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Palermo, tutte le risposte (o quasi) sul futuro “lacrime e sangue”

Se dalla conferenza stampa di venerdì vi aspettavate risposte chiare e dettagliate sul presente e soprattutto sul futuro del Palermo, sia societario che sportivo, sarete rimasti delusi. Risposte ne sono arrivate poche e niente. E francamente non sono sorpreso, probabilmente perché alcune risposte non ci sono. Novanta minuti di parole non sono serviti a delineare lo scenario futuro del Palermo. 

Giornalisticamente avrei sperato in qualcosa di più. Nel senso che il nostro mestiere è quello di informare i tifosi, di fare da interfaccia tra loro e la società. E “titoli” ne sono usciti pochi. Per “smorfiare” i contenuti occorre leggere tra le righe, fidandosi del fiuto e dell’esperienza e magari correndo il rischio di prendere qualche abbaglio.

LACRIME E SANGUE – Semmai è trapelata con chiarezza la preoccupazione di Mirri per il futuro: da un lato la certezza che con i cinque milioni in cassa “continueremo a far fronte agli impegni della prossima stagione” che però, anche in presenza di qualche ricavo, sarà “lacrime e sangue”. Da qui un generico appello alla città affinché “dia un contributo” che sa tanto di disperato Sos lanciato da un’imbarcazione che magari sa dov’è il porto di arrivo ma ha attorno a sé il mare in tempesta. Per essere più chiari: se anche i milioni diventassero circa 8 grazie al botteghino, agli sponsor (vige ancora l’accordo con Infront) e magari alla cessione di Lucca, si arriverebbe più o meno alla stessa cifra investita nella stagione appena finita che è stata nobilitata da un buon finale ma che certo è stata al di sotto delle stesse attese societarie e soprattutto delle cose messe nero su bianco nel progetto che ha vinto il bando e che poi è stato pure rivisto al ribasso a causa della pandemia e della oggettiva crisi economica. E poi? Che succederà dopo la prossima stagione? Ecco una domanda senza risposta.


GUERRA IN SOCIETA’: Tony Di Piazza, l’azionista di minoranza, è stato nominato solo qualche volta e senza mai accenni polemici ma nulla fa pensare che tra le parti ci possa essere un riavvicinamento. Anzi. Fra qualche giorno diventerà operativo il recesso e non sono stati spiegati i dettagli – certamente si passerà dagli avvocati – sul modo in cui questa vicenda sarà trattata e risolta. Di sicuro non saranno rose e fiori.

Che la proprietà voglia passare la mano è ormai noto da tempo. Nell’ultimo mese, fermo restando il mandato a vendere dato alla banca d’affari Lazard, sono stati molti i contatti con gruppi finanziari: singoli imprenditori, fondi d’investimento, perfino prestigiosi marchi di moda ma nessun contatto finora ha avuto adeguata maturazione. Il Palermo – ma forse il calcio in genere, almeno per ora – ha meno appeal del previsto. E dipenderà anche dal prezzo (e dalle condizioni di vendita) che, come ha correttamente ricordato Mirri, lo fa il “mercato”.

ALLENATORE – Filippi resterà l’allenatore del Palermo per tre buoni motivi: perché ha superato l’esame del campo con una buona media punti, perché ha già il contratto per un altro anno ma soprattutto perché ha dimostrato di avere il controllo della squadra che lo ha seguito con abnegazione nella parte finale della stagione. Filippi, contento di restare, parlerà nelle prossime ore con la società e insieme all’area tecnica discuterà su chi confermare e chi cercare sul mercato senza pretendere la luna. “Basteranno circa 6 giocatori”, ha detto Filippi a Mirri in un recente colloquio. 

AREA TECNICA – Con Sagramola saldamente in sella, dovrebbe restare anche il d.s. Renzo Castagnini, “riabilitato” dal buon finale della squadra. Evidentemente, sintetizziamo il Mirri-pensiero, i vertici tecnici non sono stati così “asini” come qualcuno voleva far credere a inizio di stagione ma facendo anche intendere che qualcosa nella gestione della squadra dovrà cambiare e implicitamente ammettendo che si poteva e si doveva fare di più durante “l’era Boscaglia”. 

