Palermo senz’anima, i soldi non bastano: nessuno soffre e si indigna (a parte i tifosi)

La nefasta partita del “San Nicola” costituisce il paradigma di una stagione nata male e che mi auguro si concluda, non avendo la presunzione di ambire a una promozione che non meritiamo, con un repulisti generale. In campo e fuori. La stagione dei gollonzi regalati agli avversari (spesso in avvio di partita) inaugurata dal tragicomico autogol di Nedelcearu a Pisa nella seconda giornata. La stagione dei torti arbitrali, resi ancor più gravi dal mancato ricorso alla tecnologia, inaugurata dalla mancata concessione di un rigore indiscutibile dopo il pugno del portiere del Cittadella sul volto di Nedelcearu.
Ma anche e soprattutto la stagione delle beffe finali inaugurata alla prima giornata a Brescia con il gol di Adorni al 90′ e proseguita con il gol di Caldara a Modena all’85′, con quelli del Cittadella del recidivo Pandolfi in casa al 90′ e di Masciangelo in trasferta al 91′, con quello di Pompetti del Catanzaro all’82′, con i due subiti a Spezia nel recupero, con quelli della Cremonese (Valoti all’86′ e Collocolo al 95′) e con quelli, ininfluenti per la classifica, di Amatucci della Salernitana al 91′ e di Obiang del Sassuolo all’84′.
Facendo i conti, nei 10 minuti finali più recupero, il Palermo ha subito ben 12 dei 37 gol al passivo (32%) con un saldo negativo di 11 punti. Di contro, nello stesso intervallo temporale, il Palermo ha segnato solo 3 dei 44 gol fatti (7%) con soli 3 punti guadagnati: quello contro il Cosenza in casa (gol di Di Mariano all’80′) e i due della vittoria interna contro il Brescia (rigore di Pohjanpalo all’86′).
Questa deleteria combinazione di graziose regalie dei nostri giocatori, di inaccettabili errori arbitrali e di cocenti beffe finali ha più volte attentato al fegato e alle coronarie di chiunque nutra amore, e non solo interesse, per il Palermo. E qui vengo al punto. Abituati per tanti anni a un presidente il cui appellativo ricorrente era “vulcanico”, noi tifosi rosanero ci chiediamo sempre più spesso se in Viale del Fante, a Torretta, oltremanica o in capo al mondo ci sia qualcuno capace di soffrire e di indignarsi per tutto questo.
C’è qualcuno che sia capace di alzare la voce nelle “sedi competenti” perché il Var non può non segnalare all’arbitro ciò che tutti gli altri spettatori hanno visto e rivisto in Tv? C’è qualcuno che chieda ai responsabili se il calo di rendimento nei minuti finali testimoniato dalle cifre sia dovuto a problemi di preparazione, alla discutibile gestione dei cambi, o a cali di tensione incompatibili con i titoli, l’esperienza e gli stipendi dei nostri giocatori raffrontati a quelli dell’assoluta maggioranza degli avversari?
C’è qualcuno che si chieda come sia possibile pagare, a sentire le cifre che circolano sulla stampa, un Le Douaron più o meno quanto un Pohjanpalo e un Appuah più o meno quanto tre Magnani, offrire contratti triennali a veterani arrugginiti come Insigne, Verre e Di Mariano o ipotizzare un girone di ritorno con quattro difensori centrali per tre posti in formazione iniziale? C’è qualcuno, oltre noi tifosi, che si faccia il sangue amaro di fronte alla sommatoria di queste evidenze?
La storia dei calcio dimostra che i soldi sono condizione necessaria, ma non sufficiente, per ottenere risultati; oltre a quelli, ci vuole passione, credibilità, competenza, vicinanza reciproca, spirito di gruppo. Quello spirito che ho riconosciuto sabato a Marassi nella vittoria che la pericolante Sampdoria, ringalluzzita dalle cure dei tanti cuori blucerchiati accorsi al suo capezzale, ha ottenuto contro l’ostico Cittadella. Quello spirito indomito e guerriero che mise le ali al Palermo ai tempi della trionfale cavalcata dei ragazzi di Baldini. Quello spirito che in questi ultimi anni “delle vacche grasse” è mancato e che purtroppo, come il famoso amalgama del nostro “nemico amatissimo” presidente Massimino, scarso di grammatica ma ricco di cuore, non si può comprare al mercato.
