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Palermo, un finale da film horror: servirebbe l’esorcista! Le pagelle ironiche di A&F

Basta. Ci abbuttò. Ogni volta dobbiamo dire le stesse cose: “la partita che vale una stagione”, “l’ultima spiaggia”, “la settimana più lunga della stagione”. Fate voi, scegliete voi. Noi ce ne andiamo allo stadio e non ci vogliamo pensare proprio. Manca Pierozzi e a destra gioca Diakite. Rientra Ceccaroni e Blin va a fare coppia con Gomes davanti alla difesa. Per il resto tutto confermato con Di Francesco a tutto gas sulla fascia sinistra, Verre e Brunori dietro l’unica punta Joel “pensaci tu” Pohjanpalo.

La Cremonese parte forte e soffriamo. Poi, piano piano, proviamo a prendere le misure e a sprazzi vediamo l’area avversaria. Ma è solo una pia illusione perché sono gli ospiti a fare la partita e si soffre come sulla sedia del dentista. Il primo tempo si chiude ed è tutto di marca grigiorossa, un’accoppiata di colori talmente brutta da non avere eguali nel mondo del calcio. Loro hanno corso di più, picchiato di più e creato di più: noi speriamo solo che si spengano.

Il secondo tempo si apre nello stesso modo in cui si è chiuso il primo e lo spettacolo comincia a diventare peggio del remake dell’esorcista. E proprio quando pensiamo che sia il diavolo ad avere la peggio arriva un grandissimo gol di Claudio Gomes che entra in area e indovina l’angolino basso!


La Cremonese reagisce con rabbia e ci spaventiamo. Ma poi arriva un’altra fiammata rosanero e Di Francesco viene atterrato in area! L’arbitro concede il rigore! Sul dischetto va Brunori. Sono attimi infiniti in cui ci scorre davanti tutta la nostra vita calcistica. Stroppa si inventa anche una sostituzione indegna durante la rincorsa per creare più tensione. Ma è tutto inutile perché il bomber non sbaglia e insacca!

Ci prepariamo a una partita più serena ma la nostra è solo una illusione momentanea perché, su un cross inutile, Diakite si dimentica l’avversario in area e gli ospiti accorciano le distanze. Sarà sofferenza sino alla fine. Dionisi decide di attentare alle nostre coronarie, recupera il bussolotto che Osti gli aveva sequestrato e comincia una girandola di sostituzioni che sembrano fatte dopo una lunga cena in osteria: prima Gomes per Ranocchia, poi entrano anche Segre e Vasic ed escono Ceccaroni e Verre con Blin che arretra sulla linea dei difensori.

Noi pensiamo: “Squadra sminchiata, squadra strapazzata”. E così è! Il Palermo segue il suo allenatore e perde completamente la bussola e così la Cremonese, sull’ennesimo cross, trova il pari su un batti e ribatti che colpisce anche la traversa. E ci siamo fatti rimontare due gol. Dionisi, che ormai ha deciso di fare impazzire il pubblico rosanero, completa l’opera di stravolgimento della squadra facendo entrare Lund e Le Douaron nei minuti di recupero.

Quando già aspettiamo solo il fischio finale, prendendo atto che loro sono molto meglio di noi ed in panchina hanno un allenatore vero e non un improvvisato neanche tanto “prestativo”, arriva anche il gol del vantaggio della squadra lombarda. La Cremonese vince con merito e batte un Palermo timoroso e confuso.

Già la squadra ha le sue difficoltà e poi ci si mette pure l’allenatore che si sente un fenomeno e riesce a combinare più guai della grandine ad agosto. La partita termina tra i fischi e gli inviti all’allenatore ad andare a casa. Ci associamo con convinzione ma non ci speriamo più di tanto, avrebbe dovuto farlo già da tempo e non lo ha fatto. Intanto, anche per quest’anno, leviamoci mano e speriamo solo che questa agonia finisca presto.

Audero 5 – Quello che può parare in qualche modo lo para e certamente se gli segnano tre volte da pochi passi dalla porta non è colpa sua. Tuttavia se ti becchi tre gol in 20 minuti non puoi certo sperare nella sufficienza. Uccellato.

