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Palermo, stadio e futuro: colloquio tra Mirri, Ghirelli e Orlando

Un colloquio, quello di questa mattina a Palermo, per parlare di stadio e futuro. Presenti il sindaco Leoluca Orlando, Francesco Ghirelli – presidente della Lega Pro – e Dario Mirri, patron della società rosanero.

Attraverso il PNRR (Piano nazionale ripresa resilienza) che “rappresenta un’occasione unica perché gli stadi possano essere oggetto di operazioni di riqualificazione e ammodernamento”, la Lega Pro intende ripensare gli impianti “andando oltre la loro funzione agonistica”. In tal senso il Renzo Barbera si pone come uno dei protagonisti del “nuovo modello”.

Sono emerse positività e volontà di collaborare dalla riunione tenutasi oggi e che continuerà anche nei prossimi giorni in un secondo incontro alla presenza dell’Istituto del Credito Sportivo.


Foto credit: Palermo sito ufficiale

Il comunicato del Palermo

Il PNRR rappresenta un’occasione unica perché, attraverso il partenariato pubblico – privato, gli stadi possano essere oggetto di operazioni di riqualificazione e ammodernamento. Questo è quanto emerso nell’incontro che si è tenuto questa mattina a Palermo tra il Sindaco Leoluca Orlando, il Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli e il Presidente del club rosanero, Dario Mirri.

Un colloquio molto positivo dal quale è emersa la volontà di collaborare perché lo stadio comunale Barbera possa essere protagonista di un nuovo modello di sviluppo orientato alla sostenibilità, alla nuova centralità urbana, all’inclusione sociale. L’incontro con il Comune di Palermo segna dunque un altro passo avanti nel progetto della Lega Pro che punta a costituire una cabina di regia per lavorare sul PNRR nell’ottica di ripensare gli stadi oltre la loro funzione prettamente agonistica. Lega Pro, Palermo Calcio e Comune si vedranno nei prossimi giorni per un secondo incontro tecnico, alla presenza anche dell’Istituto del Credito Sportivo.

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10 thoughts on “Palermo, stadio e futuro: colloquio tra Mirri, Ghirelli e Orlando

  1. Centralità, sostenibilità e inclusione sociale. Paroloni al vento. Fumo. Il comune ispiratore . Ma di cosa? L’intero consiglio prossimo alla conclusione, dilaniato da mille guerre interne e con il dissesto dietro l’angolo. Parolai di bassa lega.

  2. L’ultima società che ha messo soldi veri per lavori veri allo stadio è stata quella presieduta da Zamparini. Spogliatoi nuovi , recinzioni interne in vetro ed esterne, postazioni televisive interne, manto erboso e tanto altro. Per rimettere a posto la R di Renzo ci ha dovuto pensare Mirri. Smettetela di dire minc+++te.

  3. Non toccate lo stadio!!!!
    Il ridimensionamento da voi proposto è degno di Frosinone o Carpi!!!! Noi siamo Palermo!!!!!!!

  4. La capienza non deve cambiare!!! Ci si limiti a cambiare seggiolini, a mettere tettoia uniforme su pilastri esterni, rivestimenti esterni, ristrutturazione locali interni con ristorazione tra i due anelli e vista sul campo…stile Siviglia!!! Fiorentina e Bari con metà della nostra popolazione progettano stadi da 40-50000 posti!!!! In gioco la dignità di grande città e l’ambizione legittima di ospitare eventi internazionali!!!!

    1. In effetti per renderla più gradevole questa foto potevano aggiungere Ferrero detto il viperetta e Zamparini quello che voleva scansarsi la bancarotta fraudolenta vendendo il Palermo a un euro alla Daniela che lo vendette ai tuttolo+++++ che ci portarono alla radiazione.

  5. pavoneggiarsi nel nulla. Incollato alla poltrona più del mastice. L’occupazione del Palermo calcio durerà per tanto ancora purtroppo