Grande Vito
Caro Vito, la tua analisi mi trova totalmente d’accordo.
… Puoi avere tutti i soldi che vuoi, ci possono essere anche dirigenti che non fanno ciò che devono fare per il blasone che rappresentano, ma se in campo chi deve decidere squonquassa sempre tutto e non ha ancora capito il materiale umano che ha a disposizione abbiamo poco da fare.
Tabula rasa.
Tenere solamente audero, il grande Magnan, Gomes i ed il bomber Pohjanpalo.
Nessuno oltre a loro deve esser riconfermato
Caro Hendrixiano, sono pienamente d’accordo con te sui giocatori da trattenere cui aggiungerei Segre.
Inoltre richiamerei Soleri, esempio di abnegazione ed attaccamento alla maglia, dote sconosciuta ai giocatori attuali.
Ed i contratti onerosi se li devono sudare.
Vedi Gomes.
Grande Vitogol, sei la voce di tutti noi, spero che quel raccomandato di Gardini possa leggerti.
Nel frattempo il piccolo Sassuolo festeggia la serie A con i suoi 5 mila tifosi e con un allenatore vero che doveva essere nostro ( chissà perché ha preferito il Sassuolo al Palermo).
Da segnalare che le ns scartine continuano a brillare e segnare in altre squadre, vedi Saric ed Aurelio.
Saluti a tutti i tifosi rosanero.
Il fatto che i nostri cosiddetti scarti vadano altrove a giocare con profitto deve farci riflettere caro Pippo. Ho visto anche Lucioni a Cesena giocare alla grande e Mancuso a Mantova segnare gol decisivi . A mio parere più che giocatori occorre trovare un vero dirigente, forte e di personalità, che guidi la baracca.
condivido ogni virgola ma voglio fare una piccola riflessione sui playoff. sono stati concepiti per permettere a chi ha fatto un campionato squallido come quello del palermo di ottenere la promozione a scapito di squadre che hanno fatto un campionato molto più dignitoso. tutto in nome della spettacolo e del guadagno, una formula assurda che se fosse per me cancellerei dalla storia, ma dal momento che esiste ne possiamo approfittare senza vergogna. insomma il succo è: chi e ne frega se non ce lo siamo meritati? sia chiaro per quello che si è visto finora solo un pazzo potrebbe crederci, ma ricordatevi che il calcio E’ uno sport pazzo
hai detto bene, quello che manca è il cuore, i soldi sono condizione necessaria ma non sufficiente. probabilmente questa la causa dei nostri continui fallimenti. sono convinto che anche un allenatore come grosso che ha fatto due promozioni super con Frosinone e Sassuolo sarebbe andato in confusione e avrebbe fatto la fine di corini e dionisi
non c’è anima perchè la società è priva di anima sportiva. è una multinazionale ma non lega il fatturato ai risultati e spesso fa carriera non chi è più bravo ma chi ha più agganci. Temo poi ci sia altro…
Io ersonalmente mi sento preso per i fondelli ed offeso dal marketing stile mulino bianco che hanno adottato.
Grande Vitogol analisi perfetta!
Mi auguro che dopo questa nefasta stagione il city group capisca che per ambire alla promozione in serie A oltre ad acquisti di livello come Audero,Magnani,Phjonpalo serva un ds di lungo corso e un’allenatore con tanta esperienza alle spalle che badi al sodo invece di voler fare il fenomeno.
Che articolone Vitogol. Finalmente. Un quadro chiaro, esaustivo. E che ci voleva… nei tolk locali ascolto allibito discorsi vuoti, senza ne capo ne coda. Complimenti davvero .
E per completarlo con onestà voglio aggiungere solo una cosa. Voglio augurarmi che tutti questi gol assurdi , presi spesso troppo spesso nel finale siano assolutamente puliti. Le ultime notizie su Fagioli e compagnia non mi lasciano assolutamente tranquillo . Ma voglio credere che tutto sia lindo e pulito…
Ci manca solo questo …non credo….
Leggo giornalmente dialoghi allucinanti tra Fagioli e i suoi pseudo amici . Da restare allibiti anche di fronte alla posizione della società Fiorentina ad oggi assente e , pare, disposta e spendere 14 milioni per riscattarlo . Uno dei giocatori più inutili della storia, dannoso a se stesso e agli altri. Ma , ripeto, voglio sperare che i nostri siano e restino sempre fuori da certi giochi .
