Palermo, va bene così: vincere era l’unica cosa che contava. Ora il derby
“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Il copyright di questa frase, che invano ho finora sperato di vedere spuntare qualche giorno tra i tanti aforismi e le citazioni più o meno interessanti che abbondano sui social, è di un distinto signore che si chiamava Giampiero Boniperti, mito del pallone non solo italiano, sia come giocatore che come dirigente. Personaggio leggendario. Un pezzo di storia del calcio italiano, molto amato anche da quelli come me che non hanno mai amato la sua Juventus.
Nelle semplicità di queste parole, per nulla decoubertiniane (“l’importante è partecipare”) ma ricche di sostanza, sta l’essenza del gioco del calcio e in fondo di tutti gli sport, al di là delle chiacchiere, dei tanti, troppi discursi i cafè che riempiono i dialoghi degli appassionati e anche, finora, il mio settimanale Vulcanico rosanero.
Mi fermo qui, dunque. Perché ho scritto questo, senza essere Solone ma soltanto Perricone – scherzo un po’, fa pure rima – che forse non mastica di pallone perché ormai è rincoglionito, ma qualche partita nella vita l’ha vista e l’ha pure raccontata da cronista? Perché nella importantissima sfida contro il Monopoli, dimostratosi anche allo stadio Barbera più che meritevole di occupare i piani molto alti della classifica del girone C della Serie C, per il Palermo vincere non era importante, come disse l’immenso Boniperti, ma era l’unica cosa che contava.
E alla fine vittoria è stata, con un gol del sempre più determinante Matteo Brunori a poco più di un minuto dalla fine, in un finale emozionante, quando il successo sembrava ormai irraggiungibile. Vittoria che vale tre punti fondamentali contro una rivale diretta, che ridà morale e fiducia alla squadra e all’ambiente in un momento molto importante della stagione e che riporta la squadra al secondo posto in classifica, ancora più vicino al Bari che ieri sera nel posticipo è stato raggiunto nel finale dall’Avellino grazie a un gol – guarda un po’ – dell’ex palermitano Kanoute.
Senza entusiasmarci più del necessario, sarebbe inutile quando manca mezzo campionato più due partite durissime come il sempre super derby di Catania e l’ultima di andata contro il Bari capolista allo stadio Barbera, credo si possa essere soddisfatti. Intanto perché il Palermo ci ha creduto fino in fondo, giocando all’assalto i dieci minuti finali grazie alla spinta dei nuovi innesti di Silipo, ma anche Luperini e Doda, stavolta indovinati al momento giusto dall’allenatore Filippi; poi perché, in generale, dopo la gran brutta giornata di Picerno, è tornato ad esprimersi complessivamente a buoni livelli per questo campionato, tra l’altro contro un avversario forte, solido, organizzato, capace di un buon gioco.
La giocata vincente da ottimo attaccante di Brunori ha deciso una partita molto combattuta che, dopo il bel gol casuale di un Valente pronto all’appuntamento e l’immediato pareggio di Grandolfo favorito da un’incertezza della difesa rosanero, se fosse finita in parità non avrebbe potuto suscitare recriminazioni da parte di nessuno. Insomma, sarebbe stato un risultato giusto ma il trionfo finale del Palermo proprio per questo ha più gusto, un’altra bella rima, oggi sono poetico.
Non c’è tempo per gioire e godersi un po’ la vittoria contro il Monopoli: batte alle porte il derby di Catania, domenica alle 14,30 allo stadio Cibali, sempre e comunque la madre di tutte le partite per gli appassionati di calcio siciliani, sempre sentitissima e dall’esito altrettanto incerto. Sarà dura per De Rose e compagni, ci vorrà il miglior Palermo in questa nuova sfida chiave per le ambizioni e le possibilità della squadra di Filippi.
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Il Catania ha una difesa pessima. Va affondato senza se e senza ma. Tra questo Palermo e gli etnei c’è un abisso solo parzialmente mitigato dalla presenza in rossazzurro di Moro. Senza di lui, il Catania sarebbe da retrocessione diretta.
Vincere e sempre l’unica cosa che importa. Ci concentriamo sul come si vince per formulare una predizione in termini di probabilità future di ottenere l’unica cosa che conta. In questi termini purtroppo ho visto ancora il Palermo di Picerno e e Potenza. Una squadra che nel compromesso alla. Ricerca dell’equilibrio è squilibrata ancora sulla tenuta del fronte e quando va all’assalto fa il solletico
Non mi piace questo clima da passeggiata Catanese che leggo sui giornali. E lo stesso che ha portato il grande Palermo zamparini ano a sono re sconfitte contro del Catania abbordabili al cibali
Il Catania, e ve ne accorgerete, ha un centrocampo ed un attacco superiore al Palermo e Baldini, un gioco naturalmente migliore rispetto a Filippi.
