Palermo, quando “u tignusu” era Serra. Che analogie con Lucioni…
Avete visto il titolo delle pagelle ironiche? U “tignusu è importante” è una definizione che i nostri Amenta e Ferrara hanno utilizzato a proposito di Lucioni. E i tifosi più giovani, diciamo gli under 35, magari non hanno compreso a cosa facesse riferimento questa citazione.
E allora vi dobbiamo un chiarimento. “U tignusu” per eccellenza a Palermo è stato Marco Serra, 61 anni, dalla provincia di Lecce, stopper (un tempo si diceva così) dei rosa di Orazi, che vennero promossi dalla C alla B, vincendo anche la Coppa Italia. E se guardate la foto diventa quasi impressionante la somiglianza con Fabio Lucioni.
Quell’anno Marco Serra fu decisivo per la promozione perché aveva carisma e in difesa le prendeva tutte lui. In più segnò un gol di testa nella storica vittoria del Palermo a Perugia, che decretò virtualmente la promozione in Serie B. E per tutta la stagione la curva rosanero cantava “U tignusu è impuittante” all’indirizzo di Serra che ancora ora – a distanza di 30 anni – sorride.
“Che spettacolo il pubblico rosanero – afferma – . Chiunque ha avuto la fortuna di giocare a Palermo non può non inserirla tra le piazze più importanti della propria carriera”. Pugliese della provincia di Lecce, Serra adesso segue il calcio solo da spettatore, gestisce una rivendita di articoli di telefonia e continua a tifare Palermo. Predice la promozione in Serie A già quest’anno. “La società ha ingaggiato giocatori bravi e abituati a vincere”, spiega.
Uno di questi è Fabio Lucioni, anche lui “brutto, sporco e cattivo” come Marco Serra, anche lui “tignusu”, e anche lui carismatico. Inevitabile il paragone. “È fortissimo di testa – dice – ma io ero ancora più forte (ride… ndr.) anche se a Palermo ho segnato poco perché non mi mettevano mai la palla sul secondo palo”. Ma quel gol di Perugia è entrato nella storia e ancora ora ogni tanto gli capita di rivedere il video di quell’azione, con l’urlo goooool che gli procura ancora qualche brivido. “Ricordo ancora che quando vidi arrivare quello spiovente pensai: adesso tiro una botta fortissima di testa e segno. E così fu”.
Un solo gol in 28 presenze, più uno in Coppa Italia. Ma non c’era palla alta nella propria area che lui non calamitasse con la sua fronte sudata che era solito asciugare con la magliettina prima della battuta dei calci d’angolo. E diventò subito un idolo della curva per la sua generosità in campo, il suo “coro” diventò una hit di quella stagione vincente e ancora ora – se chiedete ai tifosi più anziani – vi racconteranno che “u tignusu è impuittante” è rimasto un motivetto popolare come una canzone di Sanremo dell’epoca.
“Dal campo sentivo benissimo la canzoncina, mi dava ancora più carica”, racconta Serra, che restò solo un anno perché cedette alle pressioni della moglie che voleva fare ritorno verso casa. E così andò a giocare a Casarano, provincia di Lecce, dove segnò altri sette gol tra i professionisti in due stagioni.
“Dico la verità, sarei rimasto ancora perché Palermo entra nel sangue. Ma forse il mio rammarico maggiore è stato quello di non essere arrivato prima. Avevo 31 anni, fui preso per la mia esperienza con l’obiettivo principale di affiancare Biffi e farlo crescere. Quella fu una grande stagione, bel gruppo e risultati straordinari. E pensare che era solo Serie C, Palermo merita ben altro”.
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Che squadra che bei tempi quanta nostalgia…
Me lo ricordo il coro personalizzato per Serra. Eravamo giovani, lo stadio era un parco giochi, ridevamo tanto e ci ingozzavamo di ghiaccioli fino a rischiare sommovimenti pericolosissimi dello stomaco..
U tignusu è impuittante U tignusu è impuittante!!!
Ricordo che Biffi, ogni volta che c’era un calcio d’angolo , gli passava la mano aperta sulla tigna, a mo di gessetto del biliardo.
Fra i tignusi aggiungerei Migliaccio, Guana, Bresciano,Aleesami e Corini. Poi c’erano i quasi pelati (diciamo pelati non arriniscuti!) tipo Iachini, Galeoto, Mutarelli, Asta e Brienza. E anche alcuni fake pelati e pelati occasionali, tipo Lancini l’anno scroso, Morganella, Miccoli e Caracciolo…questi quelli che mi vengono in mente…non metto allenatori !
Uno dei più grandi: Graziano Landoni
Ero a Perugia ,ricordo il gol di Serra.
Gol importantissimo quello, andammo a vincere a Perugia e si spalancarono le porte della B. Ne fece solo 1, ma lo fece pesante assai, il buon Serra.
Uno dei più grandi: Graziano Landoni
E’ cominciata la gara di chi nomina più “tignusi” , adesso io lancio la gara di chi ricorda più capelloni, io inizio con Felice Centofanti.
Negli anni di 100Fanti c’era anche la folta chioma di Giacomino Modica e Biffi…passiamo ai giocatori con i baffoni o ai biondi?
……..e continuo con Rosolo Vailati. che, a suo dire, quando correva sentiva i capelli sulle spalle come una frusta.
Anche Biffi aveva una bella zazzera. Da Di Martino la sera s’annacava con questi capelli biondi al vento…che tempi.
Serra Biffi . Coppia centrale di lusso per la C di allora. Orazi allenatore del solito Palermo di pititto ma sempre dignitoso e ricco di giocatori forti. Guido Monastra commentava le gare che a quei tempi andavano in differita su canale 21 . Niente dirette. Altri tempi .
Quando presero Lucioni, ho pensato subito a Serra. Stessa logica. Esito? Spero sia il medesimo di quell’anno. Per il resto, molto da dire. Ma ci vorrebbero duecento righe. Tanti ricordi. Un amore immutato
Ma perchè, a Fontana non lo ricordate?
Grande portiere, pochi capelli..