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Palermo, occhio al Como rivoluzionato: Fabregas ha cambiato tutto

L’esonero di Moreno Longo è stato uno dei più sorprendenti degli ultimi anni. Il Como era sesto in classifica (potenzialmente terzo con le partite da recuperare) ma la società aveva comunque deciso di cambiare radicalmente modo di giocare, scegliendo Cesc Fabregas, alla prima esperienza in una panchina professionistica. E in effetti lo spagnolo ha cambiato tutto, supportato da ottimi risultati.

Per Fabregas sarà ufficialmente l’ultimo atto di questa breve esperienza sulla panchina dei lariani, a causa della scadenza della deroga mensile concessa agli allenatori senza patentino. A guidare il Como sarà poi il gallese Osian Roberts, già a partire dal prossimo turno, anche se lo spagnolo potrà comunque andare in panchina (e tutto lascia pensare che sia comunque lui a gestire quotidianamente la squadra).

Il Como aveva esonerato Longo perché voleva proporre un calcio più moderno e offensivo e ha rischiato puntando su un esordiente come Fabregas, che detiene anche delle quote del club. I risultati sono in linea con quelli di inizio stagione (tre vittorie, un pareggio e una sconfitta nelle ultime cinque gare) ma è cambiato l’approccio della squadra: possesso palla, verticalizzazioni, occupazione intelligente degli spazi e baricentro alto sono i concetti chiave del ‘nuovo’ Como. Fabregas, in pochissimo tempo, ha cambiato tutto.


Il Como, al momento, occupa il terzo posto in classifica, a un passo dalle prime della classe. La sconfitta di Brescia rappresenta un incidente di percorso che ha concluso un ciclo di ben sette partite consecutive senza perdere un match. La squadra è cresciuta molto rispetto alla scorsa stagione, è più matura, e molto del merito va chiaramente a Longo. Gli investimenti della proprietà indonesiana, del resto, hanno alzato l’asticella a livello di organico e obiettivi, portando tanto entusiasmo. Fabregas è stato bravo a continuare il lavoro, ‘impiantando’ le sue idee moderne.

Contro i rosanero, Fabregas dovrebbe affidarsi al 4-2-3-1 (QUI le probabili formazioni) con Patrick Cutrone pronto ad agire come terminale offensivo, nonché a raccogliere gli assist del talentuosissimo Simone Verdi. Occhio però alle assenze: oltre allo squalificato Barba, infatti, mancheranno per infortunio Kone, Ioannou, Faragò e Kerrigan. Una brutta gatta da pelare per il giovane tecnico spagnolo, che però può ‘consolarsi’ con i pesanti forfait della retrorguardia rosanero (Lucioni e Ceccaroni).

Sarà un match molto aperto tra due club ambiziosi che stanno creando le basi per un futuro da protagonisti, anche se i padroni di casa partiranno con i favori del pronostico, forti del fattore casa (una sola sconfitta stagionale tra le mura amiche) e dell’attuale posizione in classifica. Per il Palermo, infine, l’ultima vittoria in casa del Como risale alla stagione 2003/04: a decidere il match, su calcio di rigore, fu proprio Eugenio Corini.

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