata dei favori del pronostico – sarebbe un altro bel risultato, un’altra prova di solidità. E chi non è convinto vada a vedere cosa è successo al Perugia, capace di subire 5 gol in casa dalla Pro Vercelli e di prendere due gol a Foggia e un bilancio di tre sconfitte nelle ultime quattro gare.

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Anche stavolta sarà un po’ emergenza. Non sappiamo ancora nei dettagli quali saranno le scelte di Tedino ma è verosimile che la squadra di oggi non tenga conto (oltre che di Posavec e Aleesami infortunati) di Jajalo, Chochev, Gnahorè, e Trajkovski, tutti diversamente affaticati e stressati dal troppo giocare o dai lunghi viaggi. Qualcuno, tra i più maligni, dirà anche che in certi casi il Palermo ci guadagna (e potrebbe anche essere vero, visto il rendimento della tribù polacca) ma è chiaro che certi discorsi sulla reale potenzialità del Palermo potranno essere fatti solo quando Tedino avrà la chance di allenare regolarmente il suo gruppo al completo e di fare scelte non condizionate da fattori esterni.

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Il Frosinone fa paura ma vorrei che questa paura venisse esorcizzata con la più semplice delle domande: anche se si perde, cosa succede? Nulla, la risposta è nulla. Queste prime otto giornate di serie B dimostrano che si vive in un equilibrio da record, che sarà facile perdere o recuperare terreno nel giro di poche giornate (è la classifica più “corta” di tutta Europa). E capisco bene che un eventuale pareggio non significherebbe soltanto fare un punto in più in classifica ma sottrarne due a una diretta rivale.

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I campionati di serie B, però, si vincono con qualche colpo in trasferta e soprattutto incutendo paura e rispetto all’avversario: recentemente ce lo ha insegnato anche il Palermo di Iachini che andò in serie A a suon di record (86 punti) conquistandone di più fuori casa (44 punti con 13 vittorie) che in casa (42 punti). Ogni tanto bisogna osare, ovviamente con criterio. Non ho ancora capito se Tedino è un genio nella “gestione” delle forze o se è troppo prudente come qualcuno ha sostenuto. Da parte mia, dopo aver apprezzato finora il grande equilibrio tattico e la altrettanto grande personalità di squadra, da oggi mi trovo disponibile a “perdonare” qualche sconfitta in più, se arriverà dopo convinti tentativi di conquistare la posta piena. Se arriverà un bel pareggio sarà comunque un sorriso.

3 thoughts on “Palermo, è il momento di osare di più: non ti accontentare dell’imbattibilità

  1. Ben detto Guido incutendo timore, paura e rispetto dagli avversari.
    Purtroppo quello che si vede è invece che siamo noi ad avere paura e rispetto delle altre compagini, tutto ciò è frutto della piccolezza e provenienza dell’allenatore; dove ogni campo per lui è troppo grande e preferisce solo difendersi.
    L’utilizzo non consono di Traikosky ne è l’emblema. Il fatto è che facciamo una difesa con nove dieci uomini, non importa se nessuno verticalizzi o costruisca palle giocabili per le punte con faccia alla porta.
    Una squadra che si dichiara grande lo deve essere prima di tutto nel pensiero e costringere le avversarie ad adattarsi.
    Mi sembra invece che siamo noi ad adattarci anche alle più piccole squadre che provengono dalle serie minori.

  2. Se il pareggio arriva tramite un gioco il sorriso ci sta se invece l’idea è quella della difesa ad oltranza allora no,dopodichè tedino adesso non ha più scusanti perchè la rosa l’ha al completo perciò oltre all’ottima gestione della rosa deve dimostrare se realmente è un tecnico capace di dare un’impronta alla squadra.

  3. d’accordo col direttore e con chi ha commentato prima di me. però io sono un sostenitore del fatto che (a parte l’assenza di nestorovsky) il Palermo ci guadagni dalle assenze dei nazionale e non mi sento un maligno. i fatti ci hanno dimostrato che abbiamo scoperto due centrocampisti che fino ad ora si sono mangiati jajalo e chochev in quanto a personalità ed intensità, e sminsky sembra un ottimo difensore, meglio direi di struna. ed è questo quello che vogliamo vedere! abbiamo bisogno di cambiare! per il resto…tedino tira fuori gli attributi e provaci!

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