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Palermo, non cambi mai: tra gravi errori, illusioni effimere e delusioni cocenti

La stagione del Palermo è un loop infinito, un déjà vu dal sapore amarissimo. La squadra rosanero è davvero incorreggibile e a Bari ha commesso gli stessi errori che ormai si porta dietro da un campionato. A cinque gare dal termine della regular season, sembra ormai chiaro un concetto: c’è poco spazio per le illusioni. La promozione in Serie A, che due settimane fa sembrava un miraggio, può rimanere soltanto un bel pensiero nella mente dei più ottimisti, poco altro.

A Bari si spegne l’entusiasmo

A Bari si è registrato l’ennesimo passo indietro dopo due prestazioni incoraggianti. Nessuno si era illuso dopo le vittorie contro Salernitana e Sassuolo, ma i miglioramenti sembravano evidenti e confortanti. Il Palermo non ha disputato una brutta partita contro la squadra di Longo, ma non ha mai dato l’impressione di poter sbancare il “San Nicola”; al massimo si sarebbe potuto pareggiare la sfida.

Dopo una vittoria così convincente contro la capolista, un cauto ma rinnovato entusiasmo dell’ambiente, e le prestazioni dei singoli (Pohjanpalo su tutti) in costante crescita, si può andare a Bari e offrire una prestazione già vista e rivista in almeno altre dieci partite stagionali? Davvero non scatta nulla nel gruppo?


È giusto sottolineare che la partita del Palermo è stata condizionata dalle tante assenze – una forzata (quella di Segre per squalifica), altre per ‘sfortuna’ (ma il tema degli infortuni è sempre ricorrente) – e da un grave errore della squadra arbitrale, che ha annullato un gol regolare a Pohjanpalo. La prestazione è stata appena sufficiente, ma i rosa non hanno mai dato l’impressione di poter vincere la partita; al massimo, pareggiarla.

Tra occasioni sprecate e illusioni effimere

Un loop infinito, si scriveva. Il copione della partita di Bari ha ricalcato quello di tante altre sfide stagionali: gol ‘regalato’ in avvio, calo nella seconda parte della ripresa, sostituzioni discutibili e prestazioni deludenti dei subentrati, rete subita negli ultimi minuti.

Il Palermo ha avuto tutte le chance per svoltare in questa stagione. Il problema era il sistema di gioco? È stato cambiato. De Sanctis era ‘scarso’? È stato assunto un nuovo direttore sportivo d’esperienza. Brunori in panchina? È tornato titolare. Serviva la scossa? È stata vinta in casa la partita con lo Spezia imbattuto. L’organico non era buono? A gennaio sono arrivati rinforzi di altra categoria. È mancata la continuità? Per tre volte i rosa hanno vinto due gare di fila senza poi riuscire a proseguire la striscia. Serviva la scintilla per accendere il finale di stagione? È stato battuto il Sassuolo capolista…

L’unica costante di questo campionato è stato l’allenatore, più volte discusso e quasi delegittimato appena 20 giorni fa dopo la sconfitta con la Cremonese: Dionisi non è riuscito a plasmare la squadra, a gestire il gruppo e a ’empatizzare’ con l’ambiente.

Il Palermo si è smarrito da solo

Troppe scelte sono sembrate azzardate o superficiali, se non addirittura contraddittorie: vedi la gestione di Brunori, che prima languiva incomprensibilmente in panchina (perché si allenava male…) e ora è insostituibile; vedi Henry, ‘utilissimo’ nel girone di andata e ora dimenticato; vedi Le Douaron, che per larghi tratti della stagione è sembrato spaesato e dopo qualche buona prestazione è stato messo in secondo piano; vedi i tanti cambi a centrocampo, che raramente ha avuto una fisionomia stabile.

Se a tutto questo si aggiunge la mancanza di carattere anche dei giocatori (che alle volte hanno trovato in Dionisi ‘l’alibi’ perfetto), si deve concludere che la mancata svolta è una naturale conseguenza. Il Palermo è questo: una squadra capace di regalarsi grandi partite che, però, risultano illusioni effimere, per poi ricadere negli stessi errori.

Playoff alla portata, ma servono risposte vere

E ora si deve ripartire dopo l’ennesima delusione cocente. Segre rientrerà dalla squalifica, giocando lunedì prossimo probabilmente ci sarà il tempo per recuperare Ceccaroni e si andrà a ricomporre la formazione che ha vinto contro Salernitana e Sassuolo. I playoff rimangono un obiettivo alla portata.

Le attenuanti non bastano più: il gruppo deve dimostrare di meritare i playoff, senza cedere all’ennesimo giro di false speranze. Perché, alla fine, “chi vive di illusioni muore di delusioni”, e il Palermo ha già vissuto fin troppi risvegli amari in un’annata che rischia di essere ricordata più per ciò che poteva essere che per ciò che è stato realmente.

