Il Palermo si coccola Nestorovski: con lui si segna e si vince di più
“Il campo mi mancava tanto: ero nervoso, non riuscivo a dormire, ma ora che sono tornato so di poter dare una mano ai miei compagni”. Le dichiarazioni dopo la partita contro il Brescia di Ilija Nestorovski suggellano la sua anima: un giocatore che ha in testa solo il gol e con un unico obiettivo, quello di aiutare i compagni per portare il Palermo in Serie A. E se al macedone è mancato tanto il campo, ai rosanero è mancato tanto il capitano, che anche quest’anno (con tutti i suoi limiti) sta “portando avanti la carretta”.
Nestorovski è tornato in campo contro il Brescia dopo un infortunio che lo ha tenuto fuori per due mesi e il suo impatto è stato subito devastante. Il macedone è entrato al minuto 30 del secondo tempo, ha lottato su tutti i palloni nonostante la non brillante condizione fisica e ha segnato il gol che stava per regalare i tre punti al Palermo. Una rete voluta con forza, da attaccante vero, che ha fatto esplodere il Barbera finalmente pieno.
Sono proprio questi guizzi che sono mancati ai rosa nelle otto partite in cui il numero 30 è mancato. La flessione realizzativa, infatti, è stata evidente. Nel periodo che va tra il 15 dicembre (gara contro il Livorno) e il 9 febbraio (contro il Perugia), il Palermo ha segnato 9 gol in 8 match, con una media di 1,12 gol a partita. In questa fase sono arrivate solo due vittorie e anche le sconfitte consecutive che hanno fatto nascere qualche campanello d’allarme.
Nelle quindici partite in cui Nestorovski ha giocato, invece, la media è stata più alta. Il Palermo, con il capitano in campo, ha segnato 26 gol, 1,73 a partita. L’attaccante non ha fatto sfracelli ma conta 7 reti e tre assist in 15 presenze; buoni numeri se si considera la lunga assenza e il “solito” periodo di magra che ha colpito il macedone a novembre.
Con la rete segnata al Brescia, Nestorovski ha agganciato Vito Chimenti nella classifica dei bomber all time rosanero con 32 gol (non male considerato che Chimenti è ancora ora una icona del calcio palermitano), da qui a fine stagione potrà magari scalzare Cavani (37 gol) dalla top five, ma il macedone sa bene che per entrare nella storia rosa non serviranno solo i gol ma soprattutto la Serie A.
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