LA SQUADRA – L’ossatura sarà confermata (quasi tutti hanno un contratto) e si cercheranno adeguati ritocchi in attacco visto che Lucca (a proposito, come sta?) molto probabilmente andrà via. Sicuri gli addii di Palazzi, Rauti e Martin. Crivello e Saraniti, a giudicare dalle ultime scelte, sono “sottovento”. Santana è più no che sì (ma è previsto un incontro); si cercherà di alleggerire il libro paga appesantito l’anno scorso da alcuni giocatori che hanno tradito le attese; il ritiro non sarà in Sicilia ma ancora non è stato deciso dove, probabilmente in Calabria a partire dalla metà di luglio.

P.S.: Continuo a non capire l’eccessivo nervosismo che contraddistingue i rapporti tra la società e buona parte della stampa, come se ci fosse un accanimento di giudizio nei confronti del club che onestamente non vedo. La cosa divertente è che la maggior parte dei tifosi ritiene la stampa palermitana troppo “morbida” nei confronti della società che, a sua volta, ritiene di non essere giudicata in modo equo dalla stampa. Stessi discorsi che sentivo già ai tempi di Matta e Schillaci, poi di Ferrara e Polizzi, poi di Zamparini. E chissà quante altre volte ancora.

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62 thoughts on “Palermo, tutte le risposte (o quasi) sul futuro “lacrime e sangue”

  1. Mirri chiede il contributo dei tifosi … Dovrebbe innanzitutto chiedersi perché l’azionariato popolare promosso dalla società (e che nulla ha di “popolare”, vero Sagramola?) è stato un misero flop. Ciò segnalato, potrebbe recuperare un certo credito presso i tifosi e la città se permettesse ai tifosi (leggi: associazioni di tifosi accreditate presso la società e che lo SLO societario dovrebbe conoscere) di esprimere uno dei sindaci/revisori dei conti. TRASPARENZA, caro Mirri. Non a parole (ne hai dette tante e anche troppe), ma con i FATTI.

  2. Il peggio nelle persone è: la colpa è sempre degli altri………mettere le mani avanti per non cadere. Mai fare autocritica e correggere gli errori. Lo dico da due anni poca umiltà e tanta arroganza e presunzione

    1. Che poi rende più “umani” e simpatici anche negli errori commessi. Il problema, appunto, l’onestà intellettuale che, evidentemente, manca.

  3. L’errore più grande di tutti è stato quello del sindaco che ha regalato la squadra ad uno squattrinato arrogante.
    MIRRI ,SAGRAMOLA,CASTAGNINI ANDATE VIA

    1. Se il Sindaco fosse una persona realmente corretta, renderebbe pubblici i progetti presentati dagli altri cinque soggetti concorrenti (quello di Hera Hora lo conosciamo già) …

  4. l’azionariato popolare “vero” è stato fatto una volta solo a Palermo, con il “comitato pro Palermo calcio”, dove all’epoca abbiamo raccolto 93 milioni di vecchie lire, ma con gente che si metteva sotto i portici a sottoscrivere le azioni e riunioni in via Macqueda fino all’una di notte – siamo stati i primi in Italia e secondi in Europa -questo azionariato ha poco di “vero”

    1. L’azionariato “popolare” messo in cantiere da Hera Hora è un assoluto falso ideologico perché, nei fatti, è un classico azionariato aziendale. Sagramola ci ha sguazzato alla grande con questa presa per i fondelli.

      1. Onestamente non capisco il suo commento. L’azionariato popolare è stata una iniziativa libera della società a cui hanno liberamente aderito alcuni tifosi. Può non piacerle l’iniziativa e immagino che liberamente lei non ha aderito: io non avrei aderito ma non capisco perchè definirla “presa per i fondelli” (gm)

        1. Perché il modello proposto da Sagramola è quello posto in essere dal Parma che è un azionariato da Società di capitali. l’aggettivazione utilizzata da Hera Hora è, insomma, impropria. Una forzatura per dare a intendere che si è rispettato il bando.

