Palermo, polisportiva virtuale: pubblicata la bozza di adesione
Come preannunciato in conferenza stampa a Palazzo delle Aquile, il Palermo ha annunciato sul proprio sito ufficiale l’apertura della “call” (cioè la raccolta delle proposte di adesione) al progetto della Polisportiva “virtuale”. Per aderire al progetto (secondo il contratto di adesione e lo schema di distribuzione pubblicati dal club rosanero), le società sportive del territorio hanno a disposizione 30 giorni a partire dal 25 febbraio. Le candidature con il contratto firmato dovranno essere mandate via pec a [email protected].
Il Palermo metterà a disposizione delle società che intendono aderire il proprio marchio, i propri colori e un’intera linea di merchandising. Secondo quanto riportato nella bozza di contratto, “La Palermo s.s.d. si impegna a destinare un importo pari al 10% del ricavato dalla vendita della linea di merchandising elaborata (con esclusione, dunque, di quella realizzata dagli sponsor tecnici) a tutte le società che aderiranno all’iniziativa (e, dunque, anche di quelli non facenti parte della disciplina dell’aderente). Successivamente la Palermo s.s.d. procederà a ripartire detto importo tra tutte le società aderenti sulla base di un criterio di ripartizione che tenga conto: a) del numero dei tesserati (nella misura del 40%), b) del numero di abbonati paganti, spettatori paganti e fruitori degli accounts social ufficiali -facebook; instagram; twitter; youtube, ecc.- (nella misura del 40%); c) della categoria in cui milita ciascuna società e/o il numero o il livello delle manifestazioni a cui partecipa l’aderente (nella misura del 20%)”.
Il club rosanero afferma: “Le società che accetteranno di anteporre la dicitura “Palermo” alla propria denominazione e di adottare il logo del Palermo e i colori rosa e nero parteciperanno dunque anche agli introiti provenienti dalla commercializzazione dei prodotti a marchio Palermo e rappresenteranno quindi la città, nella disciplina di riferimento, in tutte le competizioni nazionali. Ogni sport avrà dunque “il suo Palermo”, immediatamente riconoscibile dal nome e dai colori, senza però che ciò escluda l’identità già acquisita finora dalle singole società aderenti. A queste, d’ora in poi, l’onore e l’onere di rappresentare non solo una compagine imprenditoriale, ma anche un intero territorio, quello cittadino, in modo esclusivo nella propria disciplina”.
Per quale motivo una società dovrebbe rinunciare alla propria identità in favore di questa SSD? Ma pensate a vendere la società piuttosto.
Parlano sempre di bandi, bozze, senza capitali non si fa nulla