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Prestia, quando il suo “urlo di battaglia” a Catania conquistò i tifosi del Palermo

Ha giocato in Europa League con il Palermo appena sette anni fa ma in pochi lo ricordano. Ha urlato “Forza Palermo” sul campo del Catania ed è diventato subito un mito della tifoseria rosanero. Davvero una storia strana, quella di Giuseppe Prestia che si appresta a “tornare a casa”, a Palermo. Non lo farà con la maglia che ha vestito quando era bambino e adolescente, quella rosanero, ma con quella biancazzurra della Virtus Francavilla. La sfida di Coppa Italia, che andrà in scena domani, 6 agosto, alle 20.45, permetterà a Prestia di rivedere da vicino uno stadio che forse lo avrebbe potuto acclamare se tutto fosse andato come sperato. Ma la vita regala percorsi diversi da quelli immaginati e la carriera di Prestia ha avuto tante tappe, tutte brevi, senza il crisma definitivo della consacrazione.

“Enfant prodige”, così era denominato nei suoi primi anni a Palermo. Le sue capacità, le sue qualità tecniche, facevano sperare nella nascita di una nuova stella. Prestia ha sùbito colpito tutti, tanto che nel dicembre del 2010 ha anche calcato il palcoscenico dell’Europa League in un Losanna – Palermo (rosanero vittoriosi 1-0). Da lì sembrava tutto in discesa: era il perno della Primavera e già nel mirino anche di alcune squadre di Premier League. Ma qualcosa è andato storto. Per Prestia è iniziato un lungo girovagare, tra Ascoli, Parma e Crotone. Poi anche due esperienze in Romania, prima con l’Otelul Galati e poi con il Petrolul Ploiesti.

E’ tornato in Italia, a Catanzaro, e con la maglia dei giallorossi ha ritrovato improvvisa e imprevedibile popolarità. E non per particolari meriti sul campo. È bastata una frase: “Forza Palermo”, scandita provocatoriamente allo stadio “Massimino” di Catania. Per lui, palermitano fino al midollo, era quello il “territorio nemico”. Espulso dall’arbitro e subissato di fischi dai tifosi catanesi, Prestia ha tirato fuori dal cilindro un gesto di rabbia e al tempo stesso di fede calcistica, un gesto tanto plateale da essere immortalato dalle telecamere e poi divenuto virale sui social.


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Un gesto che ha fatto infuriare i tifosi catanesi e che hanno invece suscitato l’ilarità e la stima di quelli palermitani. Perché una mossa del genere, tra i tifosi più sanguigni, è considerata un atto d’amore concreto, lampante. Prestia quel giorno è entrato prepotentemente nei cuori dei palermitani. “Un gesto da deficiente, assolutamente sconsiderato”, ha commentato il ds degli etnei – nonché ex Palermo – Pietro Lo Monaco al termine di quella gara. Ma Prestia era già diventato un piccolo idolo rosanero.

La nuova avventura di Prestia con il Francavilla è praticamente all’alba: prima presenza nella gara di domenica scorsa contro l’Imolese. Il destino ha voluto mettere nel cammino del gigante palermitano (1,90 m.) la squadra della sua città. Siamo sicuri che per lui non sarà una gara come tutte le altre, normale che sia così. “Se segno non esulto”, ha dichiarato. E c’è da crederci. Forse, la sua speranza, è quella di ritornare di nuovo in terra palermitana. Ma questa volta definitivamente, con quella maglia addosso. E lo scudetto del Palermo aderente al cuore.

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