          1. In altri termini, voglio dire che quelli che risultano rubricati come azionariato popolare sono azionisti tout court.

  5. Palermo, 4 giugno 2021. Hera Hora. Profit warning da parte dell’azionista di riferimento, dottor Dario Mirri, in occasione della Conferenza Stampa tenutasi per analizzare i risultati della sottostante Palermo FC, il cui titolo rappresentativo è tuttora sospeso a piazza ‘Affari’, nei box short 100%+++ANSiA, 5.6.21+++Ps Non bisogna confondere Hera Hora con il Palermo FC (ultimo discendente di un’antica stirpe, praticamente un neonato). Un neonato, che piange, piange il giorno e piange la notte. Sarà per questo che il padre adottivo non riesce più a dormire. Ninnao ninnao, questo bimbo a chi lo do?

  6. Appunto: se Matta, Schillaci, Ferrara, Polizzi, Zamparini e adesso perfino il sempre pacato Mirri hanno da lamentarsi un motivo ci sara’!…chiaro no?

        1. Certo certo. Quando c’è la campagna acquisti ci riuniamo tutti e prepariamo la lista ai dirigenti, è così da sempre… (gm)

          1. Vabbe’ Direttore, lasciamo perdere, non voglio nemmeno inflazionarle il sito con continui contraddittori. E’ evidente che Lei difende il suo, io, viceversa, ho altri punti di vista.

  7. Un altro anno così ed il prossimo andremo a giocare a Torretta.
    Povero Mirri!
    Il miraggio della concessione della pubblicità per 4 anni a 2,8 milioni di euro, magari anche le buone intenzioni raccolte da Preziosi, e poi ti ritrovi con un deficit di diversi milioni di euro e nubi scure all’orizzonte.

    1. Con quei 2.8 mln non solo prese l’appalto pubblicitario per 4 anni (700mila euro ad anno), ma sperò di potere introitare una sensalia milionaria dalla vendita del Vecchio Palermo …

  8. AZIONARIATO POPOLARE: INTER F.C.
    – GIOVEDI’ 3.6.2021, sul sito on-line di REPUBBLICA, è stato pubblicato un articolo a firma di Franco Vanni dal titolo: “ L’Inter in mano ai Tifosi: “qualcosa in più di un sogno romantico”.
    L’articolo esordiva così: “ INTERSPAC (guidata dall’Economista Carlo COTTARELLI !!! Ndr), l’associazione nata per portare l’azionariato popolare nel capitale del club, fa sul serio: raccolta adesioni, sondaggio e presentazione. L’obiettivo: trasformare i tifosi in azionisti”.
    Nell’articolo, tra l’altro, si leggeva su 3 azioni da intraprendere “…PRIMA AZIONE: ammettere nuovi soci fondatori; SECONDA AZIONE: realizzare un sondaggio per valutare l’impatto che l’Azionariato popolare potrebbe avere sulla gestione del club, sondando anzitutto l’interesse dei tifosi per lo strumento. La TERZA AZIONE: organizzare un grande evento di presentazione a Milano in settembre. L’obiettivo finale è trasformare decine di migliaia di tifosi in azionisti dell’Inter”.
    COTTARELLI, tra l’altro, spiegava: “… ci servirebbero 4 o 5 mesi per la raccolta del capitale necessario a partire. Il modello è quello del BAYERN MONACO, un grande club in mano ai tifosi, con la partecipazione di sponsor forti…”.
    – Invece a PALERMO ancora si ELEMOSINA l’arrivo del Mecenate di turno che per secondi fini investa sulla Squadra !!!
    – A quanti Tifosi sparsi in 3 continenti (EUROPA/USA & CANADA/ AUSTRALIA) potrebbe interessare l’analoga analoga iniziativa portata avanti da COTTARELLI, tarata per tutte le fasce sociali e le possibilità economiche di ogni Tifoso ROSANERO e pubblicizzata massicciamente anche in lingua INGLESE ?
    – Puntualizzo che un progetto simile, ovviamente, NON andrebbe rivolto solo ai Tifosi del PALERMO residenti in città, perché la platea ancora NON è “matura” per recepire una tale trasformazione di mentalità !!! Pigrizia, scetticismo, strafottenza, sono ALIBI che impedirebbero lo sviluppo di un progetto simile, basato solo sui Tifosi che vivono a Palermo. Ci può stare, per carità !!!
    Comunque, se persino l’Economista COTTARELLI (Tifoso dell’Inter) si sta impegnando per introdurre l’AZIONARIATO POPOLARE nel Club NeroAzzurro, vuol dire che l’argomento NON è fantasia ma possibile realtà: BAYERN MONACO insegna.
    MAI nessuna domanda sull’AZIONARIATO POPOLARE Modello BAYERN, da parte dei GIORNALISTI presenti alla Conferenza stampa di MIRRI. Come mai ? Ma neppure per curiosità ? Un parere del Direttore MONASTRA ?
    – Aggiungo: il Presidente MIRRI ha indicato come modello da seguire il CITTADELLA e ha affermato che Palermo NON è ZURIGO: Meno Male !!!! Il CITTADELLA è una Squadra “finta”, ha sempre perso i Play-Off e non andrà MAI in Serie A: serve alla proprietà per altri fini (forse fiscali ?); non risulta che Squadre di ZURIGO rappresentino l’elite del calcio europeo: quanti Tifosi dello ZURIGO o del GRASSHOPPERS ci sono sparsi in 3 Continenti ?

