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Palermo, oggi la Cassazione decide sul sequestro di 50 milioni di euro

Il Palermo e la Cassazione, nuovo round. Oggi, 14 marzo, la Suprema Corte tornerà a trattare le vicende del club rosanero, dopo che lo scorso gennaio ha confermato gli arresti domiciliari a Maurizio Zamparini in merito all’inchiesta penale della procura di Palermo sui bilanci della società di Viale del Fante. Il piatto forte di oggi è il ricorso della Procura contro il rigetto dell’istanza di sequestro di 50 milioni di euro a carico del club rosanero.

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Tale richiesta di sequestro preventivo era stata inizialmente formulata dai pm e discussa nel giugno 2018. Il Gip Fabrizio Anfuso aveva rigettato tale richiesta dando il suo ok soltanto al sequestro di poco più di un milione di euro, cifra poi dissequestrata un mese dopo su ricorso del Palermo calcio presso il Tribunale del Riesame.


La Cassazione due mesi fa ha dichiarato inammissibili i due ricorsi della Procura di Palermo che puntavano al sequestro di circa 100 mila euro di proprietà di Zamparini e di poco più di un milione di euro dai conti della società, il che lascia supporre l’insussistenza del reato fiscale e del reato di autoriclaggio, cosa che alleggerirebbe la posizione del Palermo in quanto persona giuridica. Cosa sostanzialmente ribadita in un altro dei pronunciamenti della suprema Corte, quello sul ricorso della Procura che, nel chiedere i domiciliari per Zamparini, voleva che venissero riconosciuti anche questi due reati. Ricorso che invece è stato esaminato e rigettato.

L’esito non è ovviamente scontato, ma Le decisioni dello scorso gennaio lascerebbero pensare a una soluzione favorevole ai rosa ma l’esito non è scontato: il Palermo è destinato a vivere un’altra giornata con il fiato sospeso. Anche perchè, se la richiesta della Procura venisse accolta, sarebbe concreto il rischio di una paralisi nella gestione che potrebbe portare al fallimento della società. E verrebbe certamente meno l’interesse di eventuali gruppi acquirenti.

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