Baniya 4,5 – In un modo o nell’altro era riuscito a contenere gli attaccanti avversari che comunque sbucavano da tutte le parti. Appena preso il primo gol è andato nel pallone totale risultando decisivo, in negativo. Affondato.

Magnani 5 – Aveva giocato una partita quasi perfetta, orchestrando la difesa con lucidità, pur nei momenti di maggiore difficoltà senza perdere mai la calma. Dal goal del due a uno in poi, su cui ha evidenti corresponsabilità, non ci capisce più nulla neanche lui. Sbandato.

Ceccaroni 5,5 – La Cremonese corre il doppio rispetto al Palermo e lo costringe ad una rincorsa continua, tant’è che esce per crampi quando il Palermo era ancora in vantaggio e quindi si evita almeno il disastro finale. Exit strategy.

(dal 34′ s.t. Vasic) 5 – Ancora una volta non riusciamo a capire la ragione del suo ingresso in campo e lui ogni volta conferma questa nostra difficoltà. Mistero.

Diakité 4 – Tanta corsa senza mai azzeccare una giocata degna, non tanto per essere ricordata ma almeno per poterla qualificare idonea per una partita tra professionisti. Dannoso.

(dal 47′ s.t. Lund) 5 – Entra, non si capisce perché, ed il Palermo perde. Che altro aggiungere? Menagramo.

Blin 4 – La Cremonese ha il controllo totale della mediana ed a lui rimane solo di correre, correre , correre senza però combinare nulla di buono. Anzi alla fine gli scappa pure il giocatore che regala la vittoria agli ospiti. Vagante.

Gomes 6,5 – Un gran gol, un numero infinito di palloni recuperato cercando di arginare lo strapotere grigiorosso e uno dei pochi che tenta, almeno, di inventare qualcosa. Quando viene richiamato in panchina non crede ai suoi occhi, e neanche noi come tutti i 20.000 della Favorita. Bullizzato.

(dal 34′ s.t. Segre) 5 – Il giocatore che tanto aveva entusiasmato il pubblico rosanero semplicemente non esiste più. Anche di questo sappiamo bene chi ringraziare. Vittima incolpevole.

Di Francesco 5,5 – Sinceramente questa sua solita giocata di allargarsi e rientrare e provare il tiro a giro, ci ha abbondantemente stancato. Anche perché di questi tiri ne riesce uno ogni 100. Mezzo punto in più perché si conquista il rigore che ci aveva illuso con una bella iniziativa. Ripetitivo.

Verre 5 – La sua partita era stata da tre in pagella fino alle due “invenzioni” che avevano permesso, incredibilmente, al Palermo di trovarsi in vantaggio due a zero. 3 + 2 fa 5 ed ecco giustificato il suo voto. Matematico.

(dal 34′ s.t. Ranocchia) 5 – Vedi la pagella di Segre. Monotoni (noi).

Brunori 6 – Gioca lontanissimo dall’area di rigore ed è costretto a rincorrere il pallone difendendolo in tutti i modi, perdendo in lucidità e potenzialità nel calciare a rete. Riesce a segnare dal dischetto in maniera ineccepibile. Ovviamente non è questo il suo ruolo e lo capiscono tutti tranne uno che, del resto, prima non lo faceva neanche giocare. Esfiltrato.

(dal 47′ s.t. Le Douaron) 5 – Vedi pagella Lund. Doppiamente monotoni (noi).

Pohjanpalo 4,5 – Palloni gliene arrivano pochi e quei pochi non li prende neanche per sbaglio perché i difensori avversari lo raddoppiano costantemente, annullandolo. Evanescente.

Dionisi 0 – Il Palermo si ritrova immeritatamente in vantaggio di due goal e lui, come ormai è tradizione, mette in campo tutta la sua presunzione e supponenza sminchiando totalmente la squadra e regalando, di fatto, la vittoria gli avversari. Degne di nota anche le sue dichiarazioni sulla “colpa” dei tifosi e, come sempre, sulla sua completa non assunzione di responsabilità. Incomprensibile che continui a rimanere sulla panchina rosanero. Libera nos a malo.

