P come Palermo e… Polonia: Tedino si gode la sua “colonia” polacca
Arrivo in punta di piedi, testa bassa e tanto lavoro. I polacchi del Palermo si stanno rivelando una piacevole sorpresa dopo le prime sei giornate di campionato. Murawski, Szyminski e Dawidowicz, che si sono uniti a Cionek, hanno ben impressionato quando sono stati chiamati in causa da Bruno Tedino. Tante critiche sono state fatte sull’operato di Fabio Lupo, con i tifosi che hanno storto il naso per la formazione di una nuova colonia – non ancora digerita quella slava assemblata da Zamparini e Curkovic -. Lo scetticismo li ha accompagnati nel loro sbarco a Palermo ma le prime apparizioni hanno dissipato i dubbi e lunedì sera, per la prima volta, li abbiamo osservati tutti insieme, contemporaneamente.
FOTO – SZYMINSKI INCORAGGIA MILIK: “TORNA PRESTO ARO!”
Cionek è ormai una certezza. Mettendo da parte la gara contro la Pro Vercelli, giocata non bene e condita da qualche amnesia di troppo, il difensore polacco è un pilastro fondamentale della retroguardia rosanero. Solido, affidabile, anche lui deve riscattarsi dalla passata stagione disastrosa. In estate le sirene di mercato sono suonate ma dopo aver avuto le rassicurazioni dal ct della Polonia, ha deciso di continuare la sua avventura siciliana, con l’obiettivo di ritornare in Serie A e giocarsi il Mondiale in Russia. L’Italia è ormai la sua seconda casa da ben cinque anni (Padova e Modena le sue passate esperienze), è un veterano della Serie B e i suoi consigli saranno sicuramente fondamentali per il suo connazionale Przemyslaw Szymiski, pescato dal ds Lupo dal Wisla Plock: una scelta che sembra essere stata azzeccata. Szyminski ha giocato da titolare ben quattro gare sulle prime sei del campionato, Tedino lo ha buttato nella mischia già a partire dall’esordio contro lo Spezia. Le sue prestazioni sono state incoraggianti e sufficienza raggiunta sempre con ampio merito. Ha dimostrato di essere ordinato, di avere tanta forza fisica e concentrazione.
E’ senza dubbio Radoslaw Murawski colui che ha impressionato maggiormente tra i nuovi arrivati. L’ex mediano e capitano del Piast Gliwice ha conquistato a piccoli passi la fiducia di Tedino, si è giocato bene le sue carte e il suo ruolo potrebbe non essere più solamente quello di panchinaro e vice Jajalo. Le qualità balistiche non gli mancano – vedi la rete del pareggio a Foggia – e contro la Pro Vercelli, in precarie condizioni fisiche, ha lottato fino all’ultimo secondo, mostrandosi un mastino di centrocampo con un piede niente male. Da ricordare che il suo acquisto si è concretizzato dopo che il colpo Lobotka è sfumato.
Tanta curiosità invece intorno a Dawidowicz. Il gigante polacco ha fatto solamente due apparizioni: a Brescia, da difensore di destra nel terzetto arretrato, e contro la Pro Vercelli – per mezz’ora -, da centrocampista centrale davanti alla difesa (e si è anche conquistato una meritatissima sufficienza). “E’ un giocatore universale, alla Busquets, ha un baricentro basso e una tecnica eccezionale. Deve crescere in impostazione e verticalizzazione”, disse di lui Tedino alla vigilia del match contro l’Empoli. L’altezza c’è, il piede forse. Dawidowicz ha comunque mostrato una buona tecnica, non da difensore, e anche una grande dose di personalità e coraggio visti i dribbling rischiosi tentati – e riusciti – in mezzo al campo sul risultato di 2 – 1 e che hanno fatto venire i brividi al suo tecnico. Non è escluso che presto potremmo rivederlo da centrale di centrocampo.
L’ostacolo dell’ambientamento sembra essere stato superato brillantemente dai tre ragazzi polacchi. Non ancora quello della lingua che, tranne che per Cionek, rimane una barriera da abbattere a suon di libri e lezioni private. Per quello però c’è tempo. Precedenza al campo e i primi giudizi sono positivi. Polacchi promossi, in attesa di ulteriori conferme.