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Palermo, vengono da Alyssa i soldi degli stipendi?

Il Palermo avrebbe raccolto gran parte della somma necessaria a saldare le scadenze degli stipendi entro lunedì. A riportare la notizia è Benedetto Giardina sulle pagine del Giornale di Sicilia, dove si legge che dietro al raggiungimento della somma ci sarebbe anche la famiglia Zamparini.

Rino Foschi, nei giorni scorsi, ha sempre ostentato sicurezza sul pagamento degli stipendi entro la scadenza e il pagamento di 3,8 milioni servirà per non incorrere in penalizzazioni. “Per mettere dentro questa somma – si legge sul GdS – è stato necessario andare oltre alla semplice riscossione dei crediti attesi da altri club calcistici. Per questo motivo si è fatta strada un’ipotesi divenuta concreta dopo l’uscita di scena di Mirri: quella dell’intervento di Zamparini“.

In questo scenario entra in gioco il credito che il Palermo vanta nei confronti di Alyssa, holding lussemburghese che aveva acquistato Mepal e il marchio rosanero. Il credito ammonta a 22,8 milioni e una rata, pari a 2,8 milioni, sarebbe dovuta entrare a luglio nelle casse del Palermo; per questo si starebbe pensando di delegare il pagamento di quest’ultima alla famiglia Zamparini.


Foschi è sempre stato sereno sotto questo punto di vista ma la soluzione “Alyssa-Zamparini” non può certo salvare il club rosa. Preziosi si è defilato ma se riuscisse a vendere il Genoa si potrebbe riaprire la trattativa. Pista viva, invece, è quella che porta a York Capital: il fondo americano aveva chiesto tempo e il possibile pagamento di questa rata di marzo consente di guadagnare altre settimane.

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17 thoughts on “Palermo, vengono da Alyssa i soldi degli stipendi?

  1. Tradotto il domiciliato continua a fare il cavolo che gli pare con le sue società farlocche e a tenersi il club .
    E la lega muta

  2. l’ipotesi più attendibile pare quella del circolo vizioso. qualcUNO non può fallire altrimenti certi libri verrebbero spulciati, per lo stesso motivo non può vendere e da qui il loop.

  3. Il Palermo NON DEVE FALLIRE, questo perchè giuridicamente il vecchio proprietario ne risponde per il triennio precedente.
    Quindi fate un po’ vobis.

  4. Pensa un po’, uno scenario simile a quello paventato in una mia suggestiva ricostruzione qualche mese fa, che riassumo brevemente: Zamparini si libera formalmente delle azioni societarie passandole ai prestanome inglesi, questi attivano un fondo obbligazionario, se ci saranno polli che sottoscriveranno le quote bene, viceversa ci penserà Zamparini stesso di tasca sua, perché non ha alcuna intenzione di vendere e perché l’obiettivo è arrivare alla A e prendere 50 milioni di introiti.

    La variante alla mia idea sembra sia stata solo l’allontanamento dei figuranti d’oltremanica in luogo di nuovi figuranti nostrani, Foschi e la De Angeli, con i soldi immessi tramite Alyssa invece che sul fondo.

    Fa tenerezza chi ancora crede o scrive di trattative con cordate americane o con Preziosi quando la volontà di continuare a tenere pervicacemente la società o, nella “migliore” delle ipotesi, l’impossibilità di poterla vendere, sono evidenti quasi come l’insostenibilità della tesi secondo cui il buco di bilancio del Palermo sia dovuto alle tante minusvalenze fatte negli ultimi anni. Minusvalenze “necessarie”, create ad arte, secondo un’altra mia suggestiva teoria.

  5. Il concetto del delinquente è molto chiaro: pago 4 milioni oggi, e mi fotto 50 milioni a giugno… e del Palermo non me ne fotte niente, come sempre…

  6. Cioè questi stanno tentando di fare accreditare come affidabile sta società di prestanome del domiciliato anziché cercare di vendere come avevano detto??,ma stiamo dicendo vero,??
    Quel fisco che parlava di tre acquirenti??