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15 thoughts on “Palermo, non cambi mai: tra gravi errori, illusioni effimere e delusioni cocenti

  1. Infatti, è inutile sperare di cambiare.
    Ho scritto il mio pensiero più volte in questo sito…..
    Una ruota quadrata farà sempre una fatica immane a rotolare, perché Dionisi più di questo non può fare.
    Ci vuole un mister che sappia modellare e scolpire questa squadra rendendo la forma di questa ruota in maniera rotonda……così da poter rotolare nella  maniera giusta.
    Metafora.

    1. Sperare in altre due sconfitte consecutive per non vederlo mai più?
      Nemmeno in quel caso lo caccerebbero via?
      Tanto mancano solo 3 punti alla salvezza…

  2. Segre e Ceccaroni recuperati? Dimenticate l’incognita Dionisi con Vasic e company!!! toglietelo di mezzo e Palermo ha i mezzi di andare volando in serie A !!!

    1. I tuoi dubbi sono anche i miei da tempo . E le notizie che arrivano dalla A non lasciano tranquilli di certo . Il mondo delle scommesse preme in maniera decisa su giovani dai valori precari , pieni di soldi e spesso capaci di indebitarsi follemente.

  3. Per sostituire un difensore smonta il centrocampo, consegnandolo alla squadra avversaria…poi al solito entra vasic, la ciolla inutile, e perdiamo la partita. Un film che al massimo vedremo per altre 5 partite. Poi a Dio piacendo il mentecatto si toglie dalle palle!!!

  4. Il problema è arcinoto ed è l’allenatore. L’articolo lo evidenzia con lucida chiarezza di analisi: se si ripete costantemente non 1 solo errore ma ben 5 errori tutti uguali allora il problema è di chi ha il bastone del comando.
    Ma amaramente mi colpisce una frase dell’articolo: “ma davvero non è scattato nulla nella mente del gruppo?”

    1. Ultime giornate e poi finalmente saluteremo Dionisi. Poi una riflessione profonda andrebbe fatta anche su chi ha deciso di ingaggiare un allenatore simile.

  5. Mi dispiace ma anche Ceccaroni tra indisciplina (cartellini) e infortuni vari non da abbastanza garanzie. Prossima estate bisognerà trovare due centrali forti come Magnani per blindare la difesa.

  6. Il problema di questa squadra è Dionisi che oltre l’arroganza che lo contradistingue è incapace di motivare la squadra ,leggere le partite ed apportare modifiche utili se qualche giocatore perno ha un’indisposizione fisica oppure una squalifica.

  7. Domenica il Sassuolo ha avuto 3 gol da giocatori subentrati, da quanto tempo non succede al Palermo??? Perché al posto di Brunori entra vasic!!!!

  8. A me spiace fare sempre il rompica….o ma….”Illusioni effimere”? E chi è che alimenta questa illusioni? Sono bastate due partite di fila e i giornalisti sportivi locali hanno ricominciato a parlare di promozione e roba simile. Avrebbero dovuto fare da pompieri anziché alimentare le illusioni dei tifosi, che poi portano appunto a delusioni cocenti…a tal fine sarebbe bastato fare una disamina equilibrata delle due partite di fila vinte:

    Contro la Salernitana, squadra mediocrissima, il Palermo ha giocato un ottimo primo tempo, mentre nel secondo in pratica ha vinto “per inerzia”, approfittando della mediocrità degli avversari (per quanto, se i minuti di recuperi fossero stati 7 anziché 5, scommetterei che sarebbe finita pari).

    Contro il Sassuolo è stata una gara completamente atipica: loro, praticamente sicuri della serie A, sono venuti in Sicilia svagatissimi, e noi siamo stati straordinariamente cinici: 5 tiri nello specchio della porta, 5 gol segnati!!!! Una combinazione che si verifica una volta ogni morte di Papa.

    Ciononostante in entrambe le gare si sono visti i problemi che sta squadra si porta dietro da un anno: difesa svagata, scarsa tenuta mentale, gioco sterile, guida tecnica inadeguata ( come dimostrano anche i cambi discutibili, a volte assurdi).
    Morale della favola: da Gennaio in avanti il Palermo ha evitato il rischio di finire invischiato nelle retrovie perché sono arrivati 3 giocatori di indubbia qualità , e la cosa inutile ha cambiato modulo ricominciando a far giocare Brunori . Nonostante tutto il MASSIMO cui può aspirare questa squadra è il sesto posto; però è più probabile che finisca settimo o ottavo, e comunque non è da escludere del tutto il fallimento totale, cioè finire fuori dai playoff.

    Accettiamo questa realtà e mettiamoci il cuore in pace. Abbiamo counque un’ottima base per l’anno prossimo, a condizione di completare la rosa, liberandosi di certe zavorra, e ovviamente di affidarsi ad un nuovo allenatore.

    1. Pienamente d’accordo. Gente come Henry, insigne, vasic, Buttaro, e ci metto anche verre, per limiti anagrafici. E soprattutto è ora di prendere un ALLENATORE!!!!

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