Palermo: Tre punti d’oro a Verona, Ballardini “respira”
La luce in fondo al tunnel. L’ha trovata il Palermo che ha vinto al “Bentegodi” contro il Verona per 1-0 (decisivo un gol di Vazquez) conquistando tre punti preziosi in chiave salvezza nell’ultima giornata del girone di andata. Tre punti molto pesanti perché ottenuti contro una diretta concorrente e perché maturati in una giornata impreziosita, sul fronte rosanero, dalla sconfitta del Frosinone terzultimo in classifica. Il primo successo esterno della gestione Ballardini potrebbe coincidere con il momento di svolta nel percorso stagionale dei rosanero. La squadra respira e, almeno dal punto di vista della classifica, ritrova un po’ di serenità al culmine di una tre-giorni turbolenta nel ritiro a Coccaglio. Era un’altra gara da “dentro o fuori” per Ballardini e il tecnico, a meno di clamorose novità (con Zamparini non si può mai dare nulla per scontato) può tirare un sospiro di sollievo grazie ad una vittoria che inguaia il Verona, fanalino di coda del torneo, e che legittima le ambizioni del Palermo, al giro di boa con 21 punti, a sei lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione. Ballardini salva il posto? Così sembra anche se, nella galleria delle immagini proposte dal match di oggi, spicca quella del tecnico che in occasione dell’abbraccio della squadra al gol di Vazquez resta da solo, in disparte, e con lo sguardo perso nel vuoto. Come se fosse stato “scaricato” dal gruppo. A prescindere dagli sviluppi relativi alla guida tecnica, i tre punti di oggi hanno in ogni caso un notevole peso specifico. Cullarsi sugli allori è vietato ma la vittoria odierna, arrivata dopo due ko consecutivi, alimenta un pizzico di fiducia in più tenendo conto che, quest’anno, la quota salvezza quasi certamente sarà più bassa rispetto alle precedenti stagioni.
In campo, si riparte dal secondo tempo del match con la Fiorentina. Porzione di gioco nella quale il Palermo, sotto di due gol, ha mostrato una reazione con il modulo con la difesa a tre e l’inserimento di Gilardino. Anelli di congiunzione con la sfida di oggi: il tecnico rinuncia inizialmente a Chochev (il centrocampo presenta solo due interni) e schiera Vazquez a supporto del centravanti piemontese e di Trajkovski. Al di là dei moduli, comunque, è sempre l’interpretazione che fa la differenza, è l’ispirazione dei singoli a determinare il funzionamento di una formula. E’ il caso di Vazquez, lontano parente del giocatore anonimo e sfiduciato visto mercoledì. Considerazione che prescinde dal gol realizzato al 27’ del primo tempo. Una rete che premia l’opportunismo del “Mudo”, sulla traiettoria di un tiro sporco di Jajalo e abile a superare il portiere Gollini con una precisa conclusione di destro. Che non è il “piede” dell’italo-argentino.
Sfogliando l’album del girone di andata c’è una cartolina molto simile all’immagine fornita dal match di oggi. La fotografia è quella relativa alla sfida di Bologna, un match con tante analogie riconducibili, ad esempio, all’importanza di due giocatori: Vazquez e Sorrentino. Il primo ha realizzato di nuovo il gol-vittoria; il secondo è stato determinante con i suoi interventi e nel primo tempo, sul punteggio ancora sullo 0-0, si è superato con un doppio miracolo sui tentativi ravvicinati di Pazzini. E pensare che il capitano non avrebbe dovuto giocare. Era questa la decisione presa da Ballardini all’antivigilia e maturata in ritiro in seguito ad un’accesa discussione con l’estremo difensore campano. Il caso poi è rientrato e Sorrentino (così come Gilardino) è stato schierato regolarmente nella formazione titolare. Troppo importante, la gara di oggi, per lasciare fuori un elemento come Sorrentino. Non sappiamo se lo scontro verbale di venerdì lascerà delle scorie. Il campo, nel frattempo, ha ribadito che l’estremo difensore campano è un pilastro di questa squadra, un giocatore che fa la differenza. Le similitudini con la trasferta di Bologna sono visibili anche attraverso lo sviluppo del match: anche oggi il gol di Vazquez è arrivato alla prima vera occasione dei rosanero e ha rallentato il ritmo incessante dei padroni di casa, pericolosi in più di una circostanza nella prima porzione dell’incontro. L’acuto del numero 20 rosanero ha dato fiducia alla compagine di Ballardini che, nonostante le minacce del temibile tandem Toni-Pazzini, ha resistito con forza e spirito di sacrificio all’onda d’urto dei gialloblù. Fondamentale il contributo della linea a tre difensiva, diga insormontabile per la formazione guidata da Del Neri. Nella ripresa i rosa hanno mantenuto ordine e lucidità e, rispetto al primo tempo, si sono presentati in area avversaria con un coefficiente di pericolosità più alto. Da segnalare le occasioni fallite di un soffio, di testa, da Trajkovski e Goldaniga, fermato da un intervento di istinto di Gollini. Nell’ultimo segmento del match si ritaglia una piccola fetta di visibilità anche il neo-acquisto Cristante.