Pastore, Dybala… e la Mepal: i dettagli dell’inchiesta sul Palermo
Situazione sempre più complicata per il Palermo, che giorno 7 dicembre sarà convocato per la prima udienza relativa all’istanza di fallimento, con la posizione del club che sarebbe sempre più critica sia sotto il profilo debitorio, ma anche sulle modalità con sui sarebbero state coperte le perdite.
Il Giornale di Sicilia oltre a riportare i dati, i numeri e alcuni elementi dell’inchiesta, ricostruisce anche le vicende che sarebbero state alla base delle indagini della Procura; a cominciare dai “casi” Dybala e Pastore, fino ad arrivare alla gestione del marchio fra Mepal ed Alyssa.
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Una cessione del marchio avvenuta con vari stratagemmi e che avrebbe permesso di nascondere un deficit patrimoniale di 18,3 milioni: valutazione del marchio e cessione alla Mepal di Diego Paolo Zamparini per 23 milioni (per la Procura il valore reale sarebbe di circa 13), aumento della partecipazione del Palermo in Mepal per 18 milioni (per la Procura il valore reale sarebbe di 5,5 milioni) e successiva vendita ad Alyssa per 40 milioni. Secondo Zamparini, “un’ottimizzazione finanziaria assolutamente lecita”; ma che in realtà avrebbe nascosto una riduzione del patrimonio netto a -36 milioni di euro e un flusso di cassa insufficiente per la gestione del club al netto delle valutazioni dei giocatori (Balogh l’unico oggetto di svalutazione).
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Ad alimentare i primi dubbi e far scattare le indagini della procura sarebbero stati proprio i crediti vantati da vari procuratori e agenzie, a partire da un debito del club (relativamente irrisorio) di 650 mila euro verso l’olandese FP Sports Associated Bv dello scorso 9 marzo. L’azienda prima ha presentato e poi ritirato il ricorso per fallimento, ma lì partono le indagini: tra i soggetti di riferimento vi è infatti Martijn Odems, mediatore tra gli altri del cartellino di Javier Pastore.
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Cessioni quelle di Pastore e Dybala legfate da un filo conduttore: le commissioni ai procuratori. Dopo la cessione al PSG (43 milioni di euro), il procuratore di Pastore, Marcelo Simonian, aprì un contenzioso per aver riconosicuta la propria parte (dimezzando l’importo dell’operazione); fatto similare avvenne con Dybala, per il quale La Pencil Hill di Mascardi chiese e ottenne un pignoramento. Il contenzioso del resto è ancora aperto, visto che la richiesta di concordato preventivo è stata poi revocata.
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