    1. Concettualmente sempre contrario all’azionariato popolare, almeno in Italia (non solo a Palermo dove non ha mai veramente funzionato negli ultimi 50 anni). L’unico modello veramente interessante mi sembra quello del Real Madrid e del Barcellona dove le elezioni societarie sono quasi più importanti di quelle politiche (gm)

  9. Quindi in sintesi questo sarà salvo miracoli, l’ultimo anno della gestione Mirri e della sua combriccola di dirigenti trasparenti….!!!!

    1. combriccola mi sembra un termine “border line”, non glielo censuro (per i suoi svariati significati) ma non ne appoggio il senso (gm)

  10. Direttore, quindi il fatto che Lei è concettualmente (e legittimamente) contrario all’AZIONARIATO POPLARE giustifica il disinteresse Suo (e, forse, degli altri Giornalisti palermitani) ad approfondire almeno l’argomento , intervistando anche i Dirigenti del BAYERN, del REAL MADRID o del BARCELLONA ? Rummenigge parla pure l’ italiano !!!

    1. non ho detto questo ma non ritengo utile sentire il parere di Rummenigge che da bravo tedesco può parlare per casa sua e un po’ meno per le logiche di una squadra come il Palermo (gm)

  11. E’ così… in quella conferenza stampa ha venduto solo fumo e fatto solo fumo su tutto.
    Dovè finito il progetto sottoscritto per cui aveva vinto il bando? Nel fumo.
    E niente scuse, nessun umiltà, solo arroganza e diffidenza anche per la stampa.
    Dovrebbe avere come primo obiettivo andarsene, invece,nulla, anzi Sagramola sempre più saldo e pure il grande Castagnini, che han fallito, al mercato d’agosto e a quello di riparazione, creando un reparto difensivo penoso e causa fondamentale del risultato negativo finale.
    Complimenti. Con questi scenari un vero tifoso del Palermo, non metterà più piede allo stadio e non tifa questa squadra di questa società, per il semplice motivo che non la rappresenta.

    1. Io ho questi colori nel sangue. Ho sempre tifato questa maglia al di là di ogni temporale proprietà. Al di là di ogni serie o categoria. Ho gioito e pianto per essa. Non potrei tifarne nessun’altra. Secondo i crismi da te riportati, non sono dunque un vero tifoso?

  12. Direttore, potrebbe chiarire quali sono” le logiche di una squadra come il Palermo”. A me davvero sfuggono, senza alcuna vena polemica.
    Le uniche logiche del calcio che mi pare di conoscere (a torto ?) sono quelle di vincere i Campionati, di vincere i Trofei e di agire nel Sociale.
    In assenza di alternative che si palesino rapidamente, si vivacchierà in SERIE C per anni. La qual cosa, per carità, non è un disonore in una realtà cittadina povera economicamente !
    Certo che Rummenigge può parlare per casa sua, ma forse qualche idea da trasferire al Palermo ?