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10 thoughts on “Palermo, un finale da film horror: servirebbe l’esorcista! Le pagelle ironiche di A&F

  1. Se è vero che ieri sera c’erano in tribuna dirigenti del city, avranno visto che non ci vuole un esorcista, ma un allenatore!!! Cacciate via il… a calci in c…

    !!!

    1. Sono parzialmente d’ accordo con te, Vidimac. L’ allenatore attuale è davvero scarso e andrebbe al più presto sostituito. Ma non servirebbe a tanto, visto che è stato riconfermato quasi tutto l’ 11 che allenava quall’altro incompetente di Corini. Sai, una volta si sapeva perfino “allenare”; oggi, nell’ obbrobioso calcio moderno, mancano totalemente i veri allenatori. E i grandi allenatori di oggi, pagati fior di milioni, sono solo “grandi” perché hanno spesso a disposizione giocatori considerati fra i migliori del mondo. C’ é qualche rarissima eccezione, d’accordo, qualche allenatore che emerge perché ha in mano una squadra decente e riesce a fare il colpaccio. Ma sono cose alquanto rare queste. In questo ultimo caso dipende però tantissimo, oltre che dall’allenatore, dai giocatori, magari giovani, che hanno voglia di lottare e fare bene, cosa ormai rara nel calco moderno. La cosa che li spinge, purtroppo, non è la maglia o la serietà (cose di una volta, 40 anni fa), ma la possibilità di fare carriera e guadagnare sempre più milioni. Ma alla fine, un fattore determinante è anche lo spogliatoio, unito, affiatato. Alla fine a scendere in campo sono questi 4 viziatelli, ognuno per conto loro, tutti sciarrati, che fanno errori su errori e giocano tanto per fare qualcosa, quasi disturbati dallo dovere scendere in campo. L’allenatore avrà le sue colpe, ma se un giocatore dà l’anima in campo, stai tranquillo che non si perde una partita così. Dionisi ha l’ alibi di aver sostituito quello stanco, quello con i crampi (una volta i crampi si avevano dopo i tempi supplementari e nei mondiali, dove i ritmi erano molto alti, ora queste ballerinette viziate li hanno dopo 20 minuti di gioco). Ne capisce poco di calcio, d’accordo, ma ieri non è stata affatto colpa dell’ allenatore, è stata colpa dell’ indegna compagine che è scesa in campo e che da un biennio, ormai, si adagia sugli allori. I goals? Mera fortuna e “scattiata” della giornata. A loro non frega un emerito. A oro interessa solo il conto in banca e, purtroppo, i City, accusato di menefreghismo, assenza, poco polso, ha foraggiato con contratti sbagliati e pluriennali questi parassiti.

  2. City Group vi prego cacciate via questo allenatore fallimentare, anche senza sono convinto che la squadra giocherebbe meglio,!
    Via subito Dio Nisi

  3. Ora non diamo la colpa al Mister, 2 goal il Palermo li ha fatti, per cui è che il suo lavoro è da buttare, se la partita è stregata è stregata, capitano partite così, è un anno sfortunato, stop!

  4. ‘Che?’ R.Polanski, ’72. Film paradossale, surreale, pieno di sorprese, ‘attraversato’ dalla protagonista, una giovane e bellissima Sydne Rome. Spesso nuda, con il suo caro e fragile diario in mano, in fuga da bavosi impenitenti, in una magnifica, grandiosa villa ‘baciata dal sole’ (Amalfi, proprietà Carlo Ponti). Cast di tutto rilievo, in piccole parti anche ‘Cicalone’ -un balordo stupratore, figuriamoci!- e Alvaro Vitali, futuro Pierino, col fischio o senza. ‘Che?’ è l’esclamazione-domanda di un ex latin-lover ormai da strapazzo (Mastroianni, ingabbiato e sgualcito nel bianco vestito di lino, già del magnetico Rubini ne ‘La dolce vita’). Domanda che chiude il film, rimanendo così senza risposta. Fine, sipario. Anzi, non ancora. ‘Va chiuiti’ ‘Posa u fiascu!’ ‘Livatici u vinu!’ ‘U chitarrinaaaa’ ‘TSO TSO!!’ . Vieni avanti, [omissis].

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