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Palermo, più grinta ed esperienza: la nuova difesa funziona

Il Palermo potrebbe aver ‘sconfitto’ il suo tallone d’Achille. È presto per le sentenze definitive, ma già dalle prime uscite – alcune complicate in trasferta, compresa anche quella di Cagliari in Coppa – sembra che la difesa sia stata finalmente sistemata e che abbia trovato la quadra giusta, scacciando quindi gli incubi della scorsa stagione.

Nelle prime quattro gare dello scorso campionato, il Palermo aveva già subito 6 gol; in questa soltanto uno (senza contare quelli nei supplementari contro il Cagliari). Vero che l’anno scorso c’è stata la partita contro il Torino in Coppa in cui i rosa hanno subito 3 gol, ma la difesa era stata ‘bucata’ due volte anche dalla Reggiana all’esordio. Problemi che si sono visti e che hanno avuto un peso decisivo durante tutto il campionato, che il Palermo ha concluso con 49 gol subiti (un numero vicino a quello delle retrocesse).

Tutta un’altra storia sembrerebbe invece quest’anno. E d’altronde il mercato di Rinaudo e Bigon è partito proprio dalla difesa: Lucioni è stato ufficializzato prima dell’apertura della sessione estiva (a fine giugno), mentre Ceccaroni una settimana dopo. Per la dirigenza la priorità era proprio sostituire i due centrali, mentre sulle fasce si è toccato poco: l’unico cambio è stato Lund al posto di Sala, completato tra l’altro a fine mercato.


I risultati si stanno vedendo in campionato e migliorano di partita in partita. Oltre al numero confortante dei gol subiti, dalle parti di Pigliacelli arrivano molti meno tiri: soltanto 5 finora nelle prime 3 gare. Soltanto il Parma ha una tenuta migliore (4 tiri in porta subiti), ma ha comunque giocato quasi sempre in casa. Ma la differenza più netta, finora, è quella che si registra sulle palle alte dove la squadra rosanero ha sofferto meno del solito, calci piazzati compresi.

Ciò che fa la differenza è la leadership messa in campo da Ceccaroni e soprattutto da Lucioni, che comandano i compagni in campo e guidano sia la manovra difensiva che l’impostazione bassa. Anche loro hanno sbagliato qualcosa, soprattutto nei momenti di pressione nel match con la Reggiana, ma sono riusciti a ‘sopperire’ agli errori con esperienza e hanno murato l’assedio della squadra di Nesta nel primo tempo.

La loro sicurezza farà la differenza anche per gli altri rosanero. A cominciare da Pigliacelli, fino ad arrivare ai terzini. Per il portiere ci sarà più ‘tranquillità’ per impostare, non dovendo per forza ricorrere al lancio lungo forzato, che l’anno scorso è costato qualche ‘papera’. Il lavoro di Lucioni e Ceccaroni permetterà anche ai terzini di spingere di più, soprattutto a Lund e Aurelio che hanno le caratteristiche per farlo: spesso si passerà infatti al ‘solito’ 3-5-2, con Mateju che affiancherà i due centrali.

Nel complesso, i benefici ci saranno (e ci sono già stati) per tutti. La linea difensiva può stare più alta, come ha chiesto Corini, e i rosa possono pressare più alti. Così il Palermo ha recuperato palla e ha trovato il gol sia contro la Reggiana (il 2-1, con recupero sulla trequarti e cross di Di Mariano per Segre) sia contro la FeralpiSalò (intercetto di Segre su rinvio del portiere avversario e gol del 2-0 di Stulac).

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4 thoughts on “Palermo, più grinta ed esperienza: la nuova difesa funziona

  1. Invece penso che finalmente Corini abbia gli elementi giusti per consolidare il 4 3 3 e fare sparire definitivamente in soffitta il 3 5 2 ovvero l 8 1 1 dello scorso anno, modulo vergognoso.

    1. Nessun modulo è vergognoso, il 3-5-2 era lo schema più giusto per gli uomini che Corini aveva a disposizione lo scorso anno (difesa colabrodo). Ti ricordo che con Iachini abbiamo vinto un campionato di B giocando con il 3-5-1-1.

  2. Adesso Corini ha una bella scelta di giocatori di qualità. Potenzialmente possiamo fare più che bene. Un centrocampo con Henderson, Segre, Vasic, Coulibaly ha enormi potenzialità Non cito Gomes perché secondo me dovrebbe fare il mediano di rottura e solo in determinate partite. E poi c’è Valente con i distinguo del caso. Chiaramente sono scelte del tecnico che ora ha gli elementi per scegliere.

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