Palermo e Padova, storia di un gemellaggio nato 35 anni fa
Accoglienza, rispetto, condivisione. Il gemellaggio tra Palermo e Padova unisce due culture diversissime e affonda le sue radici nei primi anni ’80, quando un gruppo di cinque tifosi biancoscudati si reca in Sicilia per una vacanza.
“Quando vieni al Sud piangi due volte: quando arrivi e quando te ne vai”. Gli Ultras del Padova – Tribuna Fattori raccontano di come, durante una calda estate del 1983, incontrano casualmente alcuni ultras rosanero e vengono accolti come da tradizione sicula. Tra loro si stringe un rapporto di amicizia che il calcio ha cementificato. Il 20 novembre 1983, infatti, durante un Padova – Palermo giocato allo stadio “Silvio Appiani”, c’è un nuovo incontro che può essere considerato l’origine del gemellaggio.
“Nessuna secessione potrà fermare la nostra unione” (striscione esposto all’Euganeo il 6 ottobre 1996). Tutto tace per i successivi otto anni, anche perché il Palermo sparisce dal calcio che conta, dove torna solo nei primi anni ’90. Le due squadre si incontrano allora durante la stagione 1991/92 e i nuovi “protagonisti” delle curve padovane e palermitane decidono di onorare la tradizione amicale tra le due tifoserie riprendendo il filo del gemellaggio, cominciandosi anche a distanziare da convergenze di natura politica.
“Dall’83… niente è cambiato. Salutiamo il fratello padovano” (striscione esposto durante un Palermo – Padova del 2014). Ogni qual volta le squadre si ritrovano l’una contro l’altra, il fuoco del gemellaggio viene alimentato. Nel 2013, i tifosi del Padova organizzano una grigliata con la condivisione e degustazione di cibi e prodotti tipici locali, a testimonianza del tentativo di uno scambio anche gastronomico. Le iniziative ancora più significative, però, arrivano quando ci sono categorie di differenza, come quando nel 2002 una settantina di padovani presenzia con i gemellati a Vicenza – Palermo di Serie B.
“Palermo 1983 Padova”. Dopo 35 anni di amicizia, le due società, per festeggiare questo storico gemellaggio, hanno deciso di scendere in campo con delle maglie speciali nella gara d’andata. All’Euganeo, inoltre, sono stati presenti più di 300 tifosi rosanero in quella che è stata una bella festa di accoglienza, rispetto e condivisione.
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Bravi. Questo è il calcio che ci piace. Una grigliata insieme, un bicchiere di birra e poi vinca il migliore. Senza “advisors”, “brand”, “merging & acquisitions”, “due diligence” e “società di scopo” che hanno il solo scopo di confondere le acque e di favorire gli imbrogli e le pagliacciate. Viva il calcio pulito: quello che piace ai veri “veri-tifosi”. Quello che non esiste più.
Bello, bello…il calcio che ci piace…si chiama rugby
ma quali più di 300, già hanno venduti 450 biglietti