L’anima pesa appena 21 grammi, se purissima forse anche meno. Come sostiene Inarritu, in un un film cupissimo. Vuoi mettere un bel paio ri cuoirna rure? Hai presente Roberto Biffi, caro tifoso rosanero? Quello, in occasione del gol annullato, avrebbe sfasciato a testate due o tre musi, a costo di rimediare poi una decina di giornate di squalifica. Hai presente Carrozzieri, che come Maciste stritolava a morsi giganteschi pitoni? Dico per dire, lo so bene che non si fa, non si deve fare. Eleganza, decoro, superiorità intellettive, idee, filosofia. Tutt’al più, a chiudere, anche una faccina che esprima perplessità. E’ il City Group, bellezza (in rosanero).
J guitar non devi scrivere qui.
Non vieni compreso, capisco.
L’importante è che il Palermo si congratula con il Sassuolo per l’avvenuta promozione.
Bravo Vito,hai espresso tutto quello che non va in questo palermo
Innanzitutto eviterei di parlare di errori arbitrali. In questa stagione gli errori arbitrali a nostro sfavore non hanno inciso significativamente sulla nostra posizione in classifica; non attacchiamoci al fumo della pipa, per carità.
Poi non sono d’accordo sulla questione della “passione” , nel calcio moderno avere una Proprietà/dirigenza “appassionata” è tendenzialmente poco rilevante ai fini delle vittorie…se c’è ok, ma il fatto che non vi sia non impedisce di vincere o di essere competitivi per vincere. La proprietà amerikana del Liverpool, o quella qatariota del PSG, o per restare “in famiglia” quella del Manchester City hanno “Passione” per le squadre elencate? No, ma hanno messo la gente giusta (cioè COMPETENTE) nei posti giusti. Ciò che manca a Palermo è semplicemente la competenza calcistica; gli esempi fatti nell’articolo (scarsezza di difensori centrali figlia di scelte di mercato assurde, ricchi contratti pluriennali a giocatori quasi pensionati, acquisti senza capo né coda) lo dimostrano.
Quanto alla questione del repulisti, bisogna distinguere due piani:
1) Fuori dal campo con Osti forse (ribadisco: FORSE) si è intrapresa la strada giusta, ma non basta. Bisognerebbe avere più gente di calcio in società, e a tal fine sarebbe necessario intervenire sull’organigramma societario scindendo il ruolo di amministratore delegato da quello di direttore generale, in modo da affidare il ruolo di DG ad un uomo di calcio, che possa collaborare attivamente e proficuamente col DS nella gestione sportiva della squadra. Attualmente, infatti, entrambi i ruoli sono ricoperti dal rag. Ugo “com’è umano lei” gardini, che di calcio non ne mastica.
E poi, ovviamente,a fine stagione sarebbe indispensabile esonerare il genio di sto grandissimo ca………………………………………….…….lcio dionisi; il condizionale è d’obbligo, dubito lo faranno. L’anno scorso esonerarono Corini solo perché dovevano inaugurare il centro sportivo e non volevano che ci fossero mugugni eccessivi sui social, quindi lo fecero come “contentino” per i tifosi, non perché lo volessero davvero.
2) In campo mi pare che ci sia un’ottima base dalla quale ripartire; bisognerà fare gli innesti giusti e pescare una guida tecnica che crei una SQUADRA nel senso più alto del termine: non semplicemente un insieme di buoni giocatori di buona qualità ma scarsamente affiatati/amalgamati dal punto di vista tecnico/tattico e non solo.
Poi…chi bisognerà comprare? Dipenderà dal modulo con cui si gioca. Chi bisognerà vendere? Idem.
Ma in generale /teoria e tanto per parlare ammatula, c’è un bel gruppetto dal quale ripartire: Audero, Magnani, Pohjanpalo, Brunori (il fatto che alcuni tifosi ANCORA critichino il capitano è la conferma che il tifoso medio di calcio non capisce assolutamente nulla, nonostante magari guardi partite da 20, 30 o 40 anni), Blin, Gomes. E poi abbiamo calciatori che come seconde linee/riserve vanno benissimo: Le Douaron, Verre, Ranocchia, Segre, Pierozzi, Diakitè, Ceccaroni, Banyia.