L’ennesima notte di riflessione: Zamparini aspetta De Zerbi

Notte di riflessione. L’ennesima notte di riflessione in oltre quattordici anni. Il rapporto tra Maurizio Zamparini ed Eugenio Corini è giunto lì dove ogni suo predecessore (salvo Bortolo Mutti, unico superstite “palermitano”) è sempre passato. Si deciderà oggi se l’esonero avverrà immediatamente o sarà semplicemente posticipato, perché salvo miracoli è inutile parlare di “fiducia a tempo” o “ultima chance”. Eugenio Corini sarà esonerato. Prima o poi gli toccherà.

Non perché è un allenatore di Zamparini, sia chiaro. Semmai è perché oggi Zamparini incontrerà De Zerbi, il primo nella lista di successione, dando la certezza definitiva sulla sfiducia nei confronti dell’ex capitano rosanero. Che De Zerbi accetti di tornare a sedersi su quella panchina, poi, è tutto da vedere. Anzi, le prime chiamate (a dir poco complicate) effettuate dal patron o da chi per lui hanno dato esito negativo.

Forse è per questo che Corini ha resistito fino ad oggi sulla panchina del Palermo. Forse è vero che in società ci si è già rassegnati al 9 gennaio a dover retrocedere in Serie B. Eppure Corini ha dalla sua i risultati ed è un paradosso, vista la deficitaria posizione di classifica del Palermo. È con Corini che il Palermo ha interrotto la striscia negativa di nove sconfitte consecutive, è con Corini che è arrivata una vittoria dopo quasi tre mesi di digiuno ed è con Corini che la gente è tornata allo stadio.

Eppure Corini è sulla graticola e il suo esonero è questione di tempo. Di pochissimo tempo, se De Zerbi oggi dovesse dire nuovamente “sì” a Zamparini. Se dovesse rifiutarsi di tornare a Palermo, invece, si proseguirà con il capitano del Grande Palermo alla guida. Tutto questo dopo averlo sfiduciato e con un mercato che – a parte il buon Stefan Silva, chiamato a non ripercorrere le orme di tanti illustri semisconosciuti giunti a gennaio – continua ad essere nullo. Intanto l’Empoli è a +7, nel caso contasse ancora qualcosa.