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Palermo, nuove scintille in CdA. Di Piazza “attacca” ancora

I primi segnali che filtrano dal nuovo Consiglio d’Amministrazione del Palermo, svoltosi per poco più di un’ora oggi pomeriggio in videoconferenza, non sono per niente positivi.

I segnali di pace che si erano palesati appena tre giorni fa sono già un passato remoto perché secondo le prime indiscrezioni Tony Di Piazza è andato giù piuttosto duro, soprattutto con l’a.d. Rinaldo Sagramola, con cui già da tempo i rapporti sono tutt’altro che idilliaci, probabilmente più sulla forma che sulla sostanza.

Di Piazza, che lamenta un diverso atteggiamento della società rispetto alle promesse verbali dell’anno scorso, non avrebbe gradito il sempre maggiore potere decisionale dell’a.d., al quale oltretutto oggi il CdA, a maggioranza, ha notevolmente adeguato le deleghe in ragione di un budget più cospicuo per la Serie C, cosa che Di Piazza avrebbe ritenuta sproporzionata. In sostanza, essendo aumentato lo stanziamento per la prossima stagione, aumenta anche la capacità di spesa di Sagramola.


Inoltre, l’ex vicepresidente avrebbe anche contestato l’ipotesi – comunque rimasta tale e sembra ormai abortita – di voler chiedere un prestito bancario approfittando delle agevolazioni previste per le aziende in tempo di pandemia.

Sulla cessione delle quote societarie, Di Piazza avrebbe confermato la disponibilità a cedere il suo 40% ma non ci sarebbero stati ancora contatti tra gli staff legali per valutare l’operazione nei dettagli. Le offerte, almeno così era trapelato, non gli mancherebbero ma Mirri e la Damir hanno comunque un diritto di prelazione.

Ad ora, non è attesa una nota ufficiale della società che probabilmente preferisce evitare eccessi di comunicazione che in un momento del genere possono creare ulteriori “infiammazioni” dei rapporti.

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3 thoughts on “Palermo, nuove scintille in CdA. Di Piazza “attacca” ancora

  1. Ancora non ho trovato un singolo individuo che riesca a spiegarmi come faccia un dirigente così valido e competente sia finito in Serie D a dettare legge a Palermo.

    1. Ma lui e Castagnini hanno un curriculum di tutto rispetto. Otto promozioni .
      Qualcuno deve spiegarmi come mai con tutti i soldi messi a disposizione di Cellino al Brescia in seri B , sono stati capaci di portare la squadra a retrocedere in serie C ( salvata solo dai rispescaggi). Questi du sono menofeni………

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