Palermo, col Napoli solito problema: l’attacco non funziona
Quattro gare ufficiali tra Coppa Italia e campionato e solo due gol fatti, peraltro non “puliti” essendo stati propiziati da deviazioni (Chochev con il Bari e Rispoli a San Siro contro l’Inter). Anche i numeri certificano una verità che era già emersa nelle battute iniziali della stagione: il Palermo è alle prese con il problema attacco. Un problema serio e da correggere al più presto se i rosa vogliono invertire il trend e scongiurare le sofferenze che hanno scandito le tappe dello scorso campionato. Nel calcio ogni riflessione relativa ad un singolo reparto andrebbe contestualizzata nell’ambito dell’intera struttura ma è altrettanto vero che, nel caso del Palermo, il fronte offensivo presenta evidenti lacune.
Il Palermo non solo è una squadra che segna pochi gol ma – cosa ancora più grave – è una squadra che fatica a tirare in porta. La sconfitta per 3-0 rimediata al “Barbera” contro il Napoli ha confermato le difficoltà dei rosanero in fase realizzativa e, contestualmente, ha amplificato il suono del campanello d’allarme già scattato in precedenza. Sarà anche retorico ma è la verità: solo segnando si può pensare di vincere una partita e in questo momento i rosanero non sembrano avere i mezzi per potere incidere o per spostare gli equilibri di una gara. Manca un attaccante puro, un punto di riferimento in grado di impensierire le difese avversarie e capitalizzare il volume di gioco prodotto dai compagni. Quaison, schierato da falso nueve contro il Sassuolo alla prima giornata non è un attaccante centrale e anche Diamanti, che ieri sera ha agito inizialmente come finto centravanti nel tridente completato da Embalo e Sallai (entrambi volenterosi ma evanescenti) non può essere il salvatore della patria proprio perché non è una prima punta.
In realtà ci sarebbe Nestorovski, titolare al “Meazza” contro l’Inter e unico attaccante di ruolo presente in organico alla luce del mancato arrivo di un centravanti nella sessione estiva di mercato, ma il macedone ha dei limiti (confermati dal secondo tempo di ieri sera al netto della forza del Napoli) e soprattutto non è il giocatore che può mettere la squadra nelle condizioni di compiere il salto di qualità. E’ vero, è un Nazionale e lo scorso anno è stato il capocannoniere del campionato croato ma la serie A italiana ha un coefficiente di difficoltà non paragonabile a quello dei tornei nei quali si è messo in luce nel recente passato. Con il mercato chiuso, De Zerbi ha una sola strada: fare di necessità virtù e cercare con il materiale umano a sua disposizione la soluzione adatta al problema del gol. Si può giocare anche senza punte cercando di “spiazzare” gli avversari ma è un lusso che, in queste condizioni, il Palermo non può permettersi. Una squadra che deve lottare con le unghia e con i denti per salvarsi ha bisogno di un attaccante vero, un uomo d’area con uno spiccato fiuto del gol.
Ottimo articolo. Fotografia perfetta di una situazione disastrosa. L’unica speranza è che De Zerbi riesca a far migliorare nettamente gli attaccanti ed il portiere. Diversamente sarà dura e certamente, a Gennaio, Zamparini non acquisterà nulla, se non altre promesse, come ci ha abituato negli ultimi 4 anni.
Per favore mettete gli articoli in ordine cronologico, come già lo erano. Vi leggo con piacere quotidianamente. Un saluto cordiale ed un grazie sentito al Direttore uscente; un grande benvenuto al nuovo altrettanto tifosissimo Direttore. Forza Palermo. Orazio
Scusate, ma non è che l’attacco non funziona; l’attacco semplicemente non esiste, e i miracoli sono molto, molto , molto rari.