Palermo, “pressione alta” a Picerno contro un avversario in crisi
Nove punti nelle ultime tre giornate. Il Palermo ha fatto il pieno ma potrebbe non finire qui. Filippi può ancora approfittare del calendario, affrontando una squadra fresca di cambio in panchina e in crisi di risultati. L’ultima vittoria del Picerno risale al 20 ottobre – successo casalingo contro il Monterosi – e il bilancio delle ultime 5 partite è di soli 3 punti. C’è poi il precedente di Coppa, quel 4 a 1 del Barbera che è valso il passaggio al secondo turno, a far ben sperare.
Tre mesi dopo, il pronostico della sfida resta pressoché invariato, con il Palermo favorito anche se ci sarà la “pressione” dovuta al successo di ieri del Bari che si è portato momentaneamente a più sette. Sbagliare adesso significherebbe vanificare almeno parzialmente la rincorsa dell’ultimo mese. Anche perchè la prossima settimana, con il Bari ad Avellino e il Palermo in casa contro il Monopoli (che ieri sera ha vinto in extremis scavalcando i rosa) ci potrebbe essere la vera svolta del campionato prima dello scontro diretto con il Bari in programma all’ultima giornata.
Tornato tra i professionisti dopo due anni, il Picerno ha imparato a mantenere la distanza di sicurezza dalla zona retrocessione e, ad eccezione del successo esterno contro la Turris, non vanta grosse imprese contro avversari più forti.
Le varianti rispetto al match di Coppa sono due: nuovo allenatore e fattore trasferta. L’inizio di una nuova gestione è un’incognita per tutti, avversari inclusi. L’esonero di Palo è stato deciso alla 14a giornata – all’indomani della sconfitta contro la Virtus Francavilla – e la prima uscita stagionale di Colucci è valsa un buon punto conquistato contro l’Avellino al Partenio-Lombardi. È anche vero però che i Lupi di Braglia hanno pareggiato 9 partite su 16, più di chiunque altro nel girone.
Del nuovo allenatore si ricorda soprattutto lo storico “ottavo” di Coppa Italia raggiunto con il Pordenone nel dicembre 2017, quando a San Siro riuscì a mettere all’angolo l’Inter di Spalletti , arrendendosi solamente ai rigori. Da allora la sua carriera non ha conosciuto molti altri momenti degni di nota. Pochi mesi dopo venne esonerato dal club friulano, poi il quindicesimo posto con la Vis Pesaro nella stagione 2018/2019 e la retrocessione in Serie D con il Ravenna l’anno successivo.
Quanto al fattore trasferta, i numeri parlano di un livello di rischio medio-basso. Allo Stadio Curcio i lucani hanno vinto in due occasioni – contro Messina e Monterosi – perso 3 volte e pareggiato 2. In altri tempi questi numeri non avrebbero rassicurato i tifosi rosanero ma adesso il Palermo ha ingranato anche fuori casa, dove ha conquistato 6 punti nelle ultime due gare, nove complessivamente considerato anche i tre pareggi.
Va poi tenuto in considerazione un terzo fattore: la difesa. Se nel match di Coppa è apparsa allo sbando, in campionato i gol subiti sono 16, neanche tantissimi. Delle 6 squadre racchiuse tra playoff e playout, il Picerno ha la difesa migliore. I problemi sono più che altro in avanti. Con 11 gol segnati, l’attacco del Picerno è tra i meno prolifici del girone (peggio solo Fidelis Andria e Vibonese).
Photo credit: Facebook AZ Picerno
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