    1. A Palermo la storia insegna che non c’è spazio per azionariato popolare. Si vivacchierà in serie C? E’ probabile e non sarebbe una novità. Palermo ancora respira l’aria di 15 anni di grande calcio ma prima dell’era Zamparini era questo il tran tran e non credo che sia una stranezza, se la città è agli ultimi posti in tutte le classifiche (è quinta solo per numero di abitanti) perchè dovrebbe essere in alto nel calcio? Per quale ragione particolare? E a cascata, in una città povera, con Pil basso e tanta disoccupazione perchè dovrebbe attecchire l’azionariato popolare (in qualunque forma lei voglia)? (gm)

      1. Secondo Lei cosa ha prevalso in sede di azionariato popolare di Barcellona o Real Madrid? Quale è stato l’elemento determinante il successo dell’iniziativa? L’investimento economico o la passione? Il punto è la diffidenza (probabilmente giustificata). Non esistono figure talmente integre cui affidare fiducia, finanche per passione.

        1. non voglio entrare troppo nei dettagli di una cosa che conosco ma che non ho mai vissuto…. lì probabilmente c’è anche un senso di appartenenza che ha radici culturali, storiche, politiche. Sono stato a Barcellona, quando parlavo al tassista di Madrid lui diceva “Ah, Madrid… ma Madrid è in Spagna, qui siamo in Catalogna…”Altro che Palermo e Catania, o Roma e Milano. Le cose che ha detto lei, soprattutto la diffidenza giustificabile, possono anche essere un fattore (gm)

        2. se questa società ti rappresenta o per te rappresenta degnamente e solamente la citta di Palermo, fai bene.
          Ma per me questo signore usurpa il nome Palermo per il suo opportunismo la sua vanità ed il suoi interessi.
          Questa società disse un commentatore molto sapientemente si dovrebbe chiamare Mirrese fc, non Palermo fc

  13. In effetti, durante la conferenza stampa, è stata imbarazzante l’entrata in scena di Sagramola, sia per i modi che per l’atteggiamento. Tradisce un nervosismo diffuso che serpeggia nelle segrete stanze. Oltretutto, avesse anche ragione, con quei toni ha fatto passare in secondo piano i fatti e i numeri di cui si dibatteva.

  14. Mi rifaccio al P.S. dell’articolo per una piccola considerazione. Ai tempi del colonizzatore cosa avete fatto quando i bilanci erano palesemente falsati, quando dietro i probabili acquirenti tipo Cascio, Baccaglini, Follieri, Facile, gli inglesi, gli arabi senza sede c’era il nulla cosmico? Per non parlare dei fratelli truffaldi Tuttolomondo. Si siddìa se le dico che non avete fatto niente se non a oro rubato a Santa Rosalia avete messo le sbarre.
    La contestazione a Mirri ci deve stare ma gli argomenti usati da molti suoi colleghi nascondono più che altro una rivalsa per non avere ottenuto privilegi consolidati ai tempi del colonizzatore di Vergiate, il quale, è doveroso ricordarlo ai suoi figli nostalgici, ci ha presi in B, ci ha portato in A (non con i suoi soldi – vedi bilanci) ci ha riportati di nuovo in B per abbandonarci alla D.
    Ricordo un articolo uscito quest’anno nell’unico giornale cartaceo della città che insinuava nella prima parte di presunte manovre poco chiare nel bilancio per poi chiudere che in realtà non poteva farsi nessuna analisi perché è il primo anno e non ci sono raffronti con gli anni precedenti. Chiunque a posto dell’attuale società aveva tutto il diritto di inc…avolarsi pesantemente.
    E allora, per ritornare al suo articolo, sulle mancate risposte chiare della società, a mio modesto parere tutto nasce dalle poco profonde e puntuali domande fatte dai suoi colleghi presenti. Per esempio, nessuno ha chiesto se ha senso riconfermare un DS che con la squadra già in serie C nel mese di aprile dello scorso anno si è ritrovato, a inizio preparazione, con 14 giocatori di cui 6 della primavera e che ha rabberciato la squadra a campionato iniziato con l’arrivo degli svincolati, alcuni dei quali inadeguati sia tecnicamente che atleticamente. Qualcuno addirittura non aveva giocato nell’ultimo anno. E per questo ha sperperato un budget di 6 milioni.
    Per quanto riguarda Filippi. Possibile che nessuno gli abbia sottolineato che la scelta di Filippi non è stata una felice intuizione ma una necessità dovuta al fatto che in quel frangente il Palermo era talmente distante dal vertice che non aveva senso spendere altri soldi per un nuovo allenatore (staff compreso) e che pertanto, visto che era salvo la scelta è ricaduta su Filippi perché tanto un putieva fari chiu scuru ri menzanuotti?
    Di domande pertinenti per mettere Mirri spalle al muro se ne potevano fare un bel po’, ma evidentemente molti suoi colleghi non le hanno fatte. Bisogna chiedersi il perché.

