Palermo, Pomini: ”Tornare in campo è un emozione. Posavec… ”
Dopo due anni è il momento di tornare in campo per Alberto Pomini, protagonista della conferenza stampa al Tenente Onorato in vista della sfida di Brescia, valida per la seconda giornata di Serie B.
IL PALERMO DUE: COME AFFRONTARE L’EMERGENZA
Queste le sue parole: “Sono emozionato perché tornerò a giocare dopo tanto tempo e con una nuova maglia. Ho voglia di dimostrare, spero che possa andare tutto per il verso giusto. Magari più si gioca e più si ha sicurezza, ma alla mia età si possono gestire anche queste cose. Alla fine i frutti arrivano, questa è la mia serenità interiore”.
Si parla ancora di Posavec ma la disponibilità del portiere ex Sassuolo è totale: “Aiutare un ragazzo giovane a crescere per me può fare solo piacere, non c’è nessun problema. La competizione è il sale del calcio. È quello che permette di alzare il livello. A me non cambia più di tanto essere una chioccia. Vengo in campo, do il massimo e aiuto la squadra. Certamente può fare piacere aiutare ragazzi giovani, se te lo dicono a 25 anni girano un po’ le palle”.
“Ho visto Posavec come lavora. Ha entusiasmo e voglia di riscattarsi. margini di miglioramento per un portiere sono infiniti. Posavec ha delle doti fisiche importanti. Ho detto ai ragazzi che sabato dovremo essere positivamente arrabbiati, dobbiamo tirare avanti la baracca in questo momento. Dobbiamo venire al campo ogni giorno a dare tutto ciò che abbiamo, deve essere questa la mentalità di ognuno di noi”.
IL PALERMO DUE: COME AFFRONTARE L’EMERGENZA
E sul fronte nazionali, la parola d’ordine è niente alibi: “Ci dispiace non avere a disposizione i ragazzi che sono in Nazionale, il loro valore è indiscutibile. Il mister è carico, ha portato certezze. E’ normale che vengano date le etichette di titolari e panchinari. Ma ognuno dovrà essere motivato e chi è qui non ha niente di meno dei soliti titolari. Vincere la Serie B è sempre difficoltoso. Quello che ti fa tenere sempre alte le antenne è la forza del gruppo”.
“Tatticamente si lavora tanto – aggiunge – ma andare in campo sapendo cosa fare dà un grande aiuto. Noi che siamo rimasti qui dobbiamo mandare avanti la baracca. Ho giocato tante volte contro Caracciolo, è un grande calciatore, anche se sembra lento. Ha sposato il progetto Brescia. È uno dei punti di riferimento e giocano per lui: avranno tanta voglia di rivalsa dopo la sconfitta alla prima giornata, arriveranno preparati anche loro”.
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