  6. Vi sembra normale che si é dovuti andare a Torretta per trovare un’area da destinare ad uso sportivo ? Un progetto cosi entusiasmante come un centro sportivo per gli allenamenti della nostra Squadra si poteva trovare un posto in città? Ma dov’é il verde a Palermo ? E’ vero che non siamo a Londra, dove tra calcio é rugby si contano 15=quindici stadi, poi ci sono gli altri sports… Non vogliamo certo neanche pensare a quei livelli, ma un minimo in piu’ si poteva e doveva fare, si potrebbe ancora, se solo volessero…Come se non ci fossero aree abbandonate, edifici lasciati al vandalismo e al disfacimento, aree che si potrebbero recuperare, la lista sarebbe molto lunga tra Palermo e provincia. Ricordo, nella mia infanzia, vivevo in una zona dove dietro la scuola media c’era una meravigliosa struttura ospedaliera che ci avrebbero invidiato in tutta Europa, era attrezzatissima, non mancava nulla di nulla, poi quando era tutto pronto e si aspettava solo l’inaugurazione, chissà come, chissà perché, i capoccioni del governo comunale aspettarono e poi aspettarono finché l’ospedale da sogno divento un’altra « cattedrale nel deserto » luogo di degrado, e di abbandono, l’ospedale dove spariva tutto : dai sanitari, agli alambicchi, ai letti, alle panchine, alle aiuole, alle modernissime attrezzature fino ai proverbiali chiova ri muri…divenne un luogo dove i tossici potevano tranquillamente andare a nascondersi. Borgo Nuovo, simbolo e metafora della città intera, è diventato nel nascondimento il quartiere col maggior numero di occupazioni abusive. Non c’è struttura abbandonata dal pubblico che non sia stata trasformata in appartamenti abusivi, verande, gabbie per allevamenti di cani e galline. Si stima che almeno un centinaio di famiglie vivano così, di espedienti, in locali che un tempo furono aule scolastiche, asili d’infanzia realizzati con fondi europei, strutture a supporto di campetti sportivi avviati alla distruzione, campetti di calcio, da pallamano, palestre, perfino villette costruite dall’Opera pia cardinale Ruffini per accogliere gli anziani. Ci sono generazioni che hanno conosciuto solo case abusive, che a scuola studiano le regole della legalità mentre in famiglia respirano illegalità dalla nascita. Ampie distese di verde tra una palazzina e l’altra, oggi vere e proprie discariche a cielo aperto, nella maggior parte dei casi nessuno sa a chi appartengano. La battaglia infinita tra Istituto autonomo case popolari ed amministrazione comunale ha condannato il quartiere più verde di Palermo al record di spazi abbandonati, sede di ogni sorta di malaffare e mai diventati una risorsa per i residenti.
    Quali sono le ragioni di questa noncuranza ? Si potrebbero scrivere pagine e pagine su questo atteggiamento da parte della « stanza dei bottoni », non libri ma enciclopedie…Volere é potere, volendo un permesso per cambio di destinazione d’uso per un edificio o un area non é da paragonare ai piani di costruzione per testate nucleari cosi complicate da concepire e d’assemblare…D’altronde, se neanche i nostri cari defunti trovano un posto dove far riposare le stanche ossa, perché meravigliarsi se non si puo’ fare un impianto sportivo in questa città ? A giugno dovevano cominciare i lavori ? Ad oggi neanche la posa della prima pietra…Vedremo in seguito che per spostare gli ulivi bisognerà farlo foglia a foglia…Poi ci si stupisce se nessuno vuole investire a Palermo, dove solo per sistemare una lettera R sulla facciata dello Stadio ci son voluti dei mesi ! Quando si tratta di abusivismo le costruzioni vengono su’ dalla sera alla mattina e poi proliferano come funghi, basta ammirare lo spettacolo quando si deve raggiungere l’aereoporto Falcone-Borsellino. Quando invece si vogliono seguire gli iter burocratici…anzi lentocratici, allora tutto si blocca, perché ci sono le feste, dopo le feste ci sono problemi piu’ urgenti, poi c’é agosto, poi c’é caldo, poi c’é traffico, poi c’é Natale e Santo Stefano e poi …si và sempre alle lunghe e i permessi non arrivano, non si capisce perché. Lo Stadio poi che bella favola, hai voglia di aria fritta, ammutta muddica e scaricabarile, l’impianto é del Comune, il terreno della Regggggione…vedo gli asini che volano nel ciel… Magari un po’ di buon senso basterebbe, che si mettessero d’accordo per una concessione alla Società Palermo FC, magari per 90anni, restaurare il Renzo Barbera senza cercare l’isola che non c’é. Il campo di allenamento all’ippodromo cosi la Squadra rimane in città…Sogna Catari’…
    « Lamentati se vo’ campari bono… » diceva mio Nonno ma qui ci vorrebbe una rivoluzione, un uragano, che si porti via palazzo delle Aquile, palazzo dei normanni e i palazzi che si vendono per poi andare in affitto e pagare una fortuna mensilmente… No magari i palazzi no ma il 99% degli inquilini magari…Si fà per dire, in senso metaforico naturalmente, che poi gli uragani arrivano davvero, ma quella é un’altra storia…

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