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Palermo, troppe sviste arbitrali: ecco gli episodi che fanno discutere

Finito l’ultimo stressante week end lungo del calciomercato invernale, con tre acquisti che si spera possano dare nuova linfa al Palermo e alla sua classifica, celebrato anche l’arrivo di Pohjanpalo con una festa di popolo nel piazzale dello stadio, da oggi si torna a parlare di calcio giocato e di questioni tecniche. E i torti subiti dal Palermo, per quanto accentuati dal cattivo rendimento della squadra, sono tornati di attualità dopo le gare di Reggio e col Pisa.

Alibi zero, sia chiaro: se il Palermo annaspa ai margini della zona playoff non può essere colpa di qualche decisione arbitrale infelice. E del resto nemmeno la società, almeno pubblicamente, ha mai voluto calcare la mano sull’argomento (se non con sporadiche dichiarazioni di Dionisi o di qualche giocatore). Ma è innegabile che alcuni errori arbitrali hanno influito su determinati risultati negativi.

In una stagione possono capitare errori arbitrali sfavorevoli, poi a fine campionato – si dice sempre così – si riequilibrano con quelli a favore. Per dovere di cronaca, però, è giusto sottolineare che alcune decisioni contrarie al Palermo hanno destato perplessità.


Gli episodi controversi

Rigore o non rigore, la mancata espulsione di Canestrelli (difensore del Pisa) per la trattenuta ai danni di Le Douaron in fuga verso la porta è solo l’ultima di una serie di decisioni arbitrali che avrebbero potuto cambiare la storia di diverse partite. Lo stesso Gianpaolo Calvarese, ex arbitro, in un’analisi pubblicata su calvar.it, ha scritto che “sembrerebbero esserci gli estremi per un DOGSO (fallo da ultimo uomo) e quindi per un cartellino rosso“.

Appena una settimana prima, contro la Reggiana, una spinta plateale con due mani ai danni di Segre in area di rigore non viene sanzionata in alcun modo dal direttore di gara, che lascia correre. E non c’è nemmeno l’intervento del Var.

Riavvolgendo un po’ il nastro si passa alla 17a giornata: il centrocampista del Catanzaro Pontisso tocca in area di rigore il pallone con la mano, l’arbitro anche in questa occasione lascia correre e il Palermo viene sconfitto in casa per 1 – 2.

La 12a giornata riserva l’ennesima beffa interna: al “Barbera” arriva il Cittadella e ancora una volta il Palermo reclama un rigore. Il portiere ospite Kastrati in uscita colpisce al volto Nedealcearu, l’arbitro tace così come il Var. I rosanero verranno sconfitti 0 – 1 nel finale di gara.

Un altro rigore non assegnato ci riporta alla 6a giornata: i rosanero ospitano il Cesena al “Barbera” e l’episodio decisivo è quello che coinvolge Pierozzi e Ceesay. L’esterno del Palermo anticipa in area di rigore il difensore bianconero che colpisce in pieno l’avversario, anche qui l’esito è lo stesso, il direttore di gara non fischia il calcio di rigore. Finirà 0 – 0.

I tifosi chiedono l’intervento della società

È ovvio che in primis il Palermo stia pagando pegno per delle scelte societarie e tecnico-tattiche non rivelatesi vincenti, ma è anche innegabile che certe decisioni avrebbero potuto dare un finale diverso ad alcune prestazioni che meritavano quantomeno il pareggio, se non qualcosa in più.

Al Palermo sono stati assegnati solamente due rigori in 24 partite e l’impressione è che con una maggiore collaborazione tra arbitri e sala Var sarebbero potuti essere decisamente di più. Nessuna teoria del complotto, solo constatazioni: gli arbitri possono sbagliare come i giocatori o gli allenatori. Adesso più che mai i tifosi chiedono alla società di farsi sentire su questo tema così delicato, gli episodi cominciano a essere sempre più numerosi.

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