    1. Su queste colonne io non parlo di “altra stampa”, rispondo di me che è già impegnativo. L’atteggiamento del giornale nei confronti di questa società è lo stesso tenuto con l’altra società. Le ricordo però che di bilanci falsati, per ora, ne parla lei e non una sentenza del Tribunale e che la scomparsa del Palermo avviene (forse non è un caso) quando Zamparini è agli arresti domiciliari. La storia – e soprattutto la giustizia – ci dirà se i bilanci erano falsati e se quegli arresti erano congrui. Non so lei sulla base di cosa assume posizioni così nette. Su Castagnini non sono d’accordo: lei non sta proponendo una domanda ma sta esprimendo un giudizio (legittimo, per carità, e anche condivisibile) ma resta un giudizio e non una domanda: se ascolta bene il video si è parlato anche dell’area tecnica, nella prima metà della conferenza stampa, quando Mirri ha risposto con delle domande (di fatto lasciando intendere che Castagnini sarà confermato). Per questo nell’articolo ho premesso che risposte ce ne sono state poche e che su alcune cose vado a fiuto: Castagnini resterà e alla fine mi sembra una risposta chiara, con i fatti. Che lei, e non solo lei, contesterà per i motivi che ha esposto. Più in generale, vorrei dire a lei e tanti altri lettori che in una conferenza stampa l’obiettivo non è “mettere qualcuno con le spalle al muro”, l’obiettivo è fare domande intelligenti per informare i tifosi nella speranza che arrivino risposte intelligenti e sincere. Aggiungo: con i suoi soldi Mirri può fare quello che vuole (più o meno) e assumere chi vuole, io ho il dovere di esercitare il mio diritto di cronaca e di giudizio e i tifosi hanno il diritto di contestare (civilmente) o di apprezzare (gm)

  15. Direttore, a me, onestamente, questa RASSEGNAZIONE e questo pessimismo non va proprio giù. Sinceramente non capisco (ma rispetto) il RIFIUTO A PRIORI di impegnarsi come Categoria professionale per TENTARE, almeno, di esplorare nuove vie di finanziamento e di cambiare la MENTALITA’ . 50 anni fa e ai tempi di Mario ODDO non esistevano i SOCIAL e NON esistevano le video conferenze in ZOOM per collegarsi con i Tifosi RosaNero sparsi in 3 Continenti. Come fa a paragonare il contesto di oggi con quello di 50aa fa ? La disoccupazioine in SPAGNA supera quella dell’Italia.
    Avrà pur ragione Lei, ma precludersi questa opportunità e rimanere in balia dell’ineluttabilità del destino non fa onore: a MIRRI/SAGRAMOLA/CASTAGNINI; ai Tifosi del Palermo locali ed emigrati in 3 Continenti e, se mi consente, anche alla categoria dei GIORNALISTI sportivi che seguono le sorti del club Rosanero. Comunque rispetto la Sua idea (forse un pò anacronistica ?)

    1. per carità, ognuno ha le sue idee. Provi lei a farsi promotore di un azionariato popolare e vediamo che cosa viene fuori. Le garantisco che avrà il supporto mediatico di questo giornale, mi tenga informato (gm)

      1. Caro Direttore, un modello di azionariato popolare praticabile a Palermo esiste ed è quello proposto nel suo Statuto da “Palermo F.B.C. 1900 – Supporters Trust”. E’ un modello semplificato che trae spunto dal “modello/statuto Barcellona”. Sul sito di quella associazione di tifosi (oggi retta dal Sig. Emanuele Lombardo e che ha anche rappresentanze all’estero) lo Statuto è riportato nella sua interezza. L’Associazione nacque per “riunire” in un unico soggetto quanti più tifosi possibile. Le quote dei soci avrebbero dovuto permettere all’associazione di acquisire “x” quote del Palermo in nome e per conto degli associati. La Società del Palermo avrebbe avuto così un unico interlocutore che avrebbe parlato in nome e per conto dei propri iscritti. In teoria, se l’Associazione riuscisse (nel tempo) ad acquistare il 51% delle quote societarie del Palermo, verrebbe – di fatto – a coincidere con il Palermo Calcio stesso.