  7. Ma com’è che prima non c’erano i soldi, tanto è vero che è dovuta intervenire la famiglia Mirri, e adesso i soldi ci sono ? Ah, già dimenticavo: il microcredito. Il signor Foschi, quello che “ha strappato le azioni agli inglesi” (ossia la “gente seria” scovata dal recluso), è sempre più ambiguo. Per non parlare della De Angeli, vera longa-manus dell’innominabile recluso. Il disegno è palese: tiriamo a campare fino alla fine del campionato con un burattinaio che muove i fili delle sue marionette dal carcere domestico e che spera nel “bonus-Serie A” per sanare i conti e, ben che vada, pretendere la luna per una squadra da riformare. Mentre Gravina si dice “preoccupato” quando nessuno ha mosso un dito per rompere il giochetto “diritti-paracadute” degli ultimi anni. Mettiamoci il cuore in pace: non c’è nessuna York Capital che vuole il Palermo perché se gente di quel calibro credesse per davvero nell’affare non si fermerebbe davanti alle cifre di cui si parla, rispettabili ma in fondo relativamente modeste. Follieri ? Ma per favore… Non si vede la luce in fondo al tunnel. Povero Palermo mio.

    1. Esattamente caro Vitogol. Hai centrato perfettamente la questione. Il corto circuito “paracadute-diritti TV” è il vero cancro del calcio italiano, in barba alla regolarità dei campionati. Ad esempio Corsi, proprio in questi giorni, si rende conto che è meglio esonerare Iachini e assicurarsi una più redditizia retrocessione …

  8. Carissmi,
    voglio raccontarvi un sogno che ho fatto questa notte. Non ci crederete ma ho sognato che eravamo stati promossi in serie N, serie N come normalità ed il Palermo calcio era passato ad un nuovo presidente.
    Un cristianello simpatico, biddicchio che si presentò allo stadio con la sciarpa rosanero al collo. Tifosi, picciriddi con papà lo assaltarano e lui con pazienza non negò a tantissimi un sorriso, un selfie, un autografo. Poi si andò a sedere in tribuna e si guardò emozionato la partita. Ad ogni azione del Palermo pericolosa si alzava, imprecava, poi esultò quando il Palermo segnò. E il Palermo quel giorno vinse.
    Poi venne il momento dei giornalisti che iniziarono a chiedere: Presidente che squadra farà? Andremo in serie A ? ci porterà in Europa? Nu fa u stadio nuovo?
    Quello che vi posso dire, a voi e a tutti i tifosi e che sono felice e orgoglioso di essere Presidente del Palermo. Io quattro piccioli li ho, ma certo non tanti per fare subito tutto quello che mi state chiedendo. Però una cosa ve la posso dire. Sarò onesto e cercherò con pazienza di fare le cose bene. Mi scieglierò dei validi collaboratori. Voglio un gruppo di scouting che vada a scovare i meglio picciotelli. Qualcuno lo teniamo e qualcuno certo lo dobbiamo vendere. Voglio gente che lavori nel marketing che spinga il nostro marchio. Vedrete che troveremo dei buoni sponsor. Sono sicuro che lo stadio sarà sempre pieno. Vedrete che piano, piano tutti insieme collaborando ci possiamo divertire. Se le cose andranno bene, come sono sicuro, anche i miei affari personali ne beneficianeranno, perché, come vi ho detto, non sono certo la Fiat o il Fondo cazzo chi pisieddi. La società deve camminare con i suoi piedi. Ma si può fare.
    Poi, come da tutti i sogni mi sono risvegliato. Prendo il cellulare per vedere che ora sono e mi ritrovo in basso sul display la notifica del messaggio che diceva : Tocca a Foschi salvare il Palermo……………………………

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