Palermo, occhio al Bari d’attacco: vuole vincere per inseguire il primato
Nell’immaginario dei tifosi più passionali, doveva essere il duello per giocarsi la serie B. E invece la realtà di Palermo – Bari racconta ben altro. Quello di oggi del Barbera rimane un big match per il blasone e la storia delle due squadre, ma non sarà lo scontro decisivo per la vetta della classifica del girone C. I rosanero occupano il decimo posto in classifica e hanno l’ultimo pass per i playoff in mano, i “galletti” invece sono ancora in corsa per il primo posto nonostante i sette punti da recuperare alla Ternana.
Solo il cammino schiacciasassi degli umbri (undici vittorie consecutive) ha tenuto i pugliesi lontani dal primato. La squadra costruita dal presidente Luigi De Laurentiis già lo scorso anno ha fallito per un soffio la promozione, perdendo di misura la finale contro la Reggiana. Quest’anno, il gruppo biancorosso totalmente “made in Italy” si sta riconfermando solido, forte, una corazzata che può ambire alla rimonta. Del resto, i 33 punti raccolti in 15 gare disputate parlano da sé. Una media di 2,2 punti a partita che, in qualsiasi altro campionato, varrebbe la testa della classifica a mani basse. Eppure, la squadra dell’espertissimo Auteri non è stata risparmiata dalle critiche, soprattutto in occasione delle due sconfitte contro Foggia e Ternana che hanno portato i biancorossi a distaccarsi dalla vetta.
Ma dopo il roboante 4-1 rifilato all’Avellino e con il turno di riposo che spetta alla Ternana, il Bari ha la possibilità di risalire la corda e portarsi – con una vittoria – a soli 4 punti dai rossoverdi di Lucarelli. Così Auteri, contro il Palermo, si affiderà nuovamente al suo 3 – 4 – 3 e alla mentalità da trasferta: 19 punti su 33 infatti sono arrivati lontani dal “San Nicola”. Il gioco dei pugliesi è avvolgente, propositivo, che sfrutta sia la spinta degli esterni che il gioco tra le linee, con l’alternanza di movimenti “codificati” e azioni frutto della fantasia dei giocatori più tecnici. I pericoli maggiori rispondono soprattutto ai nomi di Mirco Antenucci e Manuel Marras, 11 gol in due. L’ex bomber di Catania, Spal e Leeds si conferma fuori categoria, attaccante di movimento, colpi di alto livello e cinismo quando serve. L’ex Livorno è invenzione e fantasia allo stato puro, tagli continui dall’esterno verso l’interno e un mancino pregiatissimo (vedasi l’assist proprio per Antenucci in occasione del quarto gol all’Avellino).
Una coppia d’attaccato formidabile, completata dall’altro esterno D’Ursi e da riserve di assoluta qualità come Simeri – piuttosto criticato dalla tifoseria – e Candellone (assenti altri due pezzi da 90 come Montalto, per squalifica, e l’infortunato Citro). Il centrocampo è d’esperienza, roccioso, capace di creare gioco e rompere quello avversario. Raffaele Bianco, Lorenzo Lollo (idea di mercato anche del Palermo) e il messinese Maita sono nomi di assoluta affidabilità per Auteri. La difesa barese è fisica, ben compatta, ma non mancano le amnesie a volte anche grossolane. Il trio arretrato rappresenta comunque una certezza e soprattutto un’arma formidabile in attacco, viste le 8 reti totali messe a segno da Celiento (4), Di Cesare (2) e Ciofani (2). Una squadra che sa dunque rendersi pericolosa con tutti i suoi effettivi.
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