Palermo, panchina decisiva: Dionisi si affida ai subentrati

Il Palermo salvato dai gol dei subentrati: il modesto bottino di 4 punti nelle prime 4 giornate sarebbe stato ancora più povero se non fosse stato per le reti di Insigne e Di Mariano, spenti nelle loro apparizioni da titolari, più che efficienti quando subentrati dalla panchina.

Due gol in 4 partite, entrambi dalla panchina

Esclusa la partita contro il Cosenza in cui la mole di occasioni è stata enorme, le prime tre partite sono state contrassegnate da una sterilità offensiva degli uomini di Dionisi, che non sono mai riusciti a dare una scossa a Brescia e a Pisa. A Cremona la situazione sarebbe stata simile o peggiore se non fosse stato per l’azione da manuale iniziata da Brunori e conclusa da Insigne, entrati in campo sei minuti prima in sostituzione di Henry e Di Mariano.

Contro il Cosenza invece il Palermo spinto dal proprio pubblico per la prima in casa ha creato tanto sfiorando il gol con Di Francesco, Brunori e Blin (per gli ultimi due si può benissimo parlare di errori clamorosi). Al Barbera si è verificata la situazione opposta: i due che erano stati sostituiti a Cremona hanno fatto il loro ingresso in campo, Henry ha iniziato l’azione e Di Mariano l’ha conclusa con un tap-in vincente. E sarebbe potuta essere rimonta completa se al secondo gol del picciotto il guardalinee non avesse alzato la bandierina.

Abbondanza sugli esterni, con Segre anche a centrocampo

Il Palermo nelle ultime due partite ha dunque sfruttato la lunghezza della sua rosa: quella di Dionisi è una squadra con doppioni in tutte le posizioni del campo (forse tranne il terzino sinistro di ruolo) e con Cremonese e Cosenza si è visto a pieno. I rosanero, una volta inseriti negli schemi Appuah e Le Douaron, avranno ben 5 esterni offensivi, pronti a far male dall’inizio ma soprattutto a partita in corso.

E con il rientro di Segre se ne vedranno delle belle anche a centrocampo: pronti via al suo esordio stagionale da subentrato contro il Cosenza il numero 8 stava già facendo gol se non fosse stato per un clamoroso salvataggio sulla linea di Mazzocchi. Il centrocampista offre caratteristiche uniche e completamente diverse rispetto a quelle di Ranocchia, Gomes e Blin, ma come dimostrato in questo inizio di campionato la titolarità non è per forza sinonimo di maggiore importanza.

Dionisi: “Importante chi gioca ma ancora di più chi subentra”

Dionisi stesso, così come molti altri allenatori moderni, ha ammesso nell’ultima conferenza stampa di voler sfruttare al massimo i 5 cambi: “Ho sempre tanti dubbi di formazione, è una cosa positiva. A volte qualcuno non gioca dall’inizio perché subentrando potrebbe creare delle possibilità diverse alla squadra“.