Ma il Catania ha anche una difesa ridicola. Nel bilancio dovrebbe spuntarla il Palermo se Filippi non ci mette del suo.
Gli aspetti tecnici avranno rilevanza secondaria. Vincerà chi avrà il giusto approccio mentale.
Ho visto il Catania diverse volte,buona squadra,ma con problemi in difesa,d’altronde ha la seconda peggiore difesa del Campionato dopo il Campobasso,anche in casa.Certo e’ sempre un derby,difficile,ma sarebbe molto importante vincere.
Caro Perricone non è così, perché sono convinto che questa squadra, pur con dei limiti evidenti, un regista e un difensore serio, potrebbe fare molto meglio se allenata da qualcuno con più esperienza del nostro caro Filippi….
A mio avviso la partita più importante era quella con il Picerno, si doveva vincere. Adesso servono minimo 4 punti tra catania e bari.
Ahahaha! E invece battere la seconda in classifica e superarla non era importante ahahahaha!!!
Hai sempre un “tuo avviso” alternativo alla realtà, qualunque sia l’argomento. A tuo avviso Natale quand’è, il 28 dicembre?
servono 4 punti per cosa ? il campionato non finisce tra due domeniche con Palermo vs Bari. Io mi accontenterei se dopo queste due partite avremmo risucchiato ancora due/3 punti e ritrovarci quindi a -2/-3 alla fine del girone di andata.
Beh, io direi invece che al momento potrebbe risultare importante (chissà se non addirittura determinante) mettere a nostro favore gli “scontri diretti” col Bari.
Il Palermo ha fin qui sempre mancato questo tipo di gare. Troppi annacamenti, poca grinta. Speriamo se ne ricordi per evitare un’altra sonora sconfitta.
vs Catanzaro rigore sbagliato – vs Avellino rigore inventato contro – vs Monopoli vittoria – vs Turris beh, qui hai ragione.
Catania Palermo sarà una partita decisa dall’approccio mentale. E’ una partita a sé stante dove l’importanza del risultato esula dalle rispettive posizioni in classifica. Il Catania si gioca tutto quello che ha e che forse non avrebbe avuto neanche diritto di avere cioè il derby. Non gli rimane null’altro in questo anno “fallimentare” a livello societario contraddistinto da un’iscrizione chissà come avallata dagli organi preposti. Scenderà in campo con rabbia e la voglia di regalare almeno questa gioia ai propri sconsolati tifosi. Il Palermo, di contro, si gioca la possibilità di mantenere almeno l’attuale distanza di punteggio dal Bari – il quale scenderà in campo qualche ora dopo e, dunque, sarà a conoscenza del risultato degli attuali più prossimi inseguitori in classifica. Volendo per un attimo spogliarmi della mia fede rosa (ammesso che io possa riuscirci), non ho dubbi sull’aggressività che gli etnei mostreranno in campo mentre, di contro, ho più di un timore sulla forza e sulla resistenza della determinazione che occorrerà ai nostri per almeno non uscire sconfitti dal derby. Ovviamente sarebbe auspicabile una vittoria anche perché, con un nostro pareggio, il Bari (che vedo più che probabile vincitore sul Taranto troppo Giovinco-dipendente) allungherebbe di due punti il vantaggio in classifica e si presenterebbe con molto meno da perdere e più possibilità di giocar tranquillo nel turno successivo al Renzo Barbera (pur se vi sarà ancora da giocare l’intero girone di ritorno). Ma restando su Catania Palermo, ribadito che, a mio avviso, i differenti valori tecnici (sottolineo DIFFERENTI e non sto a precisare quali siano i maggiori o i minori) avranno un peso secondario rispetto a quelli mentali, chiudo il mio commento soffermandomi sulla “strana” idea (davvero inopportuna) del designatore arbitrale che ha pensato bene di inserire nella quaterna arbitrale un collaboratore di linea di Bari. Per carità, nessun dubbio sulla professionalità ed imparzialità del collaboratore in questione, ma permettete la legittimità del mio poter pensar male nel caso di un fuorigioco esistente e non segnalato (oppure uno inesistente e segnalato) contro di noi?