  16. Caro Direttore, se fossi un Giornalista lo farei, magari coinvolgendo un pool di Colleghi Giornalisti locali, incominciando ad intervistare i Dirigenti del BAYERN, del REAL MADRID e del BARCELLONA oltre a COTTARELLI Tifoso dell Inter, Ciò per studiare megli l’argomento e comprendere meglio i meccanismi e i dettagli di quella gestione. Ma esercito un’altra professione e gli impegni di lavoro non mi consentono di occuparmi di altro. Sarei ben lieto, comunque, di aderire ad un AZIONARIATO POPOLARE stile BAYERN., tarato per le mie capacità economiche. Stupisce la scarsa curiosità sull’ argomento da parte di tutti (Giornalisti compresi) e il disinteresse totale persino da parte del duo MIRRI/SAGRAMOLA. In ogni caso grazie per lo spazio e il confronto.

    1. Mi sembra che hai le idee poco chiare della situazione attuale economica in Italia e nel mondo quando affermi che la Spagna è messa peggio dell’Italia. Poi se parliamo di Palermo credo che tu non ci viva da molto tempo o non conosci nulla della città

    2. Per lanciare un azionariato popolare non è necessario essere giornalisti, se non ha tempo è un altro discorso (gm)

  17. Riformulo una domanda da mille punti formulata già nelle scorse settimane. Il Palermo corre il remoto rischio di non iscriversi al campionato come nel 2019 oppure è certa al 100 per cento l’iscrizione?

  18. Volete risposte, e da chi, da questo personaggio che per recuperare i soldi si è messo in un gioco più grande di lui? Passerà alla storia come il peggior presidente di tutti i tempi…

  19. Guido ti ho sempre ammirato,dai tempi quando nel lontano’86 su telesicilia(tsn) annunciasti con le lacrime agli occhi il fallimento del Palermo, le tue mitiche radiocronache super enfatizzate, la trasmissione bellissima. Adesso ammiro la tua schiettezza!! Grazie Guido!!!!!

  20. Dopo questo articolo e la schiettezza nel rispondere ai vari utenti posso affermare con assoluta certezza che Guido Monastra è sempre più il mio mito

      1. Credo sia l’unico che giudica alla luce dei fatti senza farsi condizionare dal momento negativo o positivo, che non ha manie di grandezza immotivata da decantare per la squadra di questa città, che sa riconoscere il lavoro degli altri rispettando la buona volontà di chi si spende per i nostri colori ma che bastona quando c’è motivo valido per farlo. Poi nessuno è perfetto ma tra i giornalisti locali è il mio preferito

  21. DOTT GUIDO MONASTRA CHE COME BEN RICORDA SEGUO DAI TEMPI DI ERCOLANO O PRO CISTERNA…………….. LEI E’ L’UNICA CERTEZZA DI TRASPARENZA , SERIETA’, PROFESSIONALITA’ E COMPETENZA IN QUESTO PALERMO NEL QUALE NESSUNA DI QUESTE PECILIARI E DISTINTIVE QUALITA’ SEMBRANO APPARTENERE A QUESTI DIRIGENTI PRESUNTUOSI, ARROGANTI PER NULLA UMILI .. COSI’ NON ANDREMO DA NESSUNA PARTE, FATEVI UNO STAGE DI 6 MESI A CITTADELLA VISTO CHE PROVATE AD IMITARE CON SCARSISSIMO SUCCESSO TALE MODELLO

  22. Cori razzisti contro i “terroni” in occasione di padova avellino.
    ps: non hanno nulla da dire gli amici dei padovani in